Terzo anno

Intrecci di legno e ferro, tornano le natività di Antonio D’Introno realizzate “Secondo Natura”

Intrecci di legno e ferro, tornano le natività di Antonio D’Introno realizzate “Secondo Natura”
Inaugurata la mostra “Secondo Natura” che vede ancora una volta protagonisti i presepi realizzati in legno, il primo materiale scelto per rappresentare la Santa Natività al fine di rammentare agli uomini che la ricchezza della natura divina si intreccia con la povertà della natura umana
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Torna il Natale e con esso i presepi del maestro Antonio d’Introno nella chiesetta romanica di San Vito. In questo luogo sacro incomparabile e denso di storia della nostra città, nei giorni scorsi è stata inaugurata la mostra “Secondo Natura” che vede ancora una volta protagonisti i presepi realizzati in legno, il primo materiale scelto per rappresentare la Santa Natività al fine di rammentare agli uomini che la ricchezza della natura divina si intreccia con la povertà della natura umana.

In questa terza edizione dell’iniziativa, già proposta nel 2021 e nel 2022, al legno è stato affiancato un altro elemento naturale, il ferro, che rimanda ad una delle componenti nutritive che svolgono un ruolo indispensabile per il metabolismo e la crescita degli alberi. Legno e ferro, dunque, il connubio “secondo natura”, pensato in questa edizione dal maestro D’Introno, dopo il primo felice intreccio di Legno e luce celebrato nella prima edizione del 2021 e quello altrettanto suggestivo di Legno e juta che è stato invece protagonista della seconda edizione del 2022.

Anche quest’anno Antonio D’Introno reinterpreta il tradizionale presepe in legno seguendo una intuizione straordinaria che lui definisce “Secondo Natura”. Il maestro, grazie alla sua padronanza e conoscenza delle caratteristiche strutturali delle essenze, riesce infatti a “leggere” e a “tirar fuori” dai segni tipici del legno e quindi da nodi, venature e colori, le figure della sacra famiglia e di altri elementi del presepe. E così anonimi pezzi di legno diventano natività uniche e irripetibili, vere e proprie opere d’arte.

Al rispetto del mestiere si associa pertanto il rispetto per la natura oggetto della sua osservazione: si direbbe che Antonio D’Introno non voglia mai sovrapporre, anteporre sé stesso al legno, ma che cerchi piuttosto di rendere visibili le specificità visibili e tattili delle diverse essenze da lui utilizzate e amate (il legno d’ulivo in primo luogo ), facendo così affiorare la vita che è in loro.

In questa edizione, ogni presepe in legno è impreziosito da un basamento in ferro pensato e studiato appositamente per valorizzarlo e sostenerlo, in un intreccio unico ed irripetibile di materie prime lavorate sapientemente. Non semplici basi in ferro, dunque, ma opere d’arte pensate per altre opere d’arte.

La mostra è visitabile ogni giorno dalle 18.30 alle 20.30 fino al 6 dicembre.

Il ferro, un po' di storia

Il ferro è il sesto elemento presente sulla Terra per la sua abbondanza. La prima scoperta ha dato luogo ad una importante Era che si sviluppa durante il XII sec. A.C. detta “Era del ferro”. Il ferro elemento naturale trae la sua importanza dalla sua scoperta, infatti il primo popolo ad averne conoscenza sono stati gli Ittiti, Sumeri ed Egizi che lo ha utilizzato nella realizzazione di piccoli monili abilmente modellati da artigiani; nonché utilizzato per le prime frecce per la caccia; mentre la prima testimonianza dell’uso del ferro fu attribuita al popolo dei Calibi, che viveva a sud est del Mar Nero.

Nel XIII secolo (età medievale)In Italia ed in alcune regioni ad opera di artigiani modellatori si realizzano manufatti per uso urbano e casalingo. Agli albori del XIII sec. Il ferro battuto si sviluppo in tutta Italia, la quale fu interpretata ed assumeva forme artistiche facendo uscire la fantasia degli artigiani che risultavano diverse tra le varie Regioni.

Il ferro, successivamente, nel corso dei secoli è con l’approfondimento della sua conoscenza a dato sviluppo all’industria siderurgica dove lo si lavora in combinazione con altre materie. Il ferro è elemento indispensabile per animali (tra questi l’uomo anche se è evoluto) e piante, quest’ultimi lo assorbono dalla Madre Terra attraverso l’apparato radicale e concorre al processo della fotosintesi clorofilliana, nonché al riverdimento delle foglie ed la brillantezza del colore del colore; La sua carenza produce la clorosi. L’uomo, non è in grado di produrlo, lo assimila attraverso l’ingerimento di semi e piante, carni, pesce e crostacei che lo contengono; la carenza di questo minerale comporta nell’uomo lo svilupparsi di anemia.

mercoledì 29 Novembre 2023

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