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Come cambia il diritto di famiglia: intervista all’Avvocato Silvia Cermaria

La Redazione
Come cambia il diritto di famiglia: intervista all’Avvocato Silvia Cermaria
La Riforma Cartabia, con la quale il legislatore ha puntato a realizzare l’obiettivo di semplificazione del processo, ha dato alle coppie la possibilità di presentare richiesta congiunta di separazione e divorzio in un unico atto
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Come cambia il diritto di famiglia: intervista all’Avvocato Silvia Cermaria
Come cambia il diritto di famiglia: intervista all’Avvocato Silvia Cermaria

Nel corso degli anni il diritto di famiglia è stato soggetto a delle trasformazioni significative. I cambiamenti hanno riguardato in primo luogo la natura indissolubile del matrimonio, principio che è stato ridefinito con l’introduzione del divorzio, ad opera della legge numero 898 dell’1 dicembre del 1970, poi modificata nel 1987.

Da ultimo, è recentemente intervenuta in tale materia la c.d. Riforma Cartabia, con la quale il legislatore ha puntato a realizzare l’obiettivo di semplificazione del processo, dando la possibilità alle coppie di presentare richiesta congiunta di separazione e divorzio in un unico atto. Per farci spiegare meglio in cosa consiste questa semplificazione, abbiamo chiesto all’Avvocato Silvia Cermaria, avvocato civilista a Roma e a Milano.

Ci può spiegare se la riforma introduce realmente la possibilità di presentare domanda di separazione e divorzio con un unico atto?

La Riforma ha introdotto la possibilità di presentare congiuntamente la domanda di separazione e divorzio in un unico atto, in applicazione dell’art 473 bis n. 49 c.p.c., ossia di proporre domanda cumulata di separazione e divorzio. Alcuni Tribunali però hanno mostrato sin da subito dei dubbi sulla corretta applicazione della procedura, specialmente quando si sono trovati davanti a casi di separazione e divorzio consensuali. Tanta la confusione e la discordanza tra le pronunce dei diversi Tribunali interessati dalla casistica, tra cui solo alcuni ammettevano la domanda congiunta in caso di procedure consensuali, che l’Organismo Congressuale forense nel giugno 2023 è intervenuto chiedendo al Ministero di chiarire la disciplina in sede normativa, così da farne un’unica e uniforme applicazione a livello nazionale. A dirimere tale confusione è intervenuta la Cassazione, su rinvio pregiudiziale promosso dal Tribunale di Treviso, ex art 363 bis c.p.c., quale strumento esperibile per la risoluzione di questioni di diritto insorte nei giudizi di merito, che presentino gravi difficoltà interpretative.

Qual è stato il ruolo della Cassazione?

La Corte di Cassazione è intervenuta sulla questione con la Sentenza del 16 ottobre 2023, n. 28727. In tale Sentenza, la Suprema Corte ha chiarito che la domanda congiunta di separazione e divorzio deve intendersi operante anche nei casi di procedure consensuali, stabilendo così un criterio univoco di interpretazione ed applicazione dell’art. 473 bis n. 49 c.p.c.

Purtroppo, però, nonostante il pregio e l’assoluta chiarezza dell’intervento dei Giudici di Cassazione, da tale pronuncia sono scaturite fuorvianti informazioni diffuse anche per il tramite della pubblicazione di articoli dai titoli sensazionalistici. Questi articoli, infatti, sostengono che la Cassazione e, dunque, in origine, la Riforma Cartabia abbia aperto alla possibilità per i coniugi di ottenere in un unico giorno separazione e divorzio. Tutto ciò ha creato evidentemente enorme confusione, portando molti clienti a cercare procedimenti rapidi.

Quali sono i reali cambiamenti introdotti dalla riforma?

