Le malattie endocrine sono purtroppo molto frequenti nella popolazione generale: diabete mellito, tiroidite di Hashimoto, gozzo tiroideo, ipertiroidismi, insulino-resistenza, obesità, ovaio policistico ma anche numerose disfunzioni sessuali.
La loro diffusione è così ampia che ciascuno di noi ha probabilmente almeno un parente di primo o secondo grado affetto da una o più di queste patologie. In buona parte dei casi avere un parente affetto significa anche avere un rischio maggiore di sviluppare la malattia (predisposizione familiare).
Nonostante questo, le malattie endocrine spesso passano inosservate, non diagnosticate, perché i sintomi non sempre sono improvvisi ed eclatanti; anzi in moltissimi casi compaiono lentamente, in modo ingannevole. Il paziente non ci fa caso, non dà loro il giusto peso oppure quando se ne accorge li attribuisce erroneamente ad altre condizioni.
Esempio tipico di questo fenomeno è la glicemia alta all’esordio del diabete mellito: fa svegliare il paziente durante la notte per urinare e può far pensare ad un problema vescicale.
Un altro esempio di frequente riscontro è la comparsa di ipotiroidismo dovuto a tiroidite cronica, che si manifesta inizialmente con stanchezza, difficoltà a concentrarsi o a ricordare informazioni a breve termine e talvolta, nelle donne, con disfunzioni del ciclo mestruale. Tali sintomi spesso vengono scambiati per semplice stress o per deficit nutrizionali e non vengono attribuiti invece ad una possibile disfunzione tiroidea.
Queste ed altre malattie di pertinenza endocrinologica, anche quando vengono riconosciute in fase iniziale, tendono ad essere sottovalutate o percepite come meno importanti, proprio perché non procurano al paziente un “fastidio” o un deficit immediato, per cui la valutazione specialistica viene posticipata.
Per tutti questi motivi le patologie endocrine possono avanzare silenziosamente nel tempo, manifestandosi pienamente solo quando il quadro clinico è già grave. Infatti è bene ricordare che, essendo delle malattie di carattere metabolico oppure ormonale, sono in grado di influenzare negativamente tutto l’organismo o comunque gran parte di esso. Il loro impatto sulla qualità della vita spesso è più significativo di altre malattie non endocrine, comunemente considerate più importanti.
La prevenzione pertanto è fondamentale ed è uno dei principali compiti del Medico Endocrinologo il quale, attraverso una valutazione completa (visita specialistica, esami di laboratorio ed esami strumentali),può diagnosticare precocemente una patologia misconosciuta oppure può definire qual è il rischio del paziente di sviluppare una data malattia ed educarlo di conseguenza.
Un’altra caratteristica, non meno rilevante, della maggior parte delle malattie endocrine è la cronicità. Molti disturbi sopra citati non regrediscono e cambiano nel tempo, possono migliorare o peggiorare e quindi richiedono una terapia che va personalizzata sul paziente di volta in volta. Da ciò deriva l’importanza del controllo periodico della malattia attraverso gli esami e soprattutto attraverso la valutazione clinica ed il confronto con lo specialista di riferimento.
In conclusione, il consiglio è di non trascurarsi e di fare sempre attenzione alla comparsa di nuovi sintomi o segni, soprattutto se c’è familiarità per malattie endocrine; in tal caso è utile effettuare una prima visita endocrinologica di inquadramento.
I pazienti che invece hanno già dei disturbi endocrini o metabolici diagnosticati non dovrebbero mai interrompere i controlli periodici per un periodo troppo lungo, ma preferibilmente monitorare la propria situazione almeno una volta all’anno o più frequentemente in caso di alterazioni cliniche.
Dr. Pasquale LOPS
Medico Chirurgo
Specialista in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo
Il Poliambulatorio Terapeutica è anche Cardiologia, Ginecologia, Ortopedia e Fisiatria, Urologia, Biologia della Nutrizione, Chirurgia e Medicina Estetica, Pediatria, Omeopatia ed Agopuntura.
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