La manifestazione

In piazza Sedile un incontro per dire “no” all’autonomia regionale differenziata

Autonomia regionale differenziata
È organizzato da Anpi sezione di Corato, Comitato cittadino per il ritiro di ogni autonomia differenziata e Cgil
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«Il disegno di legge Calderoli, la cosiddetta autonomia regionale differenziata o “secessione dei ricchi”, pensata per modificare il quadro delle competenze attribuite alle Regioni ordinarie potrebbe costituire una minaccia per l’unità della Repubblica italiana? L’elezione diretta del capo del governo come “sindaco d’Italia”, messa in campo dal governo quale risposta alle criticità istituzionali, non rischierebbe di indebolire il presidente della Repubblica, che è l’unica istituzione che funziona, che ha popolarità e che ha sempre dato prova di equilibrio e garanzia costituzionale?»

A porsi queste domande sono l’Anpi sezione di Corato, il Comitato cittadino per il ritiro di ogni autonomia differenziata e la Cgil che – in vista della manifestazione nazionale del 7 ottobre a Roma – organizzano un incontro pubblico il 22 settembre alle ore 19 in piazza Sedile.

Discuteranno di autonomia differenziata e di “premierato” la prof.ssa Marina Calamo Specchia (docente di Diritto Costituzionale, Uniba), il prof. Michele Capriati (docente di Politica Economica, Uniba), Domenico Fitto (Segretario Generale CGIL, Bari), don Angelo Cassese (Referente regionali di Libera) il giornalista Davide Carlucci (già sindaco di Acquaviva della Fonti e fondatore della Rete dei Sindaci del Recovery Sud). È previsto un intervento del Sindaco Corrado de Benedittis.

mercoledì 20 Settembre 2023

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nerdrum
nerdrum
7 mesi fa

magari fossimo autonomi! ognuno è quello che è con la propria storia, la propria identità, le proprie capacità, le ricchezze e le povertà. autonomia si! ognuno faccia sul proprio territorio quello che sa fare. la cosiddetta autonomia regionale differenziata o “secessione dei ricchi”…, come dice l’articolo, è una chiave di lettura inaccettabile, perchè ci equipara a quei poveri disgraziati che arrivano ogni giorno a lampedusa, che anzichè lottare nella propria terra, contro i colonialisti, i tiranni, gli ayatollah ed i predatori, preferiscono trasferirsi a vercelli. saremmo poveri? per colpa di chi? della lega? no di certo. ma x colpa di una visione assistenzialista (all’epoca si chiamava cassa x il mezzogiorno), della mafia e della perenne attesa dei meridionali. autonomia vuol dire responsabilità ed azione.

dina di
dina di
7 mesi fa
Rispondi a  nerdrum

Condivido appieno quanto dice Nerdrum. L’arretratezza del regno dei Borbone, sovrani spergiuri e nemici della costituzione, è qualcosa di sconvolgente. I problemi del Sud derivano dalla mentalità assistenzialista dei Meridionali

carluccio
carluccio
7 mesi fa

tranquilli, adesso tra anpi e cgil la sistemiamo la cosa una volta per tutte: ci hanno voluto a tutti i costi? hanno sconfitto il regno borbonico che non era poi così male( leggetevi a proposito il Fuoco del Sud dell’ottimo Lino Patruno)? hanno mandato Garibaldi a unire l’Italia? e desso ci dovete tenere, mantenere e sopportare !

Pier Luigi
Pier Luigi
7 mesi fa
Rispondi a  carluccio

Ma non era male cosa? Un regno che a metà ‘800 era ancora fondato sul regime feudale dei grandi latifondi (uno degli elementi strutturali all’origine del fenomeno della mafia)?
I meridionali hanno sempre avuto una mentalità clientelare e assistenzialista, e questa è l’unica verità che tanti a Sud non vogliono ascoltare.

FORESTIERI
FORESTIERI
7 mesi fa

la Puglia a tante risorse , il problema lo conosciamo , purtroppo e mal gestita , senza togliere nulla alle altre regioni del sud , noi potremmo essere il nord del sud…..