L'analisi

Chiude anche il centro sportivo Maldera. Fare sport è sempre più difficile

Francesco De Marinis
Francesco De Marinis
Campi Maldera
Una regressione che fa spiccare ancor di più la cronica assenza di strutture pubbliche, sulle quali non si è mai investito
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Dopo l’addio del “Serrone”, anche il centro sportivo Maldera chiude i battenti. I due campi dell’impianto sportivo di via La Botte, a ridosso della strada provinciale 231, sono in fase di dismissione per far posto alle nuove strutture di un oleificio. Non è certo un fulmine a ciel sereno. Era già noto che la famiglia Maldera, proprietaria dei campi, avesse deciso di puntare ad un ampliamento del frantoio.

Con quelli che affettuosamente i tanti avventori chiamavano “campetti Maldera”, si assottiglia ancor di più la presenza di strutture sportive in città. Per fare una partita di calcetto tra amici sono rimasti tre campi di calcio a sette e due a cinque, tutti privati. Non ci sono piscine da quando l’ex Diamond ha chiuso. Playground di basket e pallavolo si possono contare sulle dita di una mano. Resiste il tennis, grazie all’impegno del circolo Tandoi, mentre l’esplosione del padel non ha portato ad una “fioritura” di campi dedicati come accaduto nelle città vicine. Troppo poco per una città di 47mila abitanti.

Una regressione che fa spiccare ancor di più la cronica assenza di strutture pubbliche, sulle quali non si è mai investito. Un problema meridionale, evidenziato da numerose ricerche (come quelle di Openpolis e Svimez), che a Corato emerge di più rispetto ai comuni limitrofi. Ad oggi, al netto dei privati, chi vuole fare sport senza essere tesserato con una società sportiva non può contare su spazi pubblici. E con il settore privato che fa fatica ad investire sul territorio, l’unica strada da percorrere è quella che porta fuori città.

E il futuro? È di stretta attualità la scelta del Comune di Corato di partecipare all’asta per l’ex Diamond, una volta eccellenza sportiva del nordbarese, oggi rudere vandalizzato. Il sindaco De Benedittis ha affermato che vorrebbe restituire quel polo sportivo ai cittadini ma non sarà così facile. Bisognerà vincerla l’asta e creare una sinergia con partner che investano nel progetto, siano in grado di saperlo gestire e, magari, renderlo accessibile economicamente a tutti. Rimarrebbe una struttura privata, e non pubblica, ma vista l’attuale penuria di alternative, sarebbe comunque un passo avanti.

 

 

domenica 5 Novembre 2023

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Falco
Falco
6 mesi fa

Coloro che disertavano l’ asta abbiano il pudore di non partecipare adesso altrimenti capiremo tante cose . Il prezzo dell’operazione ed il rimborso del prestito è insignificante per un comune di 47.000 abitanti .Il mio desiderio è che il complesso sportivo sia al 100% Pubblico con impiegati onesti ed in gamba , i Coratino lo meritano . Questa operazione può essere e sarà un beneficio materiale e immateriale per la Collettività . Ricordiamoci che per il Teatro , non per tutti , si spesero più soldi e sempre costa alla collettività

Francesco
Francesco
6 mesi fa
Rispondi a  Falco

Il Diamond non ha certo il prestigio e la storicita’ del teatro e non e’ certo l’unico modo per creare una struttura sportiva pubblica.

Annalisa
Annalisa
6 mesi fa

Inutile fare strutture sportive e spendere soldi pubblici per mantenerle se ormai i ragazzi passano tutto il tempo a giocare….coi telefonini.

Mimmo Rinaldi
Mimmo Rinaldi
6 mesi fa
Rispondi a  Annalisa

Quindi smettiamo in toto di fare sport, che sono soldi buttati, giusto? Si rende conto di cosa dice?

L.S.
L.S.
6 mesi fa
Rispondi a  Annalisa

Ottima soluzione, inutile fare la spesa e mangiare tutti i giorni, tanto finiamo tutti nella cassa!

carluccio
carluccio
6 mesi fa

andate a raccogliere le olive, ma non con i moderni metodi di raccolta, scuotitori, vibratori, ombrelloni ma con quelli antichi, racaloni, verghe e mazzarelle, altro che cardiofitness !!!
per i più intraprendenti si può aggiungere l’arrampicata libera sugli alberi più maestosi, che sviluppa la propriocezione e per i lifter il sollevamento dei sacchi da circa un quintale. per gli amanti delle arti marziali ci si potrebbe esercitare in combattimenti a mani nude o con le suddette verghe e mazzarelle, contro eventuali ladruncoli che attentassero al raccolto. perfino per gli amanti dello yoga, con il raccogliere le olive da terra, altro che esercizio a corpo libero!
come vedete ce ne sarebbe per tutti i gusti e invece che pagare si guadagnerebbe …

gianni
gianni
6 mesi fa
Rispondi a  carluccio

eccolo qua, il commento tanto atteso, zero coerenza. L’articolo parla di A, il signor carluccio dall’alto del suo divano, fa la predica su B

carluccio
carluccio
6 mesi fa
Rispondi a  gianni

forse non hai letto bene l’articolo.
o non hai letto bene il comento.
o forse più semplicemente non sai leggere.
in tal caso datti all’ippica, sempre che costruiscano un ippodromo a corato … ma la vedo in salita.

Franco Bufi
Franco Bufi
6 mesi fa
Rispondi a  carluccio

Spero che i bifolchi non costituiscano la maggioranza di questo paese, altrimenti addio a ogni forma di progresso

L.S.
L.S.
6 mesi fa

Cercate di ripartire dalle cose semplici …. RIFARE LA PISTA DI ATLETICA e LE PEDANE PER I SALTI e I LANCI allo stadio comunale, e affidare la gestione a una persona cha abbia a cuore lo sport, l’atletica e il bene dei ragazzi. L’amministrazione pubblica ha soldi e fondi a cui attingere in grande quantità per ripristino e gestione, basta saper partecipare alle gare. Non deleghiamo sempre lo sport alle strutture private a pagamento ed alla portata di pochi.

franco
franco
6 mesi fa
Rispondi a  L.S.

l’amministrazione pubblica investe nelle strutture sportive e non- questo deve fare- il problema principale è invece il DOPO.- la gestione delle stesse in qualunque modo purchè siano fruibili e mantenute a buon livello.- e NON ABBANDONATE.- vedrete che se dovesse accadere( ma ce ne vuole di tempo e volontà) i cittadini non potranno lamentarsi se non della propria pigrizia.- e per raccogliere le olive non capisco perchè NON attingere ai mezzi moderni invece di spaccarsi la schiena ed altro….

Antonio Caputo
Antonio Caputo
6 mesi fa
Rispondi a  L.S.

Ma se non sono capaci di sistemare 5 faretti sul pavimento di fronte al teatro che sono li rotti , non funzionanti e pericolosi da 3 anni!! Peroì i selfie e le passerelle chi dovrebbe provvedere non se ne perde uno! SE il “SELFIE” fosse una disciplina olimpionica ………noi avremmo medaglie d’oro a valanga con i personaggi che ci amministrano.

Pier Luigi
Pier Luigi
6 mesi fa

Un altro pezzo di adolescenza che va via per tutti coloro, me compreso, che hanno usufruito dei campetti in questione.
Grazie di tutto!

dina di
dina di
6 mesi fa

Nessun problema: tra poco, grazie all’ amministrazione De Benedittis, potremo utilizzare come struttura sportiva il Diamond. Ah,Gino: quanto ci manchi!

Pier Luigi
Pier Luigi
6 mesi fa
Rispondi a  dina di

Parla per te.

Francesco
Francesco
6 mesi fa

Il Diamond e’ troppo grande per essere una struttura finaziariamente attiva, altrimenti non sarebbe fallita. Acquistare una struttura andata in rovina ed ormai spoglia di qualsiasi cosa all’interno, non ha senso. Si tratta solo di visibilita’ politica ma con soldi pubblici. Se nessuna impresa privata l’ha piu’ rilevata, un motivo ci sara’. Sarebbe meglio farne una nuova e piu’ piccola e con spese di gestione gestibili dagli introiti. Vorrei chiedere all’amministrazione, avete fatto un piano di investimento ed un relativo piano di rientro dell’investimento? O quantomeno, sappiamo quanto ci costera’ ogni anno questa gestione?

Luigi Acella
Luigi Acella
6 mesi fa

Su una cosa siamo tutti d’accordo a Corato mancano strutture sportive ed è santo e giusto che il Comune si preoccupi e si occupi di tale problema. Il punto è: COSA FARE ? Per il Diamond servono 2.500.000 euro per il solo acquisto a parte la ristrutturazione e la gestione su cui penseremo dopo. Ora una semplice riflessione: con 2.500.000 si potrebbero realizzare su aree comunali periferiche campi di paddle, campi di calcetto, piste di pattinaggio, campi da tennis, tensostrutture polivalenti…. Queste strutture si potrebbero realizzare anche subito nel giro di alcuni mesi, la gestione affidata ad associazioni sportive locali e le periferie sarebbero dotate di spazi per sportivi di ogni genere.