La sperimentazione

Superare i conflitti per vivere in pace, l’Itet Tannoia adotta il “metodo Rondine”

Itet Tannoia - Rondine
Ieri la presentazione ufficiale della sperimentazione, prima in Puglia, con l'intervento del professor Franco Vaccari
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Itet Tannoia - Rondine
Itet Tannoia - Rondine

Conflitto, scuola, pace. Tre parole chiave apparentemente libere da correlazioni ma che costituiscono le fondamenta di un progetto sperimentale che, primo in Puglia, coinvolge l’Itet Tannoia di Corato: il metodo Rondine.

Rondine, come il borgo medievale situato in provincia di Arezzo, dove tale metodo è stato concepito ed attuato per la prima volta, portando studenti da ogni parte del mondo a confrontarsi, a viversi a prescindere dai paesi di provenienza, spesso in conflitto tra di loro. Viversi per comprendere, sino in fondo, che delle persone cittadine di paesi in conflitto tra loro possono e devono vivere rapporti di pace.

Scuola. Perché è la scuola il luogo in cui è possibile instillare il germe della pace, il luogo in cui l’apprendimento delle discipline non può slegarsi dal “perché impariamo?”, dalle relazioni umane che si generano nell’ambito della conoscenza.

Ieri, per la prima volta, nell’Itet Tannoia di Corato è stato possibile comprendere la validità del progetto grazie alle parole della preside dell’istituto Nunzia Tarantini, di Cardenia Casillo, presidente della Fondazione Casillo che è diventata il punto di collegamento tra l’istituto coratino e Rondine, e il professor Franco Vaccari, colui che ha concepito e per primo sperimentato il metodo. Una sperimentazione diventata poi prassi.

L’obiettivo è quello di formare giovani leader di pace che sappiano, con la loro esperienza, contribuire a ridurre i conflitti armati nel mondo. Innanzitutto però il metodo punta a sviluppare risorse interiori per superare i conflitti relazionali, a costruire capacità di dialogo affinché il conflitto si risolva in integrazione, l’odio in pace.

Con il Metodo Rondine la scuola diventa il primo luogo in cui gli adolescenti imparano a superare i conflitti, tipici della propria età.

A fine settembre dello scorso anno il ministro dell’istruzione Valditara ha firmato un protocollo d’intesa in cui si propone la sperimentazione del metodo nelle scuole secondarie italiane. Un metodo certificato e validato ogni anno lì dove è necessario favorire le relazioni al fine di contrastare dispersione e abbandono, che individua nella scuola il luogo principe in cui costruire relazioni di fiducia, primo vero motore del percorso personale di crescita dello studente, cittadino di domani.

venerdì 12 Gennaio 2024

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