A che punto ènl’abbattimento dello scheletro di via Alemanni? La risposta arrivandirettamente dal tavolo dei tecnici che si stanno occupando della demolizione, ovvero l’amministratore di condominio Alfonso Tandoi, il responsabile dei lavori MichelenTempestan , il progettista e direttorendei lavori n Savino Doria, il coordinatore della sicurezza PietronConsiglion , FrancesconFaretran collaboratore dinDoria e n Tina Disanto, collaboratrice di Tandoi.n
La vicenda
Il crollo della palazzinandi Via Alemanni avvenne il 20 giugno di undici anni fa. n «A maggiondi quest’annon – spiegano i tecnici – abbiamo inoltrato la richiesta di costruire e la demolizionendello stabile. Ottenuta la richiesta abbiamo stilato un capitolato d’appalto eni lavori se li sono aggiudicati l’azienda ruvesen”La Piccola Impresa” di Claudio n Colasanto. Dopo regolare contratto,nl’impresa ha assunto l’impegno di produrre tutte le certificazioni del caso chennon sono arrivate subito. Nel frattempo ci siamo mossi facendo istanza alncomando dei vigili urbani per l’occupazione del suolo pubblico e permetterencosì la cantierizzazione»n . Il 2nottobre è stata emanata n l’ordinanza dirigenziale per il via dei lavori,nslittati per il ritardo delle certificazioni necessarie.n n
L’intoppo
La causa del ritardo dellencertificazioni è dovuta alle canne fumarie in amianto presenti neglinappartamenti, un centinaio in tutto. «n Un’operazione complessanperché le canne fumarie non hanno solo la parte terminale in amianto ma bisognanintervenire anche sulla porzione insita nelle case. Abbiamo chiestonl’autorizzazione all’ente specifico, la Asl, che, per produrre lencertificazioni necessarie ha avuto bisogno di garanzie di sicurezza. Parliamondi uno stabile pericolante, che nel tempo ha subito altri distacchin ». n
Messi in sicurezza i piani, dal 20 novembre sono entratinin azione i tecnici di Teorema, impresa subappaltatrice e azienda leader nelnsettore della bonifica che, in passato, si è occupata anche della vicenda n Fibronit. «Sononstati attivati n tutti inprotocolli previsti dalle normative. L’intervento ènstato studiato nel dettaglion per ridurre alnminimo i rischi per l’incolumità dei lavoratori e dei cittadini. In continuonfeedback con l’Asl si sta procedendo all’incapsulamento dellencanne fumarie con una vernice speciale che impedisce la dispersione dinfibre dannosen ».nUn’operazione silenziosa e invisibile. Anche se il cantiere sembra desertonsi lavora all’interno per smaltire l’amianto da ormai tre settimane.n n
Il ritrovamento
Come se non bastasse, anrallentare i lavori di bonifica ci si è messo anche il ritrovamento di unanbomba n pirofuga del 1941. Si tratta di un ordigno utilizzato per spegnerenincendi, rinvenuto in un locale caldaia sul terrazzo. Sono stati sospesi inlavori e chiamati gli artificieri (sono arrivati quelli di Napoli) chenhanno sigillato la stanza e fatto brillare la bomba.n n
Le tempistiche
I tecnici non sinsbilanciano sui tempi di avvio e di fine dei lavori di demolizione.nDovrebbero cominciare in linea di massima all’inizio della settimana prossima enconcludersi, salvo altri intoppi, nel giro di un mese. «n Nonnabbiamo nessuna intenzione di correre. La nostra priorità è fare le cose pernbene, nel massimo della sicurezza. Ci scusiamo e chiediamo solo un po’ dinpazienza ai cittadini per i disagi, necessari per l’abbattimento, che creeremo nel corso dei lavorin ».n
Un lavoro molto particolare, minuzioso e soprattutto caratterizzato dalla difesa dell'ambiente (canne fumarie in amianto) che sicuramente la ditta appaltatrice e tutti i tecnici responsabili sapranno portare al termine senza interferire con la vita quotidiana dei residenti. Complimenti
Chissà quante case sono piene di amianto senza che si sappia. Poi ci meravigliamo dell'alto tasso di morti per cancro. L'ordigno più potente forse è nelle discariche fumanti di cui non ci fanno sapere più nulla, insabbiando tutto.