Il racconto

Cinquemila chilometri in bicicletta, l’impresa di Luca e Cecilia per raggiungere Corato

Luca e Cecilia a Corato dopo aver attraversato 5000 chilometri in bicicletta
Sosta nella nostra città, paese natale della famiglia di Luca
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Quella di Luca e Cecilia è una esperienza che ha il sapore dell’impresa. Cinquemila chilometri, percorsi in bicicletta, tra le meraviglie naturalistiche dei vari Paesi del mondo e con una tappa nella città di Corato, paese originario della famiglia di Luca. Un viaggio iniziato lo scorso maggio e che ancora non si è completato, alla ricerca della bellezza della natura e dei paesaggi, un modo per ritemprare corpo e anima. Luca ha voluto raccontarla personalmente attraverso uno scritto che pubblichiamo integralmente. 

Dopo 5000 km e 50000 metri di dislivello positivo, percorsi assieme alla mia compagna Cecilia, sono giunto a Corato, paese natale della mia famiglia.

Il primo maggio 2023 ad Ancona, a bordo delle nostre bici cariche di tutto il necessario per essere autonomi, è iniziata la nostra avventura alla scoperta di noi stessi e del fantastico pianeta che ci circonda.

Seguendo la costa Adriatica, verso nord, abbiamo raggiunto Trieste in cinque giorni, alternando notti in tenda e notti ospiti da amici.

L’inizio del nostro viaggio non è stato facile, sia perché non eravamo preparati fisicamente, sia per il meteo non dei migliori.

Per pochi chilometri siamo poi passati in Slovenia e a seguire siamo entrati in Croazia, che con la sua bellezza ci ha piacevolmente sorpresi.

Il mare cristallino e le coste rocciose hanno trasformato la fatica delle pedalate in euforia.

La pioggia ci ha accompagnati ancora un po’ fino ad arrivare a Dubrovnik, dove abbiamo trascorso un paio di giorni per riposare e visitare la città unica nel suo genere.

Entriamo in Montenegro paese caratterizzato da montagne di un verde intenso singolare, ci emozionano; e seguendo le rive del mare, percorriamo le bocche di Cattaro, per poi salire sulle montagne, che mettono a dura prova le gambe, ma una volta arrivati in vetta lo spettacolo è magnifico.

Riprendiamo fiato e ci buttiamo in discesa, verso il lago di Scoder, al confine con l’Albania, dove la strada si interrompe bruscamente e attraverso un piccolo sentiero, entriamo nella terra delle aquile.

Alla domanda “da dove venite?” rispondiamo “Italia” e veniamo subito ricambiati con un grande sorriso e pollici alti in segno di supporto.

Fortunatamente, la costa è piuttosto pianeggiante, attraversiamo vaste lagune ricche di pellicani, ma anche città in forte sviluppo turistico. Qui, i nostri stessi errori del passato vengono commessi nel presente, il paesaggio è deturpato da un’incontrollata cementificazione.

Prima del confine con la Grecia affrontiamo un passo che ci porta dal livello del mare a 1000 m di altitudine in pochi chilometri. Difficile, ma nuovamente la vista dall’alto come sempre ci ripaga e istantaneamente ci fa dimenticare tutta la fatica.

Superata la montagna di Cika la costa ritorna ad essere rocciosa, piena di insenature e bunker costruiti per paura di un’invasione mai avvenuta.

La Grecia non ha bisogno di presentazioni, famosa per le sue isole, la storia ed il cibo ricco di sapori non smentisce le nostre aspettative. Per caso incontriamo Yorgos e Christos, due simpatici signori che ci accolgono a braccia aperte e con i quali trascorriamo tre fantastici giorni in spiaggia, alternando bagni in mare di acqua cristallina, barbecue, chiacchiere semplificate dalla tecnologia di Google traduttore, concludendo con una grande festa per il compleanno della figlia Ilenia.

Arriviamo ad Atene, dove trascorriamo qualche giorno con amici italiani e ci perdiamo tra le vie della città insieme alle migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo.

Il viaggio continua passando per l’isola di Calimno, paradiso dell’arrampicata sportiva dove facciamo una lunga sosta dedicandoci alle rocce.

Ci imbarchiamo di nuovo su un traghetto che ci riporta sulla terraferma, siamo in Asia più precisamente a Bodrum in Turchia.

Tutto cambia, la religione, l’architettura e il paesaggio.

Incontriamo degli amici italiani in vacanza a Datca con i quali festeggiamo l’inizio della traversata della Turchia.

È una storia lunga, abbiamo passato 45 giorni in questo incredibile paese, dove siamo stati accolti in un modo a dir poco inaspettato.

La Turchia è vasta. I suoi sconfinati altopiani sono ricoperti di ogni tipo di coltivazione, miniere d’oro, immense foreste, resti di antiche civiltà, formazioni di rocce vulcaniche, canyon impressionanti e paesaggi primordiali emozionanti come la Cappadocia. Ma al di sopra di tutto, sono state le persone che hanno reso questa esperienza qualcosa di indimenticabile.

La generosità e l’accoglienza di questo popolo ci hanno ricordato quanto la società capitalista in cui viviamo, abbia ormai perso questi valori. I nostri cuori sono stati costantemente colpiti da ogni gesto compiuto nei nostri confronti. Per strada, ogni macchina ci salutava suonando il clascon, i contadini ci regalavano i cetrioli, i passanti ci allungavano l’acqua dal finestrino, nei parchi le famiglie che facevano pic nic si alzavano per offrirci piatti di cibo, e infinite persone ci chiedevano di fermarci per un cay, il tè turco. Sconosciuti ci hanno invitati nelle loro case, qui la condivisione viene vissuta nel più puro ed elevato significato del termine.

L’ultimo paese che abbiamo visitato è stata la Georgia, che ci ha permesso di pedalare di nuovo al fresco, salendo sulle sue montagne alte oltre 5000m.

Con la forza delle sole gambe, abbiamo percorso una strada remota, che si snoda sotto la catena montuosa del Caucaso, al confine con la Russia. E una volta oltrepassato il passo Zagari, a 2690m, abbiamo raggiunto le 200 torri di difesa dell’antico villaggio di Ushguli, che ancora perfette, si stagliano nelle verdi valli circondate dagli imponenti ghiacciai.

Da qui, abbiamo deciso di tornare via terra evitando aerei. Continuando a pedalare per alcuni tratti, e con l’aiuto di vari autobus e un traghetto, siamo sbarcati a Brindisi con l’idea di continuare in bici lungo la costa fino ad Ancona.

Questa è stata la nostra prima esperienza in bicicletta e non sarà di certo l’ultima. Essere dei velocipedi rompe le barriere e semplifica il contatto con le persone, ti mette a dura prova regalandoti emozioni forti, amplifica la conoscenza di se stessi e di ciò che ci circonda, riportandoci a una velocità umana e riscoprendo il valore del tempo.

Il mio consiglio è di provare, abbandonando le paure, la distanza, i chilometri e l’allenamento, ciò che conta è lo spostamento lento del corpo nello spazio e nelle emozioni.

domenica 1 Ottobre 2023

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Ss ss
Ss ss
7 mesi fa

Ma mi chiedo :Che
Lavori fate per
Potervi permettere questo svago🙄

Giacomo Giacomo
Kapitanharlook
7 mesi fa
Rispondi a  Ss ss

In effetti! I soldi dove li hanno trovati? Hanno forse vinto a qualche gioco? E se lavorano hanno forse preso le ferie annuale più le ferie arretrate? Ed i figli, se ne hanno, gli hanno affidato ai nonni?

Antonio Caputo
Antonio Caputo
7 mesi fa
Rispondi a  Kapitanharlook

ma che ca….o di domande e considerazioni fate??Li hanno chiesti a te?? e se sono ricchi?? ma e’ un reato o un peccato essere benestanti?? Incredibile!!!!!!

Antonio Caputo
Antonio Caputo
7 mesi fa
Rispondi a  Ss ss

Puo’ darsi che sono ricchi o semplicemente benestanti. E allora???? Li hanno chiesti a te??? qual’e’ il tuo problema??? In che modo ti senti coinvolto ed autorizzato ad interferire nel loro personalissimo e legittimissimo metodo di gestire le loro finanze???

antonio musci
Antonio51
7 mesi fa

ma pure il signore ritratto con i ragazzi è venuto in bici?

Cesare
Cesare
7 mesi fa

Beati loro che hanno tutto sto tempo

carluccio
carluccio
7 mesi fa

ma chi ve l’ha fatto fare … ?
se fossi n grado di pedalare per 5000 km, col caspio che sarei venuto a corato … anzi avrei usato la bici per mettere la massima distanza tra me questo paese del cappero …

antonio musci
Antonio51
7 mesi fa
Rispondi a  carluccio

sempre negativo,

OC 2007
OC 2007
7 mesi fa
Rispondi a  carluccio

Forza pedala…! Vattene!

