Tassa rifiuti

Tari, stangata in arrivo? Il Comune prova a contenere gli aumenti

Giuseppe Di Bisceglie
Giuseppe Di Bisceglie
La riunione congiunta delle commissioni bilancio e urbaistica
L'effetto della sentenza del Consiglio di Stato che ha dichiarato illegittimo il sistema degli impianti "minimi" toccherà inevitabilmente anche Corato
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L’effetto della recente sentenza del Consiglio di Stato che ha ritenuto illegittimo il sistema degli impianti di rifiuti cosiddetti “minimi”, ossia a tariffa controllata in quanto indispensabili alla chiusura del ciclo dei rifiuti, sarà avvertito inevitabilmente anche nella città di Corato che, come tutti i Comuni pugliesi, sarà chiamata a corrispondere degli arretrati per gli anni 2022 e 2023 relativi agli adeguamenti Istat.

Una batosta da 60milioni di euro che sarà ripartita tra tutti i comuni pugliesi e che alla città di Corato costerà 781mila euro da corrispondere in quattro anni. Una situazione complicata, soprattutto per quei comuni che hanno prodotto grande quantità di rifiuti indifferenziati che sono dunque finiti in discarica. È sul quantitativo di indifferenziato, infatti, che va pagato il conguaglio alla luce della sentenza del consiglio di Stato.

Per comprendere al meglio la situazione è opportuno, tuttavia, fare un salto indietro nel tempo.

La delibera Arera

Con la delibera 363 del 2021 Arera, l’Autorità di regolazione per Energia Reti e Ambiente, aveva approvato il metodo tariffario da applicare per il quadriennio 2022 – 2025. La Regione Puglia, sulla base della delega ricevuta dall’autorità di regolazione, aveva individuato gli impianti “minimi” di chiusura del ciclo dei rifiuti, che avrebbero dovuto garantire il trattamento dei rifiuti a tariffe controllate.

I titolari degli impianti, tuttavia, hanno impugnato dinanzi al Tar la delibera Arera (e quindi gli atti conseguenti, tra cui la delega alla Regione Puglia) sollevando diversi profili di illegittimità. Il Tar Lombardia nel febbraio 2023 ha ritenuto illegittima la delibera Arera; si è dunque adito il Consiglio di Stato che lo scorso dicembre ha confermato l’illegittimità della delibera, innescando così il meccanismo per cui i gestori degli impianti hanno richiesto le cifre arretrate per il mancato adeguamento Istat degli anni precedenti.

La commissione discute della "batosta"

Nel pomeriggio di ieri, a Palazzo di Città, si è tenuta una riunione congiunta della commissione urbanistica e della commissione bilancio per discutere del problema e provare ad individuare soluzioni per affrontare l’inatteso aggravio di spesa per i cittadini. Trattandosi di una tassa, infatti, le cifre Tari non possono che essere a totale carico dei cittadini, così come prevede la legge.

Nella riunione si è appreso che i Comuni pugliesi stanno facendo pressione sulla Regione Puglia affinché si renda compartecipe delle cifre da corrispondere agli impianti a titolo di conguaglio. In particolare, i cittadini del Comune di Corato dovranno mettere mano al portafogli per 781mila euro per il solo conguaglio. A questo si aggiunge l’adeguamento dei costi di conferimento per una cifra che si aggira intorno ai 350mila euro. Un totale cospicuo che solo in parte potrà essere coperto da un possibile intervento della Regione che, chiaramente, può intervenire solo a parziale integrazione.

Sarà una stangata?

La politica regionale sta lavorando intensamente per cercare di correre ai ripari. I sindaci di tutta la Regione, infatti, premono affinché si trovino soluzioni che facciano avvertire il meno possibile l’impatto della sentenza sui cittadini. Si sta lavorando, presso diversi impianti di raccolta pugliesi, per stabilire degli accordi di dilazione dei pagamenti. Per quanto attiene l’impianto di Conversano, presso cui vengono conferiti i rifiuti indifferenziati di Corato, si sta ancora lavorando per l’accordo.

Ad ogni modo delle linee di intervento sono già state studiate dall’assessore Gennaro Sciscioli e dal dirigente del settore finanziario del Comune di Corato. Si fa leva sulla capacità dimostrata dai cittadini di Corato di contenere la produzione di rifiuti indifferenziati con conseguente elevata percentuale di raccolta differenziata, vera chiave di volta di un processo che potrebbe persino neutralizzare l’inatteso peso della cifra da corrispondere.

