Domenica 25 febbraio dalle ore 10.30 presso Torre Palomba si terrà la presentazione del progetto Torre Palomba – Seminiamo intrecci, risultato vincitore del bando Luoghi Comuni, indetto dalla Regione Puglia. L’iniziativa è promossa dalle Politiche Giovanili della Regione Puglia e ARTI, finanziata con risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020 e del Fondo Nazionale Politiche Giovanili.
Il progetto prevede la riqualificazione della zona Torre Palomba, attraverso la realizzazione di laboratori e attività finalizzate ad attivare una parte della città di Corato che ha tutte le caratteristiche di un quartiere urbano e che sente l’esigenza di accorciare le distanze dal centro abitato partendo dalla valorizzazione di un luogo che ha tutte le potenzialità per diventare un polo per i giovani e non solo dell’intera città.
La presentazione del progetto vedrà gli interventi di Luca Langella per ARTI Puglia e dell’Assessora alle Politiche Giovanili del Comune di Corato Luisa Addario. A seguire la presentazione di tutte le attività e tutti gli interventi previsti dal progetto. In caso di maltempo la presentazione si sposterà all’interno della Torre.
«L’evento – spiegano gli organizzatori – è rivolto e aperto alla comunità tutta per scoprire le strategie e le prospettive future di “Torre Palomba – Seminiamo Intrecci”, ponendo particolare attenzione alle opportunità e ai benefici che il luogo e il progetto offrono per i giovani e per tutta la comunità. Per rivivere tutti gli aggiornamenti sul progetto è possibile seguire le pagine social ufficiali Facebook e Instagram @torrepalomba».
Senza un rifacimento serio di via Castel del Monte, che consenta ai giovani (e a tutti!) di arrivare a piedi o in bici a Torre Palomba, le iniziative si ridurranno a pochi eventi a cui parteciperanno le solite persone. È un bene che anche quella zona abbia un centro culturale, come lo è il teatro per il centro. Ma ci vuole una nuova, più adeguata, viabilità.
d’accordissimo ed anzi non solo viabilità.- ma forse proprio la difficoltà di recarsi in quei luoghi ha, paradossalmente, consentito che rimanessero un pochino genuini…o no?