Lavoro

Il lavoro c’è ma mancano figure specializzate. Aziende in difficoltà

Giuseppe Di Bisceglie
Giuseppe Di Bisceglie
Operaio al lavoro
Amorese (AIC): «C'è carenza di preparazione pratica»
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Già in primavera si era molto discusso sulla difficoltà da parte delle aziende del settore turistico e della ristorazione nel reclutare personale disposto a lavorare durante il periodo estivo. Un problema “stagionale”, si disse, che avrebbe fortemente influito sulla crescita del settore.

La questione, tuttavia, è più ampia e abbraccia variegati settori, soprattutto dell’industria e dell’artigianato, ove si registra una carenza di personale specializzato da inserire nel mondo del lavoro.

A lanciare l’allarme, recentemente, è stata Confindustria Bari – Bat rappresentando una situazione molto difficile per gli imprenditori pugliesi. Il fabbisogno di personale raggiunge le 25mila unità nel solo mese di settembre in tutta la Puglia. Tuttavia il 44,2% delle figure richieste risultano quasi introvabili. Per questo l’associazione degli industriali ha avviato dei progetti, in accordo con delle scuole pugliesi, per formare gli studenti e prepararli al mondo del lavoro.

La contingenza resta e la città di Corato non ne è esente.

Amorese (AIC): «C'è carenza di preparazione pratica»

Il presidente AIC Claudio Amorese
Il presidente AIC Claudio Amorese

La conferma arriva dal presidente dell’associazione degli imprenditori coratini Claudio Amorese. «Mancano in particolare elettricisti, metalmeccanici, saldatori, operai generici. Anche il settore agroalimentare ha bisogno di tecnici» afferma il presidente AIC da noi interpellato.

«La carenza di preparazione pratica è un problema che c’è ed è legato essenzialmente a due aspetti. Il primo è relativo alla preparazione scolastica. Alcune scuole non sono in grado di formare efficacemente gli studenti alle richieste del mondo del lavoro. Chi ha frequentato scuole tecniche ed è formato riesce facilmente a trovare lavoro, in quanto figura ricercata e specializzata».

L’altro aspetto è legato alle ambizioni dei neo diplomati: «Sono tanti gli studenti che, una volta terminati gli studi superiori, scelgono di proseguire la strada universitaria volendosi affermare nelle professioni. Questo, inevitabilmente, sottrae al mondo del lavoro figure che possano essere impiegate in mansioni pratiche. E l’università, a sua volta, offre una formazione molto solida sul piano teorico ma non su quello pratico» aggiunge Amorese.

A questo si aggiunge la non disponibilità degli aspiranti lavoratori ad occuparsi di mansioni particolarmente faticose o a svolgere lavori ritenuti non socialmente gratificanti e spesso affidati alla manodopera extracomunitaria.

Il parere dei sindacati

Gigia Bucci, segretaria generale CGIL Puglia
Gigia Bucci, segretaria generale CGIL Puglia

In una recente intervista, la segretaria generale della Cgil Puglia, Gigia Bucci, è intervenuta sulla questione sollevata da Confindustria.

«Se c’è un problema di mismatch legato a competenze inadeguate, si può lavorare assieme a programmi
di formazione per i settori e i profili più richiesti, migliorare l’intermediazione tra domanda e offerta potenziando sempre più il ruolo pubblico. Spesso – aggiunge – non sono le competenze a mancare ma proprio la risposta alla ricerca di lavoro delle imprese, a causa di bassi salari e rapporti precari che scoraggiano anche la ricerca di un impiego. I dati Anpal ci dicono che nel 2022 dei 12,5 milioni di rapporti attivati, oltre 9 milioni erano a basso o medio contenuto di competenze. Di questi 11 milioni erano rapporti precari, a termine o con forme atipiche. Hanno interessato il settore dell’industria un milione di attivazioni. C’è prima di tutto un problema di lavoro povero e dequalificato in Italia da affrontare e risolvere».

A.A.A. Lavoratori Cercansi: l'identikit della figura professionale richiesta

Le figure più richieste sono quelle artigiane
Le figure più richieste sono quelle artigiane

Una fotografia del lavoratore ricercato dalle aziende nel nostro territorio arriva dagli annunci pubblicati dal Centro per l’Impiego di Corato che, periodicamente, pubblica la lista delle figure delle quali le aziende necessitano.

