L'incontro

A scuola di ambiente con Sanb e PuliAmoCorato

A scuola di ambiente con Sanb e PuliAmoCorato
Il delegato della Sanb, Riccardo Napoletano, e due volontarie del gruppo PuliAmoCorato, Annalisa Resta e Lucia Scarnera, hanno parlato agli studenti dell'Oriani di raccolta differenziata, riciclo e produzione di meno rifiuti possibile
5 commenti 1025

«Una mattinata di arricchimento reciproco, di conoscenze, stimoli e crescita parlando di ambiente, raccolta differenziata, riciclo e produzione di meno rifiuti possibile». Questo è stato l’incontro che si è svolto sabato scorso in un’aula della succursale del liceo Oriani dove le classi 5A e 5B hanno potuto ascoltare il delegato della Sanb, Riccardo Napoletano, e due volontarie del gruppo PuliAmoCorato, Annalisa Resta e Lucia Scarnera, invitati dalle docenti Maggiulli e De Savino.

«I vari interventi – spiegano da PuliAmo Corato – hanno evidenziato che il grave problema dei rifiuti che inquina e soffoca la nostra madre Terra è causato dal consumismo esasperato del nostro sistema economico e dall’abbandono irrispettoso dei rifiuti dovunque. I comportamenti virtuosi dei gruppi di volontari, che si stanno per fortuna diffondendo, dovrebbero diventare uno stile di vita da parte di tutti.

Non gettare nulla per strada sarebbe già un grande passo in avanti, e fare raccolte volontarie di rifiuti, anche singolarmente, è un altro piccolo nobile gesto di cittadinanza attiva che può fare la differenza. A monte di tutto ciò, si aggiunge la possibilità di produrre meno rifiuti nella vita di tutti i giorni, con opportune scelte. Si è cercato di far comprendere ai giovanissimi studenti che il cambiamento che vorremmo vedere incomincia da me, da te, da ognuno di noi con piccoli gesti. Il presente e il futuro sono nelle nostre mani e i giovani possono fare una inversione di marcia cominciando a prendersi realmente cura dell’ambiente».

La raccolta differenziata dei rifiuti è stata ampiamente spiegata e illustrata dal rappresentante della Sanb attraverso slide, filmati, riferimenti a saggi sull’economia mondiale e a docufilm sul riciclo dei materiali che ha suscitato la curiosità e gli interventi degli alunni e dei docenti presenti. Nell’ottobre scorso, tutti insieme hanno già organizzato una raccolta volontaria di rifiuti in zona Lama cupa, con grande partecipazione ed entusiasmo di alunni, docenti e volontari. Anche il preside, prof. Catalano ha esortato i ragazzi al rispetto e alla cura dell’ambiente, auspicando nuovi incontri a scuola.

giovedì 18 Gennaio 2024

Notifiche
Notifica di
guest
5 Commenti
Vecchi
Nuovi Più votati
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Annalisa
Annalisa
3 mesi fa

Peccato che la lezione si ferma proprio sul più bello. E non ci spiega che fine fanno i materiali dopo una costosissima differenziazione, pagata con Tari sempre più salate. Il riciclo dove sta? La plastica viene bruciata vero?

Annalisa R.
Annalisa R.
3 mesi fa
Rispondi a  Annalisa

Dal sito Ohga: “..Secondo i dati del parlamento europeo, se il 32.5% della plastica viene correttamente riciclato, il 42.6% finisce nei termovalorizzatori per la produzione energetica. E il 24.9% viene smaltito in discarica, interrato.

…questi dati ci lasciano un po’ l’amaro in bocca, ma questo non deve disincentivarci dal differenziare.

Se gettiamo la plastica nell’indifferenziata, infatti, siamo certi che non verrà riciclata, rinunciando in partenza a quella possibilità, che, per quanto da migliorare, pure esiste, di riciclare i nostri rifiuti in plastica.

Fonti | Parlamento europeo; Ocse.”

Aggiungo: si è parlato ai ragazzi di produrre meno rifiuti a monte. Bere acqua non in plastica, prosciutto e latticini non in vaschetta, ecc. Insomma cercare A MONTE di produrre meno rifiuti, ognuno nel suo piccolo. È l’unico modo possibile se vogliamo migliorare realmente il nostro futuro e dei nostri figli.

franco
franco
3 mesi fa
Rispondi a  Annalisa R.

ognuno nel suo piccolo…e perchè piccolo ? una persona è grande e grande è il suo apporto all’ambiente…comunque BRAVI e speriamo abbiano memorizzato per il loro futuro

Annalisa
Annalisa
3 mesi fa
Rispondi a  franco

Chiacchiere e tabacchiere di legno …

Annalisa
Annalisa
3 mesi fa
Rispondi a  Annalisa R.

E quindi circa il 70% della plastica non viene “riciclato” bensì bruciato negli inceneritori o nei cementifici (definiti pomposamente termovalorizzatori) e senza specificare se questi impianti sono in Italia o nei Paesi dell’Est europeo come rivelato dalla famosa inchiesta di Report-Rai3. E quanto costa questa operazione? Sulla Tari intendo….