La storia

Fabio Cialdella alla Maratona di New York: «Ho realizzato un sogno»

Giuseppe Di Bisceglie
Giuseppe Di Bisceglie
Fabio Cialdella alla Maratona di New York
Una esperienza indimenticabile per il podista coratino
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Quella di New York non è una maratona come le altre. «È la maratona delle maratone, un’esperienza umana e sportiva indescrivibile». E a dirlo è chi a quella maratona ha partecipato, realizzando un sogno rinchiuso nel cassetto da anni.

Così, dopo aver partecipato alle maratone di Roma, Firenze e Verona, Fabio Cialdella ha preso il volo per New York per unirsi ai circa 50mila partecipanti, tra cui 2.368 italiani, e correre lungo i viali della Grande Mela, lo scorso 5 novembre.

Complice della realizzazione del sogno di Fabio è stata sua moglie Cristiana: «È stato il suo regalo di compleanno, un regalo graditissimo» ci confida Fabio. «La maratona di New York è il sogno di ogni corridore; non ci si può fregiare dell’appellativo di maratoneta se non si è corsa la regina di tutte le maratone» spiega.

Ma, al di là dell’esperienza sportiva, è il senso umano dell’iniziativa ad aver lasciato la maggiore traccia nella vita di Fabio. «Il percorso è stato lungo e pieno di insidie ma ogni passo mi ha permesso di vivere emozioni uniche ormai impresse nel mio cuore». L’adrenalina pre gara era alle stelle, la consapevolezza di affrontare una impresa unica, tra la folla che incita i runners al loro passaggio, nei grandi viali americani ha reso l’attesa del momento protagonista della grande emozione vissuta in gara.

«Dopo in primi chilometri la folla a bordo strada ha iniziato ad incitare noi runners. Per fortuna avevo fatto stampare sulla maglia il mio nome e in tantissimi mi hanno incoraggiato gridando il mio nome. Ho battuto il 5 a tantissimi bambini che regalavano sorrisi lungo il percorso. I chilometri scorrevano sotto le mie suole e la folla continuava ad invitarmi» racconta ancora emozionato.

Un percorso durissimo, per nulla pianeggiante: «Quando ho iniziato ad avvertire la stanchezza mi sono fatto tutti i ristori e ho vissuto intensamente ogni momento, ogni passo, ogni respiro. Perché la Maratona di New York è questo. A New York si va per viversi l’esperienza e poco conta il tempo che si batte» riflette.

Ma Fabio ha tenuto duro ed è arrivato sino al traguardo, dopo 3 ore e 37 minuti di corsa. Prima di lui erano arrivati altri 7400 atleti.

«Central Park intorno a me coccolava il mio sogno realizzato, il mio passo traballante mi riportava sulla terra ricordandomi tutta la strada percorsa, l’abbraccio con la mia famiglia mi ha riappacificato con il mondo» ricorda.

«Non importa che tempo fai, l’importante è trovare i compagni giusti e io per fortuna li ho trovati. Ovviamente la medaglia non l’ho più tolta dal collo e sono stati tantissimi gli apprezzamenti ricevuti nei giorni successivi in giro per New York. Perché la Maratona di New York non finisce mai» conclude.

lunedì 13 Novembre 2023

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