La nota

Cinghiali, selecontrollori a caccia anche nelle aree protette

Cinghiali sulla murgia
Cinghiali sulla murgia
È quanto afferma Coldiretti Puglia, in relazione alla deliberazione presidenziale 21/2023, che apre, all'interno del Parco nazionale dell'alta Murgia, anche al metodo del prelievo selettivo, cioè consente l'utilizzo dei selecontrollori
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«Dopo lo storico via libera anche ad agricoltori e allevatori proprietari dei fondi all’abbattimento dei cinghiali, anche nelle aree naturali protette i selecontrollori potranno intervenire per arginare la piaga dei cinghiali arrivati a 250mila esemplari che spadroneggiano in città e campagne, mettono a rischio la sicurezza delle persone, causano incidenti stradali con morti e feriti, devastano i raccolti e sono pericolosi diffusori di malattie come la peste dei cinghiali».

È quanto afferma Coldiretti Puglia, in relazione alla deliberazione presidenziale 21/2023, che apre, all’interno del Parco nazionale dell’alta Murgia, integrando le tecniche di cattura dei cinghiali, già possibili nell’area Parco (chiusini, recinti, coral, ecc.), anche al metodo del prelievo selettivo, cioè consente l’utilizzo dei selecontrollori, nei territori di competenza, al fine di contribuire significativamente al conseguimento dell’obiettivo annuale previsto di depopolamento in relazione al rischio di ulteriore diffusione della PSA.

«Abbiamo richiesto in maniera pressante nei mesi scorsi che le misure adottate per il contenimento dei cinghiali venissero recepite integralmente all’interno delle Aree Naturali Protette, ma anche che venisse data immediata attuazione, da parte della Regione Puglia, al “Piano straordinario per la gestione e contenimento della fauna selvatica” anche all’interno delle Aree Naturali protette, al fine di non concedere più “spazi sicuri” ai cinghiali che, oggi, utilizzano dette aree come “dormitori e zone di riproduzione”, visto che l’alimentazione è garantita dalle produzioni agricole appena fuori i confini dei Parchi» afferma Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia.

La situazione è diventata insostenibile in città e nelle campagne con danni economici incalcolabili alle produzioni agricole ma – sottolinea Coldiretti – viene compromesso anche l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale. Si tratta – evidenzia la Coldiretti regionale – solo della punta dell’iceberg perché molti non denunciano scoraggiati dalle lungaggini burocratiche e dalle condizioni poste dalle assicurazioni come ad esempio, oltre alle tracce sulla vettura e sull’asfalto, anche il rinvenimento della carcassa dell’animale con il quale ci si è scontrati.

sabato 18 Novembre 2023

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