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Lupi avvistati sulla murgia coratina in zona Torre di Nebbia
Il fatto

Lupi avvistati sulla murgia coratina in zona Torre di Nebbia

Giuseppe Cantatore
Giuseppe Cantatore
A filmarli e fotografarli è stato un agricoltore che li ha seguiti per qualche metro mentre era al lavoro sul suo trattore. «Non sembravano aggressivi, ma nemmeno che avessero paura. Certo, è stata una bella emozione vederli da vicino» racconta
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“Sgambettano” sulle steppa murgiana, guardinghi ma non timorosi, e anche con una buona dose di curiosità. È lo “spettacolo” offerto da due esemplari di lupo, avvistati alcuni giorni fa in zona Torre di Nebbia, nell’agro di Corato.

A filmarli e fotografarli è stato un agricoltore che li ha seguiti per qualche metro mentre era al lavoro sul suo trattore. «Erano circa le 8 del mattino quando me li sono trovati davanti» racconta Alessandro. «Non sembravano aggressivi, ma nemmeno che avessero paura. Certo, è stata una bella emozione vederli da vicino».

Anche se normalmente i lupi vivono in branco, non è insolito che alcuni esemplari “dispersi” si muovano anche da soli. Lo aveva spiegato bene Luciana Zollo, funzionaria naturalista dell’ente Parco alta Murgia, che a CoratoLive aveva raccontato quanti esemplari popolino il nostro territorio, come siano organizzati i branchi e quali siano le loro abitudini. Concetto poi ribadito anche dal fotografo naturalista Francesco Bernardi, che spesso ha immortalato questi animali con la sua macchina fotografica.

«I lupi possiedono un alto grado di organizzazione sociale» aveva chiarito la dott.ssa Zollo. «Il branco è una struttura sociale in cui caccia, accoppiamento, allevamento della prole e controllo del territorio sono svolte in maniera cooperativa ed integrata. I branchi sono in genere delle unità familiari all’interno delle quali esiste una ben definita gerarchia sociale al cui vertice troviamo un maschio e una femmina dominanti. Alcune condizioni di esclusione di natura trofica e riproduttiva possono indurre gli animali subalterni giovanili a disperdersi alla ricerca di nuovo territorio e di un partner di segno opposto».

Proprio uno di questi lupi in dispersione era stato investito alla fine di gennaio sulla provinciale 238 tra Corato e Altamura, nei pressi di Calendano, a circa una decina di chilometri dai centri abitati di Corato e Ruvo.

«Gli animali in dispersione – aveva sottolineato la funzionaria naturalista del Parco – vagano casualmente fin quando non trovano le condizioni idonee (disponibilità di risorse trofiche e partner) per potersi insediare. Anche in relazione alla loro grande capacità dispersiva (percorrono diverse centinaia di chilometri in un lasso di tempo ristretto) è consuetudine imbattersi nella frequentazione anche di aree antropizzate».

Secondo gli esperti, non ci sono particolari rischi per l’uomo. «I lupi non considerano gli umani delle prede e non li attaccano: sono diffidenti nei confronti degli umani e, se possono, si tengono a distanza di sicurezza» aveva concluso la naturalista. «In Italia, dove si registra la presenza di lupi anche nelle zone più antropizzate, gli avvistamenti restano comunque relativamente poco frequenti e non sono mai stati documentati incidenti con persone dopo la seconda guerra mondiale. Come per tutti i selvatici, non bisogna fornire o lasciare a disposizione fonti di cibo né avvicinarsi. Nella maggior parte dei casi il lupo si allontana spontaneamente».

martedì 28 Marzo 2023

(modifica il 29 Marzo 2023, 7:09)

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Falco M.
Falco M.
1 anno fa

Dov’è il problema ? Meglio il lupo che degli immondi personaggi

franco
franco
1 anno fa

mi raccomando a tutti non sono pericolosi ….loro