Le linee di intervento

Quattro sono le direttrici individuate dall’assessore Sciscioli per contenere il più possibile la stangata. Prima fra tutte la lotta all’evasione, il miglioramento della raccolta differenziata, l’uso dei ricavi Conai e un intervento diretto del Comune nei rapporti con gli impianti di selezione.

Lotta all'evasione

I dati riportati ai commissari dall’assessore Sciscioli sono confortanti: la massiccia attività di lotta all’evasione dello scorso anno ha portato, nel 2023, al pagamento spontaneo da parte dei contribuenti del 77% dell’incasso previsto. Soltanto un anno prima, nel 2022, il pagamento spontaneo era fermo al 60%. L’attività di esazione ha dunque avuto come effetto quella di spingere il contribuente a non eludere il pagamento della tassa.

«Questo ci consente di poter ridurre il fondo rischi accantonato in bilancio» ha spiegato l’assessore Sciscioli. Nel bilancio, infatti, è accantonata una cifra che supera il milione di euro per sopperire ad una eventuale percentuale di mancato incasso Tari. Aumentando la platea dei paganti, dunque, la cifra accantonata può essere ridotta e rappresenterebbe la prima attività di neutralizzazione dell’aumento.

Non meno rilevante, inoltre, è il fatto che per effetto della lotta all’evasione c’è anche stato un ampliamento della base imponibile grazie all’individuazione degli evasori totali.

Il miglioramento della raccolta differenziata

Atteso che l’aumento dei costi è legato in via quasi del tutto esclusiva ai conferimenti in discarica (e quindi alla produzione di secco residuo), l’altra forma per neutralizzare l’aumento è la riduzione di conferimenti in discarica. In che modo? Potenziando e migliorando la raccolta differenziata.

«Si sta lavorando per raggiungere l’obiettivo della tariffazione puntuale» ha detto Sciscioli. I tempi, però, non sono imminenti.

I ricavi Conai

Un aspetto interessante riguarda i ricavi “Conai”, ossia che provengono dal Consorzio Nazionale Imballaggi. A molti sarà capitato di chiedersi: “Dove vanno a finire le cifre che si ottengono dalla vendita dei materiali da riciclare?”

La delibera Arera prevede che il materiale differenziato conferito agli impianti di riciclo venga pagato sulla base di tariffe stabilite dal Conai. Il Comune di Corato ottiene da questi conferimenti circa 600mila euro annui (a fronte di circa 500mila che si spendono per la selezione). Si intuisce, dunque, che maggiore è il conferimento di materiale agli impianti di riciclo maggiori saranno i ricavi. Diminuirà di conseguenza il costo della selezione e il costo di discarica, generando così un risparmio.

I ricavi Conai, attualmente, vengono ripartiti tra il Comune e l’ente gestore (Sanb) secondo il cosiddetto “Fattore di sharing”. Un fattore che indica una forbice di ripartizione tra l’Ente comunale e il gestore. «È nostra intenzione attribuire ai cittadini, attraverso la diminuzione nel Pef o di tutti i ricavi Conai o in ogni caso della maggiore quota possibile. Abbattendo il costo complessivo Pef, infatti si abbatte di conseguenza la Tari” ha affermato Sciscioli.

L'intervento diretto del Comune nel rapporto con gli impianti di selezione

Attualmente il rapporto con gli impianti di selezione è gestito da Sanb su delega del Comune di Corato. «È nostra intenzione, ora, che il Comune, tramite l’ufficio ambiente, possa avviare l’interlocuzione con gli impianti di selezione così da potersi rivolgere a quelli più convenienti» ha detto Sciscioli ai commissari.

«Non c'è il rischio salasso»

Quello che è emerso chiaramente dalla seduta di commissione è che i cittadini di Corato non andranno incontro ad un salasso e, se aumenti ci saranno, essi saranno del tutto contenuti.

giovedì 1 Febbraio 2024

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Per el'ISTAT i prezzi non aumentano...
Per el'ISTAT i prezzi non aumentano...
3 mesi fa

E per il fitto del mio balcone per lo stoccaggio settimanale dei rifiuti (mensile quello del vetro) ci sarà conguaglio, con corresponsione degli arretrati…? 🤔

Luigi Acella
Luigi Acella
3 mesi fa

Se si dovessero realizzare le 4 direttrici dell’assessore ( lotta evasione, aumento raccolta differenziata, vendita imballaggi e. contenimento spese per smaltimento in discarica), in tal caso la TARI dovrebbe diminuire.

Annalisa
Annalisa
3 mesi fa
Rispondi a  Luigi Acella

Credici….

aiuto!
aiuto!
3 mesi fa

continuate ad aumentare (parlo di tasse in generale) e davvero non pagherà più nessuno.

Annalisa
Annalisa
3 mesi fa

In pratica dice che quello che si spende in più per la differenziata viene scaricato sulla Tari. Un bel regalo per quegli illusi che hanno creduto alla favoletta della differenziata che avrebbe fatto scendere la Tari.

Aldo F.
Aldo F.
3 mesi fa
Rispondi a  Annalisa

“Il Comune di Corato ottiene da questi conferimenti circa 600mila euro annui (a fronte di circa 500mila che si spendono per la selezione). Si intuisce, dunque, che maggiore è il conferimento di materiale agli impianti di riciclo maggiori saranno i ricavi.”

Complimenti per la comprensione del testo e la sintesi.

Francesco
Francesco
3 mesi fa

Tutto ciò non e giusto, dovevano far pagare di più solo a chi la differenziata non la fa e non sa nemmeno come si scrive, a chi abbandona rifiuti per strade. Come? Con controlli serrati foto trappole e multe salatissime. Tutto questo alimenta solo rancore a chi fa il propio dovere.

nerdrum
nerdrum
3 mesi fa

più inceneritori, meno ideologia. azzerare il potere degli impianti di conferimento, il loro monopolio, perché sia chiaro che dove devono andare i rifiuti nn lo decide il sindaco, ma l’ager. a questo punto sei costretto a pagare e stare zitto. le tariffe di conferimento il comune le subisce. inceneritore a vita, come in olanda ed in altre nazioni all’avanguardia.

Luigi Acella
Luigi Acella
3 mesi fa
Rispondi a  nerdrum

Per fare un inceneritore chi decide ? Il sindaco? Non mi pare.

Litanie...
Litanie...
3 mesi fa

non conosco tariffe, accordi, strette di mano, ricorsi etc etc… ma l’unica cosa seria da dire, tralasciando ideologie politiche, simpatie, antipatie e luoghi comuni, è che queste sono le conseguenze della nostra civiltà consumistica e vorace… Basti pensare ai rifiuti plastici buttati i giorni dopo Natale e la Befana… è tuto dire… per non parlare della sovrabbondanza di piatti, bicchieri e posate di plastica che ormai è onnipresente nelle case di tutti… mentre i corredi di porcellana e posate inox sono lì in bella mostra ad impolverarsi… perchè abbiamo poco tempo per lavare… soprattutto la mattina quando, dopo aver accompagnato i figli a scuola, è d’obbligo la tappa al bar “per il caffè”… Quindi chi è causa dei propri mali etc. etc…

X corato
X corato
3 mesi fa

Aumenti, aumenti ed aumenti..ma quando qualche riduzione? Stiamo differenziando tanto ma vendiamo male….poi magari paghiamo qualche istituto di vigilanza che controlla non so cosa così aumentiamo i carichi..povr a nu..ce dè cà avà gangà..siete peggio di qualsiasi altra amministrazione mai avuta a corato..

Coratino deluso
Coratino deluso
3 mesi fa

La soluzione è semplice e veloce, fare un inceneritore per l’ indifferenziata, e zero conferimento in discarica, anche a Corato, subito.

Pippo
Pippo
3 mesi fa

Ecco da dove prenderanno i soldi per l’Eco exstramurale era gia scontato l’incremento di ulteriori belezelli

coratino deluso
coratino deluso
3 mesi fa

se porti rifiuti indifferenziati e/o non riciclabili all’Asipu li fanno mettre in un cassone che dicono sia destinato alla discarica di Canosa, quindi perchè non bruciare tutto in un inceneritore a Canosa o anche a Corato, con l’anidride carbonica emessa ne trarrebbero vantaggio gli oliveti.