Pianta storica di Corato nel 1865
Pillole di storia

Progettare il futuro conoscendo il passato: così, 155 anni fa, è nata l’extramurale

Come e quando è nato l'anello stradale del quale tanto si sta dibattendo in queste settimane? Ecco le motivazioni storiche che, oltre un secolo e mezzo fa, portarono alla realizzazione dell’extramurale così come progettata dall'ingegnere-cartografo salernitano Camillo Rosalba
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Nelle ultime settimane, alla luce del progetto di riqualificazione che la riguarda, si sta parlando molto dell’extramurale. Ma come e quando è nato l’anello stradale del quale tanto si sta dibattendo? Ecco le motivazioni storiche che portarono 155 anni fa alla realizzazione dell’extramurale, così come raccontate nel libro di Francesco Galise “Corato sviluppo urbanistico con note architettoniche” (1989), descritte da Giuseppe Magnini, socio dell’Archeoclub “Padre Emilio D’Angelo” di Corato, con le elaborazioni grafiche di Giuseppe Galise.

La legge 2359 del 20 giugno 1865, all’articolo 93 prevede che “I Comuni pei quali sia dimostrata la attuale necessità di estendere l’abitato, potranno adottare un piano regolatore di ampliamento in cui siano tracciate le norme da osservarsi nella edificazione di nuovi edifici, a fine di provvedere alla salubrità dell’abitato, ed alla più sicura, comoda e decorosa sua disposizione”. Entra così nell’ordinamento lo strumento del Piano Regolatore Generale (P.R.G.), il cui fine è il coordinamento della destinazione dei quartieri e delle loro strade attraverso disegni e progetti ben precisi orientati a migliorare il volto di una città.

Per la città di Corato, bisogna risalire al 1868 per capire meglio quanto fosse ed è ancora importante questo strumento. Corato fu tra i primi Comuni d’Italia ad avvalersi della legge sopra richiamata: il 28 maggio del 1868 il Consiglio Comunale della Città di Corato, con l’allora sindaco Giuseppe Patroni Griffi, approvò il primo regolamento edilizio, dopo aver assegnato all’ingegnere-cartografo salernitano Camillo Rosalba (1825-1897) del Genio Civile l’incarico di redigere un progetto per il riassetto e l’ampliamento della città. Da ricordare che Camillo Rosalba è stato anche il primo ideatore dell’Acquedotto Pugliese, intuendo la possibilità di dissetare la Puglia convogliando le acque del Sele.

Pianta storica di Corato del 1869 che mostra la proiezione dello sviluppo delle strade e delle abitazioni attorno all'extramurale (elaborazione a cura di Giuseppe Galise)
Pianta storica di Corato del 1869 che mostra la proiezione dello sviluppo delle strade e delle abitazioni attorno all'extramurale (elaborazione a cura di Giuseppe Galise)

Documento assai interessante è il regolamento edilizio, che con i suoi 16 articoli regolò la costruzione di nuovi edifici, il restauro di altri, l’apertura di nuove strade, tenendo presente la pianta di tutto i fabbricati allora esistenti, determinando il perimetro esclusivamente abitabile. Bisognava classificare le opere, per ordine di prima necessità, secondo le convenienze economiche che ne derivano e sulla base di queste informazioni determinare la spesa di quelle che all’epoca, auspicabilmente, potevano eseguirsi.

Con queste prerogative, si avviò il disegno completo dell’ampliamento futuro della città e l’ordine prescelto dei lavori fu il seguente:

1) lastricamento generale di tutte le strade;
2) conduzione delle piovane ed acque luride;
3) rettifica della parte più addensata di strade tortuose ed abitazioni con l’abbattimento di questo centro d’infezione;
4) abbellimenti diversi, vasche di raccolta delle piovane, progetto di una nuova strada esterna con conseguente ampliamento della città e la costruzione di due quartieri di case operaie.

