Venti biciclette “parcheggiate” all’aperto e inutilizzate, da mesi, in due velostazioni realizzate sulla Murgia nell’ambito di un progetto realizzato dal Comune di Corato con i fondi del Gal “Le Città di Castel del Monte”. La questione è emersa nell’ultimo consiglio comunale in seguito a una interrogazione della consigliera Pd, Nadia D’Introno.
Il progetto si chiama “Murgia Bