Le storie

«Lascio la toga e mi prendo la felicità»: le storie di Francesco e Federica

Giuseppe Di Bisceglie
Giuseppe Di Bisceglie
Francesco Gallo e Federica Abbattista
Le storie di due giovani professionisti di Corato che hanno scelto di ricominciare
22 commenti 37065

Francesco e Federica non si conoscono. Le loro vite, le loro storie hanno, però, diversi punti in comune, quasi si muovono lungo la medesima direttrice, entrambe accomunate da un percorso di studi completato brillantemente, dal loro amore per la città di Corato, dall’aver trovato la felicità lontano dalla terra di origine. Entrambi sono avvocati, entrambi hanno scelto di appendere la toga al chiodo e di ripartire seguendo una nuova strada che li ha portati ad affermarsi, a costruire un nuovo futuro ricco di soddisfazioni.

Francesco Gallo, l'avvocato diventato ingegnere

Francesco Gallo
Francesco Gallo

Francesco Gallo, 43 anni. Da diciotto anni è a Mantova dove ha messo su famiglia e ha fatto carriera. Diploma col massimo dei voti all'”Oriani”; poi la laurea in Giurisprudenza in perfetto corso e a pieni voti, quindi la pratica forense e l’abilitazione alla professione di avvocato.

«Ma quel lavoro non faceva per me. Lo sentivo troppo distante. L’ambiente forense non mi faceva sentire a mio agio; troppa poca solidarietà tra colleghi, troppe incertezze» ci confida. Quindi la voglia di cambiare. E la prima buona occasione è stato il concorso come ispettore del lavoro, superato nel 2006, che lo ha portato in Lombardia.

«Da subito ho lavorato nel settore che si interessava di edilizia. Ho iniziato ad amare questo lavoro ed ho capito, sin da subito, che per svolgerlo al meglio dovevo mettermi a studiare. Così ho aperto nuovamente i libri e ho studiato da geometra, diplomandomi. Mi sono appassionato alla materia e mi sono iscritto alla facoltà di ingegneria ambientale specializzandomi in ingegneria della sicurezza» racconta Francesco.

Per nulla spaventato dalle difficoltà di ricominciare da capo, Francesco ha guardato alla sua nuova carriera come ad una grande possibilità per emergere. Ha vinto ogni concorso a cui ha partecipato, in ultimo quello di dirigente dell’Inail. «Eravamo in 2700, poi siamo diventati 300; all’orale abbiamo avuto accesso in 6». Francesco si è collocato al primo posto della graduatoria. Ed ora per lui si apre una nuova prospettiva di vita.

«Ma devo quel che sono al mio percorso precedente. Ho fatto un buon liceo classico e questo mi ha consentito di avere basi anche per affrontare la facoltà di ingegneria» aggiunge.

«Ho fatto la mia scelta con la consapevolezza di un trentenne che ha avuto la possibilità e il tempo di trovare la strada giusta. Non credo di aver perso tempo, semplicemente mi sono dato un’altra possibilità e se non fossi partito dal liceo, dalla facoltà di Giurisprudenza, dalla toga, non avrei saputo riconoscere la mia vera passione, quella strada che mi appassiona e mi dà tante soddisfazioni» conclude.

Federica Abbattista: «Sono salita con una valigia, sono tornata con la mia famiglia»

Federica Abbattista
Federica Abbattista

Un percorso di studi brillante anche per Federica. La laurea in giurisprudenza, la carriera da avvocato penalista intrapresa in un importante studio legale del nostro territorio, l’apprezzamento dei colleghi e degli assistiti.

D’un tratto però quella toga ha iniziato a starle stretta; il lavoro non appagante. Non era esattamente la vita che Federica avrebbe voluto per sé. Non ha avuto paura e ha tentato una nuova strada, quella dell’insegnamento. E poco importa se il suo percorso l’ha portata a mille chilometri dalla sua Corato: grazie al suo coraggio ora Federica si è realizzata, con la sua famiglia e con i suoi sogni.

«Un giorno, senza timore alcuno, ho deciso che la mia vita dovesse cambiare. Quando è arrivata la telefonata da scuola ho fatto la valigia e sono partita, senza pensarci due volte. È stata la telefonata che mi ha cambiato la vita» racconta Federica che oggi è insegnante di sostegno in una scuola superiore di Sondrio, in Lombardia.