Luigi Valente
Luigi Valente
7 mesi fa

Bravi ragazzi, quanta energia. La vita è bella.

Giuseppe Lotito
Giuseppe Lotito
7 mesi fa
Rispondi a  Luigi Valente

di tutti i commenti questo è l’unico che merita di essere preso in considerazione, per il resto….stendiamo un velo pietoso!

Pier Luigi
Pier Luigi
7 mesi fa
Rispondi a  Luigi Valente

L’unico commento positivo, in mezzo a tanti commenti da puri pettegoli.

Ss ss
Ss ss
7 mesi fa
Rispondi a  Pier Luigi

Non siamo pettegoli,siamo semplicemente dalla parte di chi lavora e tutto questo tempo non lo ha🥲🥲.Pero’pensandoci solo una categoria ha tutto questo tempo😂😂😂🤣

Antonio Caputo
Antonio Caputo
7 mesi fa
Rispondi a  Ss ss

E in che modo questi due ragazzi hanno intaccato la parte di chi lavora e non ha tempo>? in che modo vi sentite oltraggiati, insultati, denigrati e umiliati? addirittura mi /vi chiederei in che modo vi sentite coinvolti e tirati in ballo??

Ss ss
Ss ss
7 mesi fa
Rispondi a  Antonio Caputo

Ancor.Una domanda e riflessione ho
Posto.Il solito coratino con il codone ha questa reazione.🤓Proverò’ anche io a spostare il corpo nello spazio.🤣🤣🤣E a vivere d’aria.Saluti caro Caputo.

Antonio Caputo
Antonio Caputo
7 mesi fa
Rispondi a  Ss ss

Preziosissimo SS.SS ( spero davvero questo non sia il tuo nome) mi piacerebbe tantissimo rispondere alla tua replica ma……..davvero non sono riuscito a capire niente di quello che intendevi dire. Percepisco solo un timido velo di polemica a tutti i costi e una sottile percezione di poche idee ma confuse. Pertanto dovro’ rassegnarmi!!!!!

Pier Luigi
Pier Luigi
7 mesi fa
Rispondi a  Ss ss

Anch’io lavoro (anche al Nord, ma ti risparmio i dettagli), e non ho tutto questo tempo; allora?

Ss ss
Ss ss
7 mesi fa
Rispondi a  Pier Luigi

Fai bene
Perché non mi interessano😂Saluti anche al lei.Mi saluti il
nord anche

Marcello
Marcello
7 mesi fa

Bellissima esperienza!! Li ammiro, ci vuole forza nelle gambe e tanto coraggio, ma il risultato è una bella vacanza e una esperienza che in tanti non potranno mai raccontare!! Impresa eccezionale!!

Luca Loiodice
Luca Loiodice
7 mesi fa

Si non abbiamo figli! Scusate non sono uno scrittore, ho tralasciato alcuni dettagli, la nostra è stata una scelta di vita e cioè abbiamo lasciato il lavoro che non ci permetteva di avere tempo e messo alcuni soldi da parte.
Siamo privilegiati è vero perché non abbiamo un mutuo da pagare ma abbiamo un passaporto che ci permette di andare dove vogliamo con discreta facilità come tutti gli europei.
Per svelare il mistero economico vi ricordo che abbiamo viaggiato in bicicletta (no gasolio), dormito in tenda e cucinato in autonomia.
Grazie comunque per i commenti

Antonio Caputo
Antonio Caputo
7 mesi fa
Rispondi a  Luca Loiodice

Ascolta un mio piccolo consiglio: non dovete dar conto a nessuno di tutto quello che hanno scritto nei commenti. Con le vostre scelte non fate danno a nessuno, anzi……….., ne tantomeno avete chiesto soldi a qualcuno. Piuttosto siete ambasciatori e testimoni di esperienze incredibilmente affascinanti che molti fingono di criticare ma che in fondo rosicano da matti . E non perché non hanno tempo o soldi per farle ma più semplicemente perché non hanno il coraggio di fare quello che vorrebbero fare. Cosa ben diversa. Andate avanti così per la vostra strada che vi auguro sia sempre piena di emozioni e riflessioni che sono sicuro vorrete condividere con chi ha la intelligenza e la umiltà di ascoltarle. Cose non da tutti . In bocca al lupo ragazzi!!!!!!!