La denuncia

Lievitano i prezzi dei biglietti per Castel del Monte: l’aumento è del 43%

Lucia Maria Mattia Olivieri
Lucia Maria Mattia Olivieri
Castel del Monte
La denuncia della Cgil Puglia sui luoghi di cultura pugliesi: «Da sabato 16 dicembre 2023 quello che doveva essere un aumento temporaneo per uno scopo ben preciso si trasforma d’imperio in un aumento spropositato»
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Da sabato 16 dicembre per accedere ai musei e monumenti della Puglia i visitatori si troveranno di fronte ad aumenti di prezzo che arrivano anche al 100% rispetto a quanto pagato solo all’inizio del 2023. Lo denunciano Luigi Lonigro e Matteo Scagliarini della Fp Cgil Puglia e la Segretaria Generale della Cgil Puglia Gigia Bucci.

«Da maggio del 2023 era già aumentato di un euro ogni biglietto di accesso ai siti del Ministero della Cultura, una sorta di flat tax, una tassa di scopo per i beni culturali interessati dall’alluvione dell’Emilia Romagna. Era un contributo a tempo, fino a settembre 2023, poi prorogato a fine novembre.

Da sabato 16 dicembre 2023 quello che doveva essere un aumento temporaneo per uno scopo ben preciso si trasforma d’imperio in un aumento spropositato. Infatti, l’incremento di 1 euro viene assorbito da un nuovo incremento dei prezzi di ingresso ai musei e ai monumenti pugliesi che arriva in alcuni casi addirittura al 100% del prezzo che si pagava all’inizio del 2023.

Rispetto a gennaio 2023, infatti, aumentano del 100% i costi per accedere alla Galleria Nazionale della Puglia con il biglietto di ingresso che passa da 3 a 6 euro o al Parco Archeologico di Monte Sannace, anche qui il biglietto di ingresso sale da 3 a 6 euro.

In pratica per usufruire dei beni culturali pugliesi, i visitatori si dovranno accollare rincari che vanno ben oltre il tasso di incremento dell’inflazione, anche per quei luoghi che hanno subito un incremento del costo del biglietto inferiore al 100%, come avviene per l’ingresso al Castello di Copertino, dove il costo passa da 4 a 7 euro, con un incremento pari al 75%; al Castello Svevo di Trani, con un incremento solo del 67%, si passa da 6 a 10 euro o per il museo e parco archeologico di Egnazia che aumenta di pari importo o anche per accedere a Castel del Monte, dove si passa da 7 a 10 euro, con un incremento del 43% e al Castello Svevo di Bari dove l’incremento è del 33%, con il biglietto di ingresso che sale da 6 a 8 euro. Ovviamente subisce tale incremento spropositato anche la card per la visita dei luoghi della cultura della Puglia che aumentata del 33% e sale da 15 a 20 euro.

Insomma si è trovato il modo per negare il diritto alla cultura, per disincentivare la frequentazione dei Musei e dei Monumenti per lavoratori, cittadini e pensionati che già stanno subendo una drammatica erosione del proprio potere d’acquisto che per noi è inaccettabile.

Sarà paradossale, ma mentre si chiede ai visitatori di sostenere praticamente il raddoppio del costo del biglietto di ingresso ai nostri musei e monumenti, evidentemente a causa dell’incremento del tasso di inflazione, allo stesso tempo si nega il rinnovo contrattuale al personale dipendente. Lì dove le risorse messe a disposizione per un prossimo rinnovo del contratto di lavoro non andranno comunque oltre il 5,78%, qualcosa non quadra tra l’incremento del prezzo dei biglietti di ingresso, il tasso di inflazione e l’incremento dei costi di funzionamento, e a rimetterci sono lavoratori e cittadini che incontreranno sempre più difficoltà nel poter accedere in luoghi che hanno segnato la nostra storia e la nostra cultura».

Sulla vicenda è intervenuta la Direzione regionale dei Musei di Puglia: «Facendo seguito a quanto dichiarato dalla CGIL e riportato da alcune testate, in merito al nuovo tariffario, si precisa quanto segue. L’aumento intervenuto è dell’ordine di pochi euro, tanto che a Castel del Monte si accede con 10 euro e tutti gli altri ingressi non cumulativi prevedono ticket a una sola cifra: si tratta dunque di somme assolutamente ragionevoli, allineate alla media nazionale, agli indirizzi del Ministero e adeguate all’offerta culturale dei musei in questione, implementata in maniera assai significativa negli ultimi due anni, tra ampliamenti, nuovi musei, allestimenti rinnovati, mostre.

Per di più, l’Istituto ha avviato, già dal 2021, una politica di abbonamenti che rende l’accesso ai propri musei ancora più conveniente: con la Museo Card, acquistabile per ogni luogo della cultura, aggiungendo un solo euro al biglietto si può entrare tutte le volte che si vuole, per 6 mesi, nel museo prescelto, mentre con i 20 euro della Puglia Musei Card si può accedere a tutti i 17 siti della Regione, in maniera illimitata, sempre per 6 mesi. Seppur valide per tutti, si tratta, come evidente, di offerte particolarmente vantaggiose per i residenti del territorio. La prima domenica del mese, inoltre, l’accesso è sempre gratuito per tutti. A tutto ciò si sommano, le gratuità di legge, sempre valide.

Si ricorda infine che, ai sensi di legge, i proventi derivanti dalla vendita dei biglietti sono destinati alla realizzazione di interventi per la sicurezza e la conservazione, al funzionamento, alla fruizione e alla valorizzazione di musei e aree archeologiche e che, con l’ampliamento dell’autonomia contabile introdotto dalla nuova riforma del Ministero, in vigore a breve, gli incassi resteranno direttamente nel bilancio della rete museale pugliese. Questo significa che, con un ciclo finanziario più rapido e snello, questi introiti contribuiranno a proseguire il rinnovamento continuo dei siti stessi, innescando anche economia di scala nel territorio».

giovedì 21 Dicembre 2023

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