De Benedittis: «È necessaria la mobilitazione»
«Il nostro compito deve essere quello di spiegare nelle nostre rispettive comunità la posta in gioco di questo provvedimento» ha commentato il sindaco di Corato Corrado De Benedittis nel suo intervento.
«Dobbiamo spiegare che l’Italia pensata dalla nostra Costituzione non coincide con quella dell’autonomia regionale differenziata» ha aggiunto il primo cittadino, parlando alla folla.
«Proprio la parola “differenziata” è la più brutta: il quel differenziata sta tutta la scompensazione tra ricchi e poveri, non solo tra Nord e Sud, tra comunità più centrali e comunità più periferiche del Sud ma anche del Nord» ha riferito De Benedittis citando un passaggio dell’intervento del sindaco metropolitano Antonio Decaro.
«È necessaria la mobilitazione – ha concluso – perché se non c’è una presa di coscienza nelle comunità diventa difficile avere la forza e la spinta politica per fermare una riforma non degna di questo Paese»
Decaro: «Se siamo qui è anche per colpa nostra»
Falco (Cgil): «Ci saranno storture nel funzionamento della scuola pubblica»
Tra le personalità a capo del corteo di protesta che si è mosso dalla piazza barese c’era anche il coratino Ezio Falco, segretario generale FLC Cgil Puglia.
«Quando l’intera materia dell’istruzione sarà devoluta alle Regioni, come rischia di essere con il ddl Calderoli – ha detto Falco – con ogni probabilità noteremo ancora più storture sul funzionamento della scuola pubblica». «
«Stiamo discutendo in questi giorni – ha aggiunto – gli esiti del dimensionamento scolastico, che è un piccolo pezzo delle competenze delegate alle Regioni. E già questo sta producendo grossi danni alle scuole della Puglia». «Stiamo registrando – ha concluso – come le decisioni pubbliche in materia siano assunte non proprio con criteri di razionalità amministrativa e di efficienza».
I consiglieri regionali di Fratelli d'Italia: «Non c'è da avere paura»
Sulla questione sono intervenuti anche i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, il capogruppo Francesco Ventola e i consiglieri Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini e Michele Picaro, rivendicando l’assunzione di responsabilità del partito nel sostenere la proposta di legge ora al vaglio del Senato. Di seguito la dichiarazione integrale
“Il tema dell’Autonomia è un tema molto importante per tutto il Mezzogiorno, perché è un tema che richiama la responsabilità delle Regioni del Sud che, in questi anni, hanno usufruito di ingenti risorse pubbliche che, purtroppo, non sempre sono state utilizzate tutte, ma soprattutto sono state utilizzate come spesa corrente e, quindi, non per migliorare o creare nuove infrastrutture o i servizi. Se lo avessero fatto – se davvero le Regioni del Sud avessero utilizzate tutte quelle risorse per lo sviluppo e la crescita del territorio e non in spesa improduttiva o peggio non spendendolo proprio – oggi l’Autonomia non farebbe così paura.
“È evidente, quindi, che fatta questa premessa, l’Autonomia è una grande sfida perché impone alle Regioni di aumentare la loro responsabilità di spesa, ma contemporaneamente il Governo sta procedendo attraverso gli accordi di coesione e gli interventi previsti nel PNRR a rafforzare le infrastrutture e i servizi al Sud. Perci?, quando tutti gli interventi saranno realizzati le Regioni meridionali non saranno più quelle di oggi, ma avranno un nuovo patrimonio infrastrutturale, ma soprattutto un rafforzamento della gamma dei servizi al cittadino, che andranno a colmare il gap fra Nord e Sud.