Pianta storica di Corato che mostra l'extramurale in base alla situazione delle abitazioni del 1869 (elaborazione a cura di Giuseppe Galise)
Pianta storica di Corato che mostra l'extramurale in base alla situazione delle abitazioni del 1869 (elaborazione a cura di Giuseppe Galise)

La pianta quotata consegnata da Camillo Rosalba al Comune nel 1869 ai fini del P.R.G. è così il primo documento planimetrico della città di Corato. La pianta ci mostra un nucleo centrale, quasi circolare, con costruzioni più antiche, circondato a sua volta da un largo Stradone sul quale sorgono i principali edifici ottocenteschi e due grandi piazze, una in prossimità della chiesa di San Giuseppe (Largo Plebiscito) e l’altra presso la strada che porta a Trani (Piazza Vittorio Emanuele II). È nelle adiacenze di queste piazze e precisamente lungo le vie che portano al mare e verso la collina che il nostro paese doveva svilupparsi maggiormente.

Camillo Rosalba tenne conto di tutto ciò, come anche del futuro ampliamento della citta e quindi il limite della strada esterna – l’Estramurale – avrebbe avuto come obiettivo quello di frenare lo sviluppo urbano verso Sud, accentuarne quello a Nord, mantenendo poi l’equilibrio sia verso Est che verso Ovest.

L’ingegnere-cartografo diede l’impronta decisiva alla città nel disegnare la strada esterna a forma di decagono irregolare, con la realizzazione di dieci serbatoi d’acqua ad uso della popolazione, nei dieci angoli esterni. Questi spigoli inoltre si allargavano per avere funzione di piazza, nodi di svincolo di strade urbane con quelle comunali, provinciali e statali.
Per inciso, negli anni, otto dei dieci serbatoi di acqua sono stati utilizzati come cisterne di benzina per le stazioni di servizio, di cui ad oggi ne sono ancora presenti tre lungo l’Estramurale.
Inoltre, in un documento anonimo, stampato a Trani nel 1874 della tipografia Giuliani, intitolato “L’amministrazione municipale di Corato dal 1860 sino al sindacato di Giuseppe Patroni Griffi”, si legge anche di una muraglia che doveva essere realizzata in corrispondenza dell’Estramurale e che avrebbe limitato l’accesso ai fondi posti all’esterno; per fortuna, tale muraglia non fu mai realizzata, forse perché molto onerosa.

Probabilmente il fatto che Camillo Rosalba non ne abbia mai fatto cenno nella relazione del suo P.R.G. significa che l’anonimo autore del documento abbia forse avuto un abbaglio, anche se la forma perfetta dell’Estramurale, assieme agli spigoli a misura di torrione, danno l’idea di una grossa fortificazione di difesa. In ogni caso, la simmetria della pianta a forma di decagono, il raggruppamento quasi regolare degli edifici ed il nucleo centrale, richiamano senz’altro le piante delle città ideali, formulate nei diversi secoli da grandi architetti quali: Vitruvio (I sec. a.C.), Filarete, Francesco di Giorgio Martini, Vincenzo Scamozzi e Giovanni Vasari il Giovane (XV e XVI sec.).

Quindi l’Estramurale, realizzato sul finire del XIX secolo, ha avuto un’importate funzione: regolare lo sviluppo urbanistico a cui Corato sarebbe andato incontro nei secoli sino ad arrivare ai nostri giorni seguendo precise leggi prospettiche.

mercoledì 31 Gennaio 2024

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Antonio Caputo
Antonio Caputo
3 mesi fa

…….e tutto questo ben 155 anni fa. Oggi tecnici, dirigenti, assessori e chi piu ne ha piu ne metta non riescono nemmeno ad aggiustare le lancette dell’orologio. ma sciatavin sciat!!!

