Tra un mese e mezzo Corato celebrerà San Cataldo in quella che sarà la festa del Santo più particolare della storia. Le limitazioni dovute al Coronavirus cancellano la tradizionale processione e ne riducono al minimo gli eventi collegati.
Il 1° luglio scorso la Regione ha dato il via libera alle feste patronali e alle sagre diramando linee guida che ricalcano un po’ quelle già adottate in altre situazioni: percorsi di accesso regolamentati, misure logistiche che favoriscano il distanziamento sociale, disinfezione e utilizzo dei dpi.
In attesa di capire se ci saranno le bancarelle lungo il corso cittadino e le giostre in periferia, la Deputazione Maggiore San Cataldo ha fatto delle proposte al commissario prefettizio per poter celebrare, seppur limitatamente, la festa dal punto di vista religioso.
Confermata la celebrazione eucaristica in chiesa Matrice e nessuna processione, come già definito dalla Conferenza Episcopale Italiana.
«Abbiamo proposto un’altra messa in piazza Cesare Battisti – spiega il presidente della Deputazione, Michele De Lucia – che sarà organizzata in un’area delimitata con accesso per un numero limitato di persone (come è accaduto giovedì per il comizio di De Benedittis ndr)».
«Stiamo cercando – continua De Lucia – di illuminare via Duomo con le luminarie e due grandi rosoni di fronte alla chiesa Matrice, in modo tale da poter dare una parvenza di normalità ad una festa che non potrà essere la stessa di sempre».
Ma scusate pochi giorni fa la,Regione non aveva dato il via libera alle sagre? Sagre si ma “sacre” no?
Meglio, evitiamo un po' di pagliacciate
Peccato che pochi giorni fa tutti hanno potuto assistere alla festa nella masseria vinicola di Bruno Vespa in Salento. Baci, abbracci e brindisi senza macherina tra Emiliano, Zaia e pure il.Vescovo. Le restrizioni valgono solo per i poveri cristiani, per il popolo mentre i Vip sono immuni?