La giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Bari Ilaria Casu ha rinviato a giudizio il consigliere regionale e capogruppo del Partito Democratico Filippo Caracciolo, l’ex direttore di Arca Puglia Sabino Lupelli e il presidente della commissione aggiudicatrice dell’appalto da 5, 8 milioni di euro per la realizzazione della nuova scuola Giovanni XXIII di Corato Donato Lamacchia. Dovranno rispondere dei reati di corruzione e turbativa d’asta. A Lamacchia è contestato anche il reato di falso.
Caracciolo dovrà difendersi dall’accusa di presunte pressioni sul presidente della commissione per l’aggiudicazione dell’appalto per la nuova Giovanni XXIII alla ditta dei fratelli Massimo e Amedeo Manchisi. Massimo Manchisi ha patteggiato una condanna a quattro mesi e 20 giorni (pena sospesa) mentre Amedeo Manchisi è stato prosciolto dalle accuse. Prima udienza fissata per il prossimo 7 maggio.
La vicenda giudiziaria risale al 2017. Stando a quanto ricostruito dall’accusa, Filippo Caracciolo che all’epoca dei fatti ricopriva il ruolo di assessore all’ambiente in Regione, avrebbe indotto il presidente della commissione aggiudicatrice, Donato Lamacchia, a “intervenire in favore della ditta” Caementarius srl dei Manchisi, promettendogli “il proprio interessamento per l’assunzione di un incarico dirigenziale presso l’ente Regione Puglia”.
Attraverso la mediazione di Sabino Lupelli, all’epoca dirigente di Arca Puglia, sarebbe stato assicurato a Caracciolo «l’impegno elettorale» dei Manchisi nelle elezioni politiche del 2018 «alle quali Caracciolo intendeva partecipare», si legge nel capo di imputazione. Il patto sarebbe stato sancito tra le tre parti, secondo l’accusa, a Bari nel novembre 2017. Per questi stessi fatti Caracciolo, nel 2018, scelse di dimettersi da assessore regionale all’ambiente.
Non se ne salva uno
Solito luogo comune
E nel frattempo i ragazzi che aspettano da anni la nuova scuola sono diventati anziani
pd…. moralisti del c
Fai come dico io, non fare ciò che faccio io……..
sono i peggio di tutti
concordo! lo sai perché? perché in politica ci sono i lupi ed i lupi vestiti d’agnello, e da questi e più difficile difendersi.
Ricordo la mia Giovanni XXIII che era un condomino che costeggiava la ferrovia bari nord per non dire che quando passava il treno si tremava. Sono passati più di 35 anni è stiamo ancora discutendo. Evviva i nostri politici.
La dimostrazione è che stiamo come stavamo prima, ogniuno pensa alla propria tasca ed alla propria rielezione, non cambierà proprio nulla, chi è senza peccato scagli la prima pietra.
che vuoi che sia …? anche perchè mo mo, tra lungaggini processuali e procedurali, arriva il 2027 e anche la prescrizione … tranquilli, è tutto sotto controllo …
e tutti zitti zitti …
anche perchè se fosse stato rinviato a giudizio un esponente della destra, allora avresti sentito strepiti e strilli, indignazione a gògò, prefiche e vattienti chiedere le dimissioni di chiunque e la scure tremenda della giustizia …
speriamo venga fatta luce e soprattutto giustizia.
tutti a fare gli interessi della comunità…certo!!! e come no!!!