Luigi Murgiano
Luigi Murgiano
3 mesi fa

Se 155 anni fa fosse esistito coratolive, avremmo assistito in seguito al progetto dell’ing Rosalba ad una valanga di commenti indignati da parte di tutti coloro che, con grande bruciore di stomaco, rifiutano il concetto di naturale evoluzione, rimodernamento e adeguamento della città. Probabilmente le forze di opposizione avrebbero anche organizzato un evento per spiegare alla cittadinanza quanto sarebbe stata dannosa l’extramurale, e quanto è bello restare nel medioevo. Sarebbe stato fantastico!

Pier Luigi
Pier Luigi
3 mesi fa
Rispondi a  Luigi Murgiano

Concordo su tutto.

coratino deluso
coratino deluso
3 mesi fa

Lungimiranti Camillo Rosalba e Giuseppe Patroni Griffi, 150 anni fa realizzarono una strada, all’epoca si usavano cavalli e carrozze, così larga da potersi usare agevolmente anche oggi, anche in virtù del rifacimento fatto negli anni 60. Oggi che i mezzi privati e pubblici sono di più e secondo alcuni studi negli anni aumentano anche in larghezza, si vuole procedere a restringere le carreggiate. Credo che oltre ad incompetenza dei soggetti coinvolti si tratti anche di ideologia, va di moda attualmente limitare le libertà personali, anche costringendo le persone ad un minore o addirittura nullo utilizzo delle auto private. Personalmente boccio il progetto del nuovo extramurale.

luca
luca
3 mesi fa
Rispondi a  coratino deluso

Basta vedere come hanno asfaltato le strade della zona di via San Vito (uno strazio) per capire cosa ci aspetta. Catrame buttato al grezzo senza alcun criterio , rifiniture inesistenti, un manto stradakle che segue a mozziconi, pozzetti che si perdono sotto numerosi strati qualche tombino è persino sparito. Ma chi li segue questi lavori c’è una DL a cura dell’Ufficio tecnico del Comune, oppure vanno per conto loro ? Peggio di cosi ….

Franco Bufi
Franco Bufi
3 mesi fa

Molto interessante , grazie! Anni fa tutto si faceva equilibrando criteri etici con quelli estetici, che avevano pari importanza. Poi tutto è cambiato, quando i soli criteri economici sono diventati predominanti. Ecco quindi nascere quartieri con palazzi disposti alla rinfusa, come le casette del Monopoly, che ancora oggi creano forti disagi nella circolazione, oltre a dare un senso generale di bruttezza che favorisce la trasandatezza. Non dimentichiamo il bello oltre al razionale quando definiamo il futuro del nostro paese.

FC=FC
FC=FC
3 mesi fa

Progetti validi di professionisti seri, quando tutti erano impegnati a far crescere la città. E i vantaggi sono ancora visibili e usufruibili. Oggi, pare che si faccia solo polemica, in particolare sul nuovo progetto dell’estramurale si è raggiunto l’apice della discussione, inutile e dannosa. Alla fine si spenderanno milioni di euro per realizzare questa opera pubblica che non accontenterà nessuno, ma in compenso sarà l’ennesimo scempio che probabilmente Corato non meriterebbe. Che futuro?

Peppin
Peppin
3 mesi fa

Il problema non è medioevo o non medioevo, sviluppo o non sviluppo. Il problema è che in questa città è l’opposizione (e sottolineo l’opposizione) a illustrare un progetto e le sue criticità. In città normali è l’amministrazione che illustra alla cittadinanza una previsione o un progetto, al fine di condividere le informazioni e l’avanzamento e di raccogliere pareri da cittadini e tecnici, per il bene comune e per il miglioramento del progetto stesso. Io tutto questo non lo vedo. Vedo invece una amministrazione che va avanti con i paraocchi, perché forse ritiene ogni discussione in merito al progetto un ostacolo all’avanzare del progetto stesso. Non voglio sbilanciarmi ma intravedo una corsa per arrivare in fondo a questo progetto al fine di dire, al termine del mandato di 5 anni, che si è fatto qualcosa. Ma si è fatto qualcosa come? In questi casi, per il bene comune, avrebbe più senso discutere e ridiscutere una modifica così impattante sulla città.