Falegnami, elettricisti, operai generici e specializzati, ma anche addetti di segreteria, operai agricoli, gommisti e carrozzieri. Non è un caso che tra i requisiti richiesti non vi sia la laurea e che le figure più ricercate non riguardino il settore dei servizi.

Il lavoratore perfetto, tuttavia, spesso deve rispondere a requisiti specifici di età: massimo 40 anni in alcuni casi, in altri non può essere superiore ai 29 anni. Ma ci sono tante altre posizioni aperte senza limiti di età.

L’elenco completo delle figure ricercate è stato pubblicato a fine agosto sul profilo Facebook ufficiale del Comune di Corato.

lunedì 18 Settembre 2023

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Il nostro caro sistema scolastico...
Il nostro caro sistema scolastico...
7 mesi fa

Se il nostro sistema scolastico disc’ che bisogna per forza andare alla scuola superiore… chi a 19 anni, dopo un lungo periodo di bellavita, colazioni pagate da mamma e papà, concerti, vacanze qua e là, storie sui social, tatuaggi vari, paghetta, etc etc, vorrebbe andare a lavorare per imparare un mestiere, sveglia la mattina presto, indossando la divisa del lavoro anziché jeans e scarpe alla moda… Di cosa stiamo parlando… i mestieri si imparano da piccolo, ma ora se per caso durante le vacanze estive mandi tuo figlio ad imparare l’arte del falegname 1) non te lo accettano perché si ha paura dell’ispettorato del lavoro, 2) è da vedere se tuo figlio vuole andare rinunciando a fare la bella vita senza andare al mare e a fare la colazione saup’ au stradon’, perché ormai la forma mentis è viziata da questi stereotipi… Ama’ vdaj na’ volt’ ca’ sp’cc’n l’ miist’ accam’ ama fa’… Forse i social ci salveranno…

domenico
domenico
7 mesi fa

hai ragione a 19 anni non impari nudd,,,tropp agiata la vita è la fatic si chiam chicozz,,è nan m ingozz..punt…mio figlio 35 enn và o falegnam da ragazzino sò 20 ann,,,,…la scol nan ingozz?inutil mandarlo a riscaldà u vangh alla scol……punt

Giancarlo
Giancarlo
7 mesi fa

identikit perfetta .Come risolviamo il tema della presenza in azienda di ragazzi 14enni.

Abbiate fede...
Abbiate fede...
7 mesi fa

Tanto ci sarà la tanto decantata intelligenza artificiale che risolverà tutto…

coratino deluso
coratino deluso
7 mesi fa

Forse la conseguenza della mancanza di tecnici ed operai specializzati è l’obbligo scolastico, se un ragazzo non vuole studiare o non ne ha le capacità bisogna darli un’altra oppportunità, una volta funzionavano le così dette scuole di arti e mestire in cui si sono formati tanti brillanti tecnici che hanno fatto grande l’Italia, bisogna indirizzare i ragazzi già dopo la scuola media verso questo tipo di formazione.

Cetto Laqualunque
Cetto Laqualunque
7 mesi fa

Il lavoro di buona qualità deve essere ben pagato, una equivalenza semplice quanto rara.
Su questo punto l’imprenditoria è sorda

franco
franco
7 mesi fa
Rispondi a  Cetto Laqualunque

esatto vedi il parere di confindustria sul salario minimo- che vuol dire semplicemente ti pago per quel che prevede il contratto di lavoro- ed invece proprio i nostri imprenditori cercano solo il…risparmio con tutti i problemi di sicurezza annessi…

carluccio
carluccio
7 mesi fa
Rispondi a  Cetto Laqualunque

infatti viene ben pagato.
ma ti dirò di più, anche quello di scarsa qualità viene ben pagato, anzi ti costa il doppio, perchè dopo lo devi far rifare da uno bravo, che vorrà essere giustamente pagato.
comunque sei andato fuori tema. il focus è sulla scarsità di gente che si vuole sacrificare (questo termine così aborrito), cioè sottratrsi alla imperante e agiata bella vita facile e comoda, affrontare con sacrificio (che non vuol dire essere pagati poco ma vuol dire sottoporsi a regole, disciplina, giornatacce, sudore, imprecazioni, ma anche soddisfazioni) un lavoro, un mestiere, una capacità.
ed è un problema serio, perchè con la scuola poco pratica e pragmatica fino ad una età assurda, come fai a recuperare?

nerdrum
nerdrum
7 mesi fa
Rispondi a  Cetto Laqualunque

ben pagato e fatturato… aggiungerei.