«Una scelta che mi ha stravolto la vita e ne ha fatta cominciare una nuova, fatta di felicità» confida. «Mi ha accompagnata mio padre e mi ha lasciata lì, con la mia valigia. Sono ritornata nella mia Corato con la mia famiglia, con mio marito e mia figlia».

Le radici non si dimenticano, il pensiero alla terra natia è costante. «Non nascondo che mi piacerebbe poter tornare a casa un giorno. Ma penso che ormai la mia vita sia qui, dove ho costruito la mia famiglia, dove ho il mio lavoro».

Nel raccontare la sua vita, Federica lancia inconsapevolmente un messaggio alle tante persone che si sentono strette, che non si sentono appagate dalla propria vita professionale: «Mi sono detta: prendi la tua vita in mano, non aver paura di cambiare. E quella scelta di coraggio mi ha regalato una nuova vita» conclude.

lunedì 15 Gennaio 2024

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carluccio
carluccio
3 mesi fa

complimenti per il coraggio e per la decisione. auguri di felicità e progresso.

Ss ss
Ss ss
3 mesi fa

per me il vero cambiamento che mi aspettavo di leggere,era quello di aver abbandonato la toga per recarsi in montagna e dedicarsi all’alpeggio 😂🤣🤣🤣🥹

Antonio Caputo
Antonio Caputo
3 mesi fa

Bravi!!!!!!! La fortuna aiuta gli audaci

contabile
contabile
3 mesi fa

La verità è che la libera professione, da entrambi abbandonata, è una strada impervia e difficilissima per la maggiorparte degli attuali laureati perchè necessita non solo di preparazione ma anche delle cosidette soft skill, e che il blando lavoro pubblico permette un bilanciamento tra vita privata e lavorativa. In bocca al lupo ad entrambi per la scelta fatta; da titolare di studio, penso che nel medio/lungo periodo sia quella corretta.

Ss ss
Ss ss
3 mesi fa
Rispondi a  contabile

Fare l’avvocato e’una vocazione.Bisogna avere stoffa ,coraggio,intraprendenza.Meglio il posto fisso.Come recitava qualcuno!Quindi questa storia di
lode raccontatata se ,pur di bravi ragazzi,non mi ha suscitato emozione alcuna.Raccontiamo invece dei tanti barboni e persone sole ,con tante
problematiche, che spesso vedo camminare ,come assorbiti dal vuoto,in via Santa Faustina.Provocano in me tristezza e dispiacere infinito.

G.F.
G.F.
3 mesi fa
Rispondi a  contabile

“il blando lavoro pubblico” …. complimenti vivissimi!

Pasquale Lotito
Pasquale Lotito
3 mesi fa

Congratulazioni ed auguri ad entrambi.

nerdrum
nerdrum
3 mesi fa

faccio fatica a capire la necessità della gente comune di far conoscere a tutti la propria vita. veramente interessa a qualcuno la vita di questi 2 bravi ragazzi? tutto deve andare in piazza x suscitare un commento, positivo o negativo che sia (mi ci metto anch’io). detto, come fa carluccio, bravi, complimenti, auguri… e poi? c’è tanta gente che realizza la propria vita senza un inutile vociare.

franco
franco
3 mesi fa
Rispondi a  nerdrum

concordo con Contabile sulla libera professione che si presenta ormai impervia e, perchè no, piena di sacrificio personale.- sulla carriera pubblica mi piace pensare ad una soddisfazione di lavoro scelto con dovizia e,credo, di necessità- il Sud ormai sta diventando un serra cui sbocciano cultura e sapere ma che vengono esternati altrove.- magari in coraggioso silenzio giacchè le NOSTRE RADICI rimangono fino alla fine..checche se ne dica viva il SUD sempre

Michele 1900
Michele 1900
3 mesi fa
Rispondi a  nerdrum

Tutto questo accade soprattutto da quando ci sono i social non che prima non avvenisse ma era in tono minore

Il Professore
Il Professore
3 mesi fa
Rispondi a  nerdrum

Non sono d’accordo con alcuni commenti fatti.Non penso che qui si è voluto far conoscere la propria vita. Sono solo 2 esempi di coratini che si son fatti onore e che possono essere di esempio agli altri.Federica, avvocatessa, ha preso la valigia ed è andata verso l’insicuro lasciando il sicuro, Francesco, avvocato, ispettore, geometra , ingegnere in servizio a Mantova presso il Ministero del lavoro poteva anche fermarsi, invece no, sempre per migliorarsi, come se non fossero già abbastanza i titoli conseguiti brillantemente e il lavoro che svolge, ha partecipato a Roma al concorso nazionale per 32 posti come Dirigente Ingegnere all’INAIL. Prima ha superato lo scritto e poi l’orale. I concorrenti erano inizialmente 2700 ingegneri di tutte le regioni.Alla fine solo in 6 hanno superato il concorso e Francesco si è classificato PRIMO ASSOLUTO. Francamente non è proprio una cosa di tutti i giorni. È vero, il posto fisso ti dà sicurezza ma nessuno ti regala nulla, lo si deve conquistare con le proprie forze e con l’impegno , stando ore e ore sui libri, pur avendo 43 anni e una famiglia con figli .Bisogna solo ammirare e congratularsi con questi 2 coratini.

Contadino
Contadino
3 mesi fa

Lascio la toga ,prendo la zappa….No prendo la via più facile.

Il Professore
Il Professore
3 mesi fa
Rispondi a  Contadino

Ho dimenticato di dire che Francesco Gallo a luglio 2023 ha superato anche il concorso indetto dalla Regione Emilia Romagna come Dirigente Ingegnere addetto alla Sicurezza da assegnare allo SPSAL del Dipartimento Sanità Pubblica, classificandosi Quarto ,( solo 5 hanno superato il concorso ).Ora lascerà il posto da Isoettore e assumerà quello di Dirigente Ingegnere all’INAIL, e come primo classificato sarà chiamato a scegliere la sede.

DOMENICO
DOMENICO
3 mesi fa

Non capisco cosa significa mettere in evidenza i fatti della propria vita. Non hai fatto niente di eccezionale.

Ss ss
Ss ss
3 mesi fa
Rispondi a  DOMENICO

Il posto fisso 🥹

Il Professore
Il Professore
3 mesi fa
Rispondi a  DOMENICO

Ho dimenticato di dire che Francesco Gallo a luglio 2023 ha superato anche il concorso , classificandosi al quarto posto, ( solo 5 hanno superato il concorso )indetto dalla regione Emilia Romagna , come Dirigente Ingegnere addetto alla Sicurezza da assegnare allo SPSAL del Dipartimento Sanità Pubblica. Ora lascerà il lavoro come Ispettore e sceglierà quello di Dirigente Ingegnere dell’Inail . Sarà chiamato come primo classificato a scegliere la sede.

carluccio
carluccio
3 mesi fa
Rispondi a  Il Professore

mi scusi, ma lei è il biografo ufficiale di Francesco?

nerdrum
nerdrum
3 mesi fa
Rispondi a  Il Professore

madonn amai! ma cus è verament n supermen! vness a quarat a risolv qualchecaus. u sciam a pigghià nu.

Ss ss
Ss ss
3 mesi fa
Rispondi a  nerdrum

😂😂🤣🤣🤣🤣

Nari
Nari
3 mesi fa

Credo che il vero coraggio sia di chi torna!! Lo dice una che è tornata, e ha trovato una Corato diversa da quella che ha lasciato…bisogna partire, crescere, realizzarsi e tornare, solo così Corato potrà progredire!

franco
franco
3 mesi fa
Rispondi a  Nari

hai avuto il coraggio-si il coraggio- di lasciarti alle spalle una vita forse comoda ma di aspettative poco lusinghiere sul piano professionale.- adesso come ho già scritto nostalgia canaglia ( è inutile negarlo,vero?) ha preso il sopravvento.- che hai trovato? la città non rappresenta più ormai alcun futuro certo o almeno passabile ed i giovani -come i protagonistidell’articolo, inutile negarlo esimio professore HANNO DOVUTO FARE UNA SCELTA DI VITA.- bravi entrambi ci mancherebbe ma coraggiosa NARI per il suo ritorno a casa.

carluccio
carluccio
3 mesi fa
Rispondi a  franco

nari? termine antico per narici?