Pier Luigi
Pier Luigi
3 mesi fa
Rispondi a  Peppin

E io che pensavo che l’opposizione si prodigasse in tutte queste belle attività per puro tornaconto elettorale; evidentemente sono malizioso e mi sbaglio, e lo fanno perché tengono veramente a Corato e ai cittadini coratini.

Peppin
Peppin
3 mesi fa
Rispondi a  Pier Luigi

Fai poco lo spiritoso Pierluì, se sei un po’ intelligente avrai capito che ciò che sottolineo è che l’amministrazione tace su questo progetto che sta portando avanti in gran segreto e senza coinvolgere nessuno. Se poi la vuoi buttare in caciara tiriamo fuori anche il fatto politico, assolutamente escluso dal mio commento. Il mio parere era più ampio ed etico, senza fini politici.

Gigi Gusto
Gigi Gusto
3 mesi fa
Rispondi a  Peppin

Strano che la maggioranza amministri e l’opposizione faccia propaganda! Una cosa mai vista 😂

luca
luca
3 mesi fa
Rispondi a  Peppin

Il criterio che si segue è che non esiste alcun criterio, sono opere futili e inutili tal volta calate dall’alto con la promessa di finanziamenti. Questo oramai è un andazzo generale che và avanti da parecchi anni e che investe quasi tutta la P.A. con la magistratura che non fa nulla oppure quando interviene i buoi sono già scappati dalla stalla.

dina di
dina di
3 mesi fa

Ah, come erano valide le leggi ed eccezionali gli uomini politici del Regno d’ Italia!

Pier Luigi
Pier Luigi
3 mesi fa
Rispondi a  dina di

Tu eri lì? Ad occhio e croce dovresti avere 155 anni: complimenti per la longevità!

dina di
dina di
3 mesi fa
Rispondi a  Pier Luigi

Caro Pier Luigi, è evidente che non conosci bene la storia. Torna a studiare. Ti farà bene

Pier Luigi
Pier Luigi
3 mesi fa
Rispondi a  dina di

Puntualmente comprendi a malapena il senso degli articoli che commenti, eppure esorti comunque altra gente a studiare.

franco
franco
3 mesi fa

rimango invece fermo nel mio pensiero di ECO extramurale…come vogliono farla la facessero purchè non ci si discosti dalla cura dell’ambiente e dalla salubrità dell’aria della città. E’ questo che tra 100 anni lasceremo ai futuri abitanti che ci ricorderanno per la cure che avremo(?) per il loro vivibile futuro..ECO gente…ECO

FC=FC
FC=FC
3 mesi fa
Rispondi a  franco

Egr. dell’ambiente nessuno si preoccupa, nemmeno quelli che per professione fanno finta di interessarsi. Compreso organizzazioni politiche e presunti associazioni ambientaliste. L’osservazione non vuole essere una polemica, ma un dato obiettivo, considerato lo stato in cui versa la nostra zona rurale. In città non si respira. Ha mai sentito qualcuno che ho citato lamentarsi? Ha mai sentito qualcuno che amministra, compreso presunti assessori e/o funzionari ambientali prendere iniziative? Figuriamoci se possono pensare di progettare un Eco Estramurale. Devono riprogettare il proprio cervello in un ottica ambientale, subito. Prima che sia troppo tardi.

nicola domenico vangi
nicola domenico vangi
3 mesi fa

vorrei sapere dagli storici coratini (bravissimi!) come mai c’è quell’inghippo (leggasi restringimento della carreggiata) fra via manerba e via gravina e, ai fans dell’ecoestramurale, come questa situazione verrà risolta (ad esempio la pista ciclabile che si fermerebbe all’incrocio via manerba/via m.r. imbriani)