Il gesto

Un QR code farà conoscere a tutti la storia di Alessandro Lauciello

Giuseppe Cantatore
Giuseppe Cantatore
Alessandro Lauciello
Alessandro Lauciello
L'iniziativa è del prof. Maurizio Quinto, amico d'infanzia del papà di Alessandro, Massimo Lauciello. Nel 2016 il giovane circense coratino venne ucciso dal gesto di un folle e strappato all’amore della sua famiglia
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Dal 2 luglio scorso una scultura posta all’ingresso del centro sportivo San Gerardo ricorda per sempre la figura di Alessandro Lauciello, il giovane circense coratino che nel 2016 venne ucciso dal gesto di un folle e strappato all’amore della sua famiglia. Ora, da alcuni giorni, un QR code consente a tutti di conoscere più da vicino la sua storia.

La spontanea iniziativa è del prof. Maurizio Quinto, amico d’infanzia del papà di Alessandro, Massimiliano Lauciello. «Il giorno dell’inaugurazione – spiega il prof. Quinto – mi sono chiesto come potrebbero venire a conoscenza della storia di Alessandro i ragazzi che vanno lì a giocare e allora mi è venuta in mente questa idea. La scultura ritrae Alessandro, ma non dice nulla a proposito della sua storia. Così ho creato una pagina descrittiva molto semplice con un QR code vicino alla scultura, per dare la possibilità, a chi interessato, di leggere la storia sul suo cellulare».

Chiunque, inquadrando il QR code posto alla base della scultura, può quindi visualizzare sul proprio smartphone testi e contenuti multimediali che raccontano la storia di Alessandro Lauciello.

Il QR code posto alla base della scultura che ricorda Alessandro Lauciello
Il QR code posto alla base della scultura che ricorda Alessandro Lauciello

La storia di Alessandro

Alessandro si trovava a Kenitra, nel Nord del Marocco, “arruolato” nel circo di suo padre Massimiliano dove si esibiva come acrobata e giocoliere. All’alba del 24 agosto venne accoltellato a morte mentre dormiva nella roulotte che il papà gli aveva appena regalato per il suo 18esimo compleanno. A scagliare contro di lui i fendenti mortali fu un ex dipendente marocchino del circo. Fuggendo, l’aggressore ferì gravemente anche Massimiliano Lauciello, colpito alla gola e al polmone, e altri tre dipendenti del circo, tutti di nazionalità portoghese. Un fatto atroce che ha segnato per sempre la vita della famiglia Lauciello.

La scultura per ricordare il giovane circense

"Il volo della farfalla": una scultura ricorda il giovane Alessandro Lauciello

Tre anni dopo quei tragici avvenimenti, la nonna di Alessandro, Anna Lauciello, ha iniziato a pensare a un progetto per ricordare suo nipote.

«Alessandro frequentava spesso i campi di San Gerardo – ricorda la signora Anna – ed è qui che spesso chiedeva di venire quando viveva a Corato. Dopo quello che è accaduto in Marocco, mi è sembrato quindi naturale chiedere a Nico Como, titolare del centro sportivo, se volesse ricordare mio nipote attraverso l’intitolazione del campo di calcio.

Non solo Nico fu d’accordo ma, parlando, ci venne in mente di realizzare qualcosa che potesse onorare ancora di più la memoria di Alessandro. Un’amica mi parlò del maestro Edmond Llalla. Allora l’ho incontrato e gli ho raccontato tutta la storia di Alessandro che lo ha colpito molto. Ha dato subito la sua disponibilità a realizzare un’opera: di lì a poco ci ha proposto un disegno e ha iniziato i lavori».

Da quel momento l’idea di ricordare Alessandro attraverso una scultura è stata portata avanti dalla signora Lauciello con volontà e perseveranza encomiabili, dettate dal grande amore per suo nipote.

«Tramite una lettera firmata da don Peppino Lobascio e da tanti amici della nostra famiglia, tra cui Preziosa Lastella, Rosa Scatamacchia, Peppino Ventura, Cardenia Casillo e Raffaella Gallo, solo per citarne alcuni – continua Anna Lauciello – nell’ottobre 2019 abbiamo chiesto un sostegno economico a chiunque avesse voluto contribuire a mantenere intatta la memoria per questa vita spezzata. Il lockdown ci ha rallentati ma, appena abbiamo potuto, abbiamo ripreso in mano il progetto».

Il 2 luglio 2023 tutto è stato svelato alla presenza della famiglia Lauciello, dei loro amici e, tra gli altri, del sindaco De Benedittis e dell’ex sindaco Massimo Mazzilli. La scultura, come detto, è stata realizzata dal maestro di origine albanese Edmond Llalla, autore della statua di Papa Giovanni Paolo II collocata in piazza Buonarroti. È un basso/alto rilievo e ha le tinte e i colori che ricordano l’ambiente gioioso di un circo. Alessandro è sorridente, ritratto con il suo gilet rosso e nero e le braccia spalancate. Sullo sfondo, alcune delle pose realizzate nei suoi esercizi.

«L’ho voluto a tutti i costi – dice ancora la signora Anna – e il Signore mi ha dato la forza di andare fino in fondo. Ho già detto alle mie amiche che, se mi dovesse accadere qualcosa, loro dovranno proseguire nel mantenere viva la memoria di Alessandro. Mio nipote è morto da martire e deve essere ricordato per sempre.

Questo gesto spero possa servire anche a tanti giovani che oggi hanno bisogno di esempi. Alessandro era un ragazzo perbene, di sani principi e dalla grande educazione. Era disponibile con tutti, amava la sua famiglia, era attento verso i più poveri, era un grande lavoratore e un bravissimo artista, tanto che a soli 18 anni sapeva fare di tutto. Per me era tutto».

La cerimonia è stata intitolata “Il volo della farfalla“, un nome non casuale.

«Il 9 settembre 2016 – ricorda Anna Lauciello – abbiamo celebrato i funerali di Alessandro. Tre giorni dopo, il 12, mentre ero fuori sul balcone di casa a stendere il bucato con mia nuora, una farfalla si è posata sulla mia spalla. Mia nuora disse d’istinto “questo è Alessandro”. Da quel giorno, anche d’inverno, la farfalla è venuta a posarsi sempre sul mio balcone. Tante persone incredule dinanzi a questo racconto sono rimaste con gli occhi sgranati quando sono venute a casa mia e, uscendo sul balcone, hanno visto la farfalla posarsi. È una cosa che accade ancora oggi e che tiene sempre viva la memoria di Alessandro».

venerdì 6 Ottobre 2023

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