I fedeli camminano sulle pietre bianche di via San Benedetto a passo svelto. Salgono i tre gradini che conducono all’interno della chiesa e, dopo aver varcato la soglia, alzano subito lo sguardo verso l’alto. Ed è grande l’emozione nel tornare ad ammirare dall’interno uno dei luoghi tanto amati dai coratini.
Dopo ben quattro anni di chiusura – necessari prima per esigenze di sicurezza (nel settembre 2018 venne giù un pezzo del campanile) e poi per l’avvio dei lavori di restauro iniziati nel marzo 2021 e ultimati nell’aprile scorso – martedì scorso il portone della chiesa di San Benedetto è tornato ad aprirsi. L’occasione è stata la novena che ha dato il via al programma di festeggiamenti in vista della ricorrenza di Maria SS. Immacolata prevista l’8 dicembre.
«Per noi è una grande gioia tornare a celebrare l’eucarestia in questo luogo particolarmente significativo non solo per la comunità religiosa ma per tutta Corato, visto che San Benedetto rappresenta uno dei gioielli che fanno parte del patrimonio artistico e culturale della città» afferma il rettore don Vincenzo Bovino.
L’intervento di restauro, consolidamento e risanamento conservativo della facciata, del campanile e delle coperture – di cui si fece promotore l’allora rettore don Sergio Pellegrini – è costato 504.143,26 euro, finanziato nella misura di 322.554,00 con il contributo dell’8 per mille alla Chiesa Cattolica, e per 181.589,26 euro grazie all’intervento dell’Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie. I lavori (la cui progettazione è stata affidata all’architetto Rosalia Loiodice, coadiuvata dall’architetto Giovanni Masciavè, dall’ingegnere Antonio di Nunno e dal perito Antonio Petrone) verranno presentati ufficialmente sabato 3 dicembre alle 20, al termine della celebrazione liturgica presieduta alle 19 dall’Arcivescovo Mons. Leonardo D’Ascenzo.
Terminate le celebrazioni per l’Immacolata , la chiesa resterà aperta ogni sabato per la messa del pomeriggio.
Intanto, sistemata la parte esterna, restano da sistemare gli interni della chiesa. «I lavori aspettano di essere svolti non appena vi saranno fondi a disposizione – sottolinea don Vincenzo – nella speranza che non venga a mancare il generoso contributo economico dei cittadini e delle imprese del territorio».