Mercoledì 9 novembre è partita ufficialmente la raccolta di firme per la proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare “Modifica
dell’articolo 116 comma 3 della Costituzione, concernente il riconoscimento alle Regioni di forme e condizioni particolari di autonomia, e dell’art. 117, commi 1, 2 e 3, con l’introduzione di una clausola di supremazia della legge statale, e lo spostamento di alcune materie di potestà legislativa concorrente alla potestà legislativa esclusiva dello Stato”.
Alcune sigle sindacali, in particolare le Organizzazioni Sindacali FLC CGIL, UIL Scuola e GILDA, insieme a Coordinamento per la Democrazia Costituzionale si sono attivate per una raccolta firme affinché il settore dell’istruzione rimanga escluso dalle materie di autonomia regionale differenziata.
«Tra le bozze già circolanti, a partire da quelle proposte dalle regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, leggiamo che si vuole
costruire un organico regionale del personale scolastico, si vogliono bandire concorsi regionali, si vuole regionalizzare da subito la
Dirigenza scolastica, si vogliono costruire contratti regionali e si vogliono differenziare gli stipendi su base territoriale intervenendo
sulla mobilità, sottraendo la materia alla negoziazione sindacale» affermano in una nota i sindacati.
«Si potranno avere docenti regionali e programmi differenziati. Le Regioni potranno fissare ogni anno il fabbisogno occupazionale e di
conseguenza indire bandi locali e assumere direttamente il personale scolastico, che sarà dipendente delle Regioni e non dello Stato. A
partire dai docenti neoassunti, che potranno diventare automaticamente dipendenti regionali, gli altri saranno incentivati al
trasferimento da un aumento di stipendio che potrà essere realizzato grazie all’aumento delle risorse a disposizione delle Regioni, come
previsto dai progetti regionalisti» spiegano.
«Di fronte a tutto questo, ribadiamo convintamente che l’istruzione deve stare fuori dalle materie oggetto di decentramento regionale» affermano in maniera perentoria.
Nella provincia di Bari le Organizzazioni Sindacali FLC CGIL, UIL Scuola e GILDA, insieme a Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, hanno avviato la campagna di raccolta firme di sottoscrizione.
A tale campagna ha aderito anche Corrado De Benedettis, primo cittadino di Corato.
Secondo la normativa vigente, sono sufficienti 50.000 firme per la presentazione alle Camere. Le organizzazioni sindacali hanno dunque avviato una raccolta di firme online oer sostenere la Legge di iniziativa popolare. Si può firmare cliccando QUI per la sottoscrizione on line tramite SPID o a recarsi presso le postazioni di raccolta firme dei promotori dell’iniziativa.
ma lo capite o no che questa legge si farà? costi quel che costi altrimenti salta maggioranza