Nonostante si sia fatto un lungo parlare della possibilità di ottenere la separazione e il divorzio in un unico giorno, in realtà, occorre chiarire che i tempi ancora oggi in vigore per promuovere domanda di divorzio, come atto successivo alla separazione, devono essere sempre rispettati e non sono stati modificati. Ciò posto la possibilità di promuovere in un unico atto le due domande rappresenta esclusivamente uno strumento di semplificazione processuale, ma non può essere visto come una scorciatoia del processo legale. Difatti le richieste di separazione e divorzio possono essere presentate insieme, ma vengono tutt’oggi decise in momenti diversi.

Quali sono le maggiori incomprensioni riscontrate dopo la pubblicazione di articoli sensazionalistici sulla riforma?

Molti articoli, sbagliando, hanno suggerito che la Riforma dia la possibilità di ottenere il divorzio in un giorno, assieme alla separazione. Questo concetto e queste false informazioni hanno generato aspettative irrealistiche nei clienti. È importante chiarire sull’argomento che, anche se la domanda può essere unificata, la separazione e il divorzio rimangono due procedure distinte, fondate su presupposti diversi e che la seconda è esperibile solo in presenza di talune condizioni, tra cui il rispetto dei termini di legge, sei mesi in caso di separazione consensuale e dodici mesi nel caso in cui si sia addivenuti ad una separazione giudiziale.

Questi articoli hanno creato molto clamore e molti clienti hanno contattato il nostro Studio Legale per avere la possibilità di velocizzare le pratiche. Ma si è trattato (lo voglio ribadire) di un errore, perché, per poter arrivare alla separazione e poi al divorzio, anche se le domande possono essere unificate in un unico atto, queste ultime continuano come in passato a seguire due iter giudiziari differenti.

Che cosa consiglia il suo Studio Legale ai clienti che desiderano avvalersi delle nuove disposizioni introdotte dalla riforma Cartabia?

A coloro che vogliono intraprendere l’iter della separazione personale dei coniugi, consigliamo di affidarsi ad un avvocato esperto che, valutato il caso, possa indirizzarli nella scelta della procedura da esperire. Procedere, infatti, con la presentazione di una domanda congiunta di separazione e divorzio, per quanto possa apparire la scelta più snella ed efficiente, non rappresenta sempre quella più idonea e in grado di restituire la miglior tutela alla parte assistita. Quanto appena evidenziato vale tanto più alla luce del fatto che la pronuncia della Cassazione, per come ha inteso interpretare la Riforma relativamente al tema qui trattato, ha in qualche modo dimostrato maggiore apertura rispetto all’autonomia negoziale delle Parti, introducendo nel nostro ordinamento un’interpretazione della normativa che sembrerebbe aprire la strada all’applicazione in sede di separazione dei c.d. “patti prematrimoniali”, volti ad incidere sugli effetti del futuro divorzio. Ben inteso che solo l’effettiva applicazione dei principi affermati nella Sentenza in commento consentirà di comprendere il reale impatto che questi avranno sul complesso sistema del diritto di famiglia.

Come si posiziona lo Studio Legale Cermaria nel panorama nazionale?

Siamo in grado di offrire una visione di insieme rispetto all’impatto che la tematica della separazione e divorzio congiunti ha avuto sulle persone interessate ad avviare l’iter di separazione. Ciò è possibile grazie alla solida presenza del nostro Studio legale, composto da avvocati civilisti e penalisti, in tutto il territorio nazionale, muovendo dalle sedi principali di Roma e Milano. La pronuncia della Cassazione ha certamente reso chiarezza e uniformato anche l’approccio consulenziale da assumere nei confronti degli Assistiti presenti nelle diverse città italiane, inimmaginabile infatti sarebbe stato proseguire con un’interpretazione della norma differenziata a seconda del riferimento territoriale. Certamente, la previsione di interventi chiarificatori da parte della Corte di Cassazione, mediante l’utilizzo dello strumento del rinvio pregiudiziale da parte delle Corti di merito, come quello che ha condotto alla pronuncia in argomento e di cui si auspica un ampio utilizzo ricorrendone i presupposti, potrà giovare all’uniformità interpretativa ed applicativa del diritto, ben oltre il diritto di famiglia, bensì in qualsivoglia altro ambito del diritto di cui lo Studio si occupa.

mercoledì 15 Novembre 2023

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