La presenza massiccia di pappagalli verdi nelle campagne del nord barese è diventata una vera e propria minaccia per l’agricoltura. L’allarme era stato lanciato alcune settimane fa da Coldiretti, che lamentava l’assalto degli uccelli ai frutti e in particolare alle mandorle. Persino i tubi dell’irrigazione sarebbero stati presi d’assalto dai parrocchetti, bucati per procurarsi l’acqua.
Giovedì scorso la questione è arrivata in consiglio regionale, in ragione dell’interrogazione all’assessore Pentassuglia del consigliere Michele Picaro, che a Corato è commissario del circolo di Fratelli d’Italia.
Picaro ha assimilato il potere distruttivo dei pappagalli per l’agricoltura a quello dei cinghiali.
«Come se non bastassero i cinghiali e gli stormi il nuovo incubo degli agricoltori si chiama: parrocchetto. Mandorleti, alberi da frutta, ma anche uliveti vengono devastati e depredati senza che si possa far nulla per tutti i vincoli ambientali che ci sono. Per questo ho voluto portare l’argomento in Commissione Agricoltura per discuterne con i colleghi e l’assessore Pentassuglia» ha affermato il consigliere regionale.
«Ho constatato con soddisfazione che l’Assessorato è già in possesso della relazione dell’Università di Bari sul tema che sarà consegnato ai ministeri competenti (Ambiente e Risorse Agroalimentari) perché si possano derogare ad alcune ‘tutele’ che vi sono, sia a livello nazionale sia a livello europeo» ha aggiunto.
Per limitare il danno, il consigliere ha auspicato delle strategie di soppressione e catture mirate, così da evitare la proliferazione.
«In questi casi l’abbattimento apre una polemica ideologica che vede, in modo errato, gli ambientalisti contro i ‘cacciatori’. Ma qui non si tratta di andare a caccia, ma risolvere il problema individuando i metodi naturali per evitare la proliferazione e prevedere catture mirate» ha auspicato Picaro.
«Per questo – ha concluso – aspettiamo che l’ISPRA si esprima, come Fratelli d’Italia assicuriamo tutta la collaborazione per intervenire con azioni concrete rispetto ad un comparto che rappresenta da sempre l’eccellenza della nostra Regione e che troppo spesso è stato abbandonato al suo destino».
Solo parole,fesserie e mai fatti concreti.
la soluzione è la stessa sia per i pappagallli che per i cinghiali, ci vogliono fucili e cacciatori.
Esatto.Anche perche’ andiamo verso la peste suina…..Lo sapete?Penso
Proprio di no.L’importante e’stare su fb,Instagram e scemenze
varie.👍👍👍👍👍🥲🥲🥲🥲
Secondo me l’unico modo per risolvere almeno in parte questa situazione e’ la distruzione dei nidi
Io proporrei una soluzione urgente per i cinghiali, visto che sabato scorso sulla 98 al ritorno da Andria potevamo perdere la vita , perché ce nerano almeno 20