“È altrettanto evidente che tutto il percorso non potrà mai partire se non vengono individuati e garantiti Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP), cos? come è stato più volte assicurato, a vari livelli, da Fratelli d’Italia in relazione all’utilizzo del criterio della spesa storica per la definizione dei LEP. Un principio che è stato ulteriormente rafforzato dall’inserimento nel disegno di legge di due disposizioni – articoli 8, comma 3, e 9 – che evidenziano non in modo casuale la neutralità finanziaria delle intese rispetto alle Regioni che non siano parte delle stesse e che ribadiscono in modo altrettanto non casuale la garanzia del finanziamento delle iniziative e degli interventi finalizzati ad attuare le previsioni dell’articolo 119, commi 3, 5 e 6, della Costituzione.
“Per questo l’Autonomia non deve spaventare, ma deve diventare un atto di responsabilità per programmare e spendere meglio le risorse in un’ottica di efficienza ed efficacia della spesa. Esattamente il contrario di quello che è stato fatto in questi anni.”
Oltre ai rappresentanti di FDI manca il commento delle altre forze politiche di maggioranza che si sono spesi in campagna elettorale nel sud, come la rappresentante politica di FI e il leader della Lega che in passato è stato qui a Corato, forse solo per qualche selfie . Non bisogna preoccuparsi dell’autonomia differenziata e che dobbiamo aspettare che ci devono affossare del tutto? Se ci sono stati dati fondi e non sono stati spesi bene o addirittura non spesi proprio allora la colpa ci devono fare capire di chi è stata perché le amministrazioni regionali sono anche state di destra. Il problema è che condividono e dividono tra loro.
Ma almeno tu hai capito cosa volevi dire?
Giusto, ma com’è che quando l’autonomia differenziata la proponeva l’on. Boccia del PD nessuno contestava?
Giusto, tant’è che avevo scritto che se i soldi arrivati al Sud non sono stati spesi bene la colpa è anche delle amministrazioni di destra. Riferito all’intervento fatto dai rappresentanti di FDI alla manifestazione.
I sindaci hanno dunque protestato. Hanno forse paura di perdere la provvidenze che il Nord che lavora invia a quel Meridione,che con le braccia conserte aspetta la manna dal cielo?
Secondo me non hai capito nemmeno di cosa si parla nell’articolo, come d’altronde ti capita spesso.
Il Ddl Calderoli è troppo vago circa la definizione, il finanziamento e la garanzia dei LEP (livelli essenziali delle prestazioni), e ciò rischia di aumentare la frattura fra regioni ricche e povere (non necessariamente fra Nord Italia e Sud Italia), pertanto non tutti i cittadini italiani avrebbero più la stessa tutela della salute.
Tornando a te, di quali provvidenze parli?
Chi stabilisce che nel Nord Italia si lavora, e nel Sud Italia no? Tu? E questo, ammesso che sia vero, cosa c’entrerebbe con la ripartizione dei LEP?
P.S: io ti scrivo dal Nord Italia, quindi secondo i tuoi canoni io lavoro e tu no, se come penso tu scrivi da Corato.
ma possibile che ancora nel 2024 dobbiamo sentire e sopportare commenti quali quest’ultimo? esimia Dinadi se davvero CI RITIENI nullafacienti e piagnucolosi ( grazie ai pensieri estremi dei tuoi simili al Nord) se davvero abiti da queste parti e con quelli che ci schiacciano fai un tutt’uno mi correspontanea la domanda..”ma che aspetti a trasferirti altrove?” te ne saranno grati Croce Salvemini Fiore Di Vittorio e tanti altri poveruomini che hanno avuto il solo pensiero della progressione culturale ed economica dei loro concittadini! ti fa specie tutto questo? rimani ancorata al pensiero UNICO dei nostri(?) rappresentanti POLITICI che si arrampicano sugli specchi per Giustificare l’ennesimo sgarbo al SUD, dove LORO abitano e ingrassano…per amor della cadrega(aldo giovanni e giacomo..do you know?)
Quanti luoghi comuni….
tranquilli, è tutto sotto controllo, tornate ad occuparvi della ferragni e dei panettoni alla salsa rosa …
Quindi se l’Autonomia differenziata la faceva l’on. Boccia del PD andava bene?