Fenomeno diffuso

Truffe, presi di mira in tanti. Una vittima: «Non sono riusciti a rubare soldi, ma ci hanno tolto la serenità»

Giuseppe Cantatore
Giuseppe Cantatore
Truffe al telefono
Dopo la pubblicazione dell'articolo sulla truffa da migliaia di euro messa a segno ai danni di una donna di Corato, in tanti hanno purtroppo segnalato di essere stati presi di mira da questa gente senza scrupoli. Emblematico il racconto di una coppia di coniugi puntata con lo stesso raggiro
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Stesso copione, stessa dinamica. A volte con un finale diverso, ma sempre con uno strascico di turbamento e amarezza.

Nelle ore successive alla pubblicazione dell’articolo sulla truffa da migliaia di euro messa a segno venerdì scorso ai danni di una donna di Corato, in tanti hanno purtroppo segnalato di essere stati presi di mira da questa gente senza scrupoli. Indice del fatto che il fenomeno sia più diffuso di quanto si possa pensare.

In alcuni dei casi segnalati il raggiro ha fruttato ai truffatori denaro e gioielli; in altri, invece, i malviventi sono stati scoperti e fortunatamente non hanno potuto portare a termine l’inganno. In ciascuna situazione però, anche il solo fatto di essere stati avvicinati da queste persone, ha determinato nelle vittime sentimenti di paura e inquietudine presenti ancora oggi.

Emblematico, da questo punto di vista, quanto accaduto circa tre mesi fa ad una coppia di coniugi coratini puntati dai truffatori con un raggiro del tutto simile a quello di alcuni giorni fa.

«Erano i giorni dello scorso luglio, quelli in cui c’era un caldo insopportabile» racconta uno dei figli della coppia. «Queste persone hanno chiamato al telefono fisso dell’abitazione dei miei genitori e si sono presentati come carabinieri. Conoscevano nomi e abitudini dei miei fratelli e sapevano persino dove lavorassero. A mia madre hanno detto che mio fratello era rimasto coinvolto in un incidente stradale mentre usciva dal lavoro e che nel sinistro era rimasto ferito in maniera grave un altro ragazzo. E guarda caso, affinché l’assicurazione potesse avviare le pratiche necessarie, servivano urgentemente dei soldi.

Mio padre invece, proprio come avvenuto venerdì scorso, venne subito fatto uscire di casa dai truffatori con la scusa di dover raggiungere la caserma dei carabinieri. E lui uscì di corsa, con quel caldo infernale e alcuni problemi di salute» sottolinea il figlio quasi con rabbia.

«I truffatori affrontarono mia madre al telefono con un tono perentorio, quasi minaccioso, soprattutto nel momento in cui dovevano convincerla a non chiudere assolutamente la conversazione. La telefonata era martellante, ma per fortuna mia madre ebbe la lucidità – mentre continuava a tenere in linea il finto carabiniere – di prendere un cellulare, andare in un’altra stanza e chiamare subito mio fratello. Il quale, ovviamente, le disse che stava benissimo e avvisò immediatamente i carabinieri, quelli veri. Ci è mancato davvero poco. Quando mia madre rispose a tono ai truffatori, dicendo loro che aveva scoperto il raggiro, questi risposero con parole molto forti».

Tutto sembrava finito lì. Ma, in realtà, quella tentata truffa ha lasciato un segno profondo e ha tolto serenità alle vittime.

«I miei genitori, soprattutto nei giorni immediatamente successivi al fatto, erano diventati davvero delle altre persone» dice ancora il figlio. «Nonostante le rassicurazioni, è evidente che quella telefonata e quell’uscita di corsa temendo per la sorte di mio fratello, sono state un’altalena di emozioni che ha generato grande turbamento. Occorre più che mai tenere gli occhi aperti per evitare ogni tipo di conseguenza».

mercoledì 18 Ottobre 2023

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