Istituita nel 1954 con la risoluzione 836 (IX) delle Nazioni Unite, la giornata internazionale dell’infanzia e dell’adolescenza è stata e viene celebrata il 20 novembre, data importante riferita al giorno, nel ‘59, in cui l’assemblea generale adottò la dichiarazione dei diritti del fanciullo e a quello, altrettanto decisivo, nell’89, in cui venne approvata la convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. E se il tema di quest’anno è “un giorno per reinventare un futuro migliore per ogni bambino”, quattro Comuni impegnati nel dar corpo a un’idea di “Città bambina, hanno deciso insieme di celebrare la giornata, promuovendo una piccola marcia della pace che si terrà simultaneamente ad Andria, Corato, Ruvo e Terlizzi alle 17 di lunedì 20 novembre.
A Corato la partenza è prevista alle 17 da piazza Vittorio Emanuele. La marcia, a cura degli assessorati alla cultura e ai servizi sociali del Comune di Corato, percorrerà poi corso Cavour e corso Mazzini fino a piazza Cesare Battisti dove si terrà un grande girotondo della pace in piazza Cesare Battisti. Parteciperanno Ass.Teatri Di.Versi, Ecoteca Lab, Lavorare Stanca, Libreria I piccoli chi e tutte le realtà e le famiglie che vorranno unirsi.
«In un tempo in cui la guerra sembra essere tornata di moda superando ogni distinzione e vincolo civile, in un momento in cui la vendetta sembra guadagnare un riconoscimento istituzionale e crescono la violenza, il razzismo e soprattutto l’indifferenza, bisogna dar spazio alla voce dei bambini, ascoltarla e difenderla come patrimonio decisivo per il futuro dell’umanità» spiegano gli organizzatori di Kuziba Teatro.
«Una voce che per esprimersi ha bisogno di pace, scuola, gioco, cura, di libertà e che più di ogni altra voce sa difendere il futuro. Per questo le municipalità di Andria, Corato, Ruvo e Terlizzi, hanno condiviso la scelta di accogliere il nostro invito e fare di questa giornata guidata dai piccoli, un’occasione comune di preghiera laica per la Pace. Nata infatti dall’esperienza ormai decennale del festival “Il Tempo dei Piccoli” e da quella che, includendo l’errore come opportunità, abbiamo titolato sQuolaGaribaldi, la “Città bambina” non è un soggetto, né un oggetto, ma un indirizzo che anima ormai progetti e soggetti diversi e che soprattutto, anche con le delibere comunali che adottano questa iniziativa, guadagna un ruolo di riferimento per le politiche di queste città, superando il vincolo del promotore e divenendo obiettivo delle Comunità Unite. La marcia è aperta a tutti i bambini (anche se dovessero raggiungerci da altre città) e a chiunque voglia associarsi e non prevedrà alcun segno d’appartenenza se non la bandiera della pace».
Ai bambini non bisognerebbe insegnare la retorica dei grandi….
Sempre ste chiaccchiere!
Educare i bambini a concetti come pace e libertà è una chiacchiera? Povero te.