Si terranno questo pomeriggio, alle 16.30, nella Sala del Regno dei Testimoni di Geova in via Massarenti, i funerali di Domenico Corcella, l’imprenditore edile rimasto vittima di un drammatico incidente nel tardo pomeriggio di domenica, travolto dal cestello mentre stava manovrando una autogru. Corcella, 56 anni, lascia la moglie e due figli.
Tantissime sono le attestazioni di cordoglio che nelle ultime ore hanno raggiunto la famiglia della vittima. Tutti ricordano Domenico come persona affabile e sorridente, profondamente legato alla vita. E anche i colleghi lo ricordano con commozione, evidenziandone le qualità professionali e morali.
Una morte assurda e dolorosa, quella di Domenico Corcella. Sarà la magistratura, che ha aperto un fascicolo di indagine per omicidio colposo a carico di ignoti, ad accertare se si sia trattato di una tragica fatalità o se vi siano delle responsabilità da parte di terze persone, anche non presenti.
Non ci sono tuttavia dubbi sul fatto che Corcella sia morto per schiacciamento, dopo essere stato travolto dal cestello che stava tentando di posizionare su una base d’appoggio. Dagli accertamenti svolti dalla Polizia e dai tecnici dello Spesal, intervenuti in contrada Boscarello per i rilievi sul luogo della tragedia, è emerso che solo uno dei due punti di sostegno del cestello si era effettivamente sganciato. Quando ha tirato a sé il braccio della gru, il cestello rimasto attaccato lo ha travolto, uccidendolo.
La notizia di questa tragica morte ha fatto il giro dell’Italia e suscitato importanti riflessioni sul tema della sicurezza negli ambienti di lavoro. «Una strage senza fine che non può essere relegata al dibattito politico ma va affrontata e risolta» secondo il segretario generale CGIL Bari Domenico Ficco; «incidenti che sembrano casuali ci ricordano che è necessario fare più attenzione per garantire la sicurezza sul luogo di lavoro», ha riflettuto il sindaco di Corato De Benedittis, esprimendo anche le sue condoglianze alla famiglia della vittima.
Cgil: «In Puglia 75 incidenti sul lavoro al giorno»
«Nonostante l’Italia possa vantare una delle normative più avanzate in ambito europeo su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, il DLGS 81, si impongono interventi che alzino i livelli di prevenzione e migliorino l’impianto legislativo alla luce delle innovazioni tecnologiche e organizzative. Soprattutto a fronte dei dati sugli infortuni che devono rappresentare, per tutti, una vera e propria emergenza politica e sociale da affrontare e risolvere. Come ha detto Landini basta con le parole, vogliamo i fatti».
È quanto afferma la segretaria generale della Cgil Puglia, Gigia Bucci, alla luce degli ultimi report dell’Inail «che attestano la Puglia sia una delle regioni con la più alta incidenza di infortuni e morti sul lavoro».
Sono stati13.610 gli infortuni denunciati nei primi sei mesi del 2023, una media di 75 al giorno. A tutto luglio gli incidenti mortali sono stati 29, il 6,7% del totale dei casi in Italia.
L’ultimo incidente mortale è stato purtroppo quello che ha riguardato il 56enne di Corato Domenico Corcella.
I dati infortunistici dell’Inail individuano i settori merceologici e quelli delle dimensioni di impresa più a rischio e nei quali avvengono il maggior numero di incidenti e si riscontrano il maggior numero di malattie di origine professionale.
«La situazione peggiora proporzionalmente alla diminuzione della dimensione di impresa – ricorda la segretaria generale della Cgil Puglia -, ai bassi investimenti su salute e sicurezza, alla ridotta capacità organizzativa, alla irregolarità o illegalità, alla tipologia contrattuale degli occupati e quindi alla precarietà e ricattabilità, alla presenza o meno del sindacato in maniera strutturata. Per questo diciamo che anche il tema del precariato, della buona occupazione, sono dentro la vertenza sicurezza».
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