Ares
Ares
7 mesi fa

Adesso piangono come i coccodrilli.
Cosa avete fatto per valorizzare i mestieri manuali ? Quando gli operai che hanno arricchito e continuano a farlo saranno rispettati e pagati decentemente ? Cosa avete fatto per evitare la fuga dei giovani nel mondo o di rigettare gli abusi ?
ADESSO PIANGETE ?

F.L.
F.L.
7 mesi fa

Il lavoro c’è, è il lavoro retribuito e nel rispetto delle norme di legge che manca 😉

nome
nome
7 mesi fa

li si cerca giovani, quindi fisicamente atti al sacrificio, tutto sommato inclini ad una retribuzione comparata all’età……….però con esperienza.
in ogni caso, credo che le retribuzioni vadano riviste; ormai non c’è più correlazione tra gli stipendi ed il costo della vita.

Ss ss
Ss ss
7 mesi fa

Infatti.In giro ci sono tanti caproni che si gonfiano la bocca ,dicendo che sono laureati.Poi non sanno neanche avvitare una lampadina😂😂😂.Cari genitori imparate un mestiere ai vostri figli che di avvocati da quattro soldi
Il mondo ne è pieno.Onore ai laureati di un tempo e a tutti quegli artigiani che mandano avanti il mondo.💪💪💪Altro che militari e compagnia bella!Altra categoria no comment

Janis
Janis
7 mesi fa
Rispondi a  Ss ss

Imparare comporta uno sforzo di umiltà, non è la laurea il problema. Sono i dottori da tastiera che hanno deciso che il Mondo deve andare in un certo verso, è l’ ignoranza il vero male, ma non solo quella scolastica

VattinVa
VattinVa
7 mesi fa
Rispondi a  Ss ss

Magari oltre al mestiere, non guasterebbe imparare un po’ di italiano.

Janis
Janis
7 mesi fa

Con tutto il rispetto, io non so in che regione viva il presidente Amorese, ma la Puglia è una regione con un alto tasso di abbandono scolastico (siamo al di sopra della media nazionale, secondi solo alla Sicilia!). Ora lui individua come causa della mancanza di manodopera specializzata, il fatto che in troppi scelgano di laurearsi? Credo non abbia ben chiaro il quadro della situazione e, nella sua specifica posizione, temo sia parecchio grave. Basta leggere sui social i commenti ignoranti a questo post. Basta farsi un giro di qualche profilo. C’è tanta ignoranza, e non solo scolastica, e i social non hanno fatto altro che amplificare il tutto. A peggiorare la situazione c’è stata la pandemia, in cui l’esaltazione del cattivo gusto e del “non faccio nulla ma comunque sopravvivo” ha convinto le persone che possono fare a meno di lavorare. Non finisce qui. L’assistenzialismo li ha rassicurati in tal senso. Il lavoro è un valore, lo sa presidente? Non so lei, ma in troppi ormai non lo sanno. Vuoi formare una persona? Molto spesso si rifiuta (esperienza personale). Gli offri 1500€ al mese per 7 ore di lavoro al giorno e tutti i diritti? Ti chiamano sfruttatore. Una persona poco tempo fa mi disse esplicitamente: “io per meno di €3000 al mese non mi alzo nemmeno dal letto”.
Cosa rispondere a chi ti fa simili richieste? Gli ho detto che gli avrei dato le chiavi dell’ attività, e che €3000 al mese li dava lui a me. Ti metto in mano i miei sacrifici, assumiti il rischio imprenditoriale. Mentre i dipendenti trattati dignitosamente spesso già dormono da ore, c’è chi continua a spaccarsi la schiena per fare quadrare tutto, e alla fine viene pure trattato a pesci in faccia. Sapete che c’è? La partita IVA la potete aprire tutti. Vediamo cosa fate. I fessi che pagano le tasse, che vi assicurano la sanità e la scuola pubblica finiranno prima di quanto crediate. Se credete di essere schiavizzati da chi vi offre €1500 al mese (per davvero), non avete capito un cavolo. Il Paese dovremmo tenerlo in piedi tutti, se preferite stare su tik tok a far vedere parti anatomiche, credo che l’ umanità sia in downgrade, e che ci sia davvero poca speranza.