Le stime

Al via la raccolta delle olive: le previsioni di produzione di olio secondo Coldiretti

Raccolta delle olive © Pixabay
«Nelle province di Bari e BAT le previsioni di produzione della campagna olivicola di quest’anno risultano soddisfacenti, con una stima di oltre il 60-80% in più rispetto alla media produttiva dell’areale»
scrivi un commento 3391

Al via la raccolta 2023 delle olive in Puglia per la produzione dell’olio extravergine che segna un +50% rispetto allo scorso anno e salva l’Italia dalla caduta verticale del Centro-Nord (-1/3) per un totale nazionale che sarà di circa 290mila tonnellate, al di sotto della media dell’ultimo quadriennio.

Questo emerge dall’analisi di Coldiretti Puglia, diffusa in occasione al Villaggio contadino al Circo Massimo a Roma su dati Unaprol/Ismea con la prima spremitura dell’olio degli antichi romani dalle olive del Colosseo, di Villa Adriana a Tivoli e di Pompei con la partecipazione del vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini, oltre al ministro della Salute Orazio Schillaci; della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo;dello sport Andrea Abodi e il presidente della CEI Matteo Maria Zuppi, insieme al presidente della Coldiretti Ettore Prandini, accanto a migliaia di agricoltori giunti da tutte le parti d’Italia a sostegno della candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco.

«Nelle province di Bari e BAT – afferma Coldiretti Puglia – le previsioni di produzione della campagna olivicola di quest’anno risultano soddisfacenti, con una stima di oltre il 60-80% in più rispetto alla media produttiva dell’areale. Infatti, in seguito ad una uniforme mignolatura e successiva allegagione, le piante ad oggi godono di buone condizioni vegeto-produttive dato che si sono registrate abbondanti piogge in prefioritura e nella fase di accrescimento della drupa. Il caldo continuo ed accentuato registrato dall’ultima decade di luglio ad oggi, invece, ha scongiurato ingenti infestazioni della mosca olearia, avendo così olive sane e nutrite».

«Per sostenere le produzioni nazionali, resistere ai cambiamenti climatici e difendere la sovranità alimentare nazionale – affermano Coldiretti e Unaprol – occorre realizzare nuovi impianti olivicoli con varietà italiane, contrastare l’aumento vertiginoso dei costi di gestione delle aziende agricole e dei frantoi e realizzare nuovi sistemi di irrigazione ma – continuano le associazioni – servono anche opere infrastrutturali di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini e utilizzando anche le ex cave per raccogliere l’acqua piovana in modo da raccoglierla quando è troppa e gestirne l’utilizzo quando serve».

«Non è più rinviabile un piano strategico nazionale dell’olivicoltura che metta al centro le aziende che sono sul mercato, producono reddito e occupazione, oltre al recupero dei tanti uliveti abbandonati che devono essere rinnovati per ridare ossigeno e speranze ai territori» spiega il presidente di Unaprol David Granieri.

domenica 15 Ottobre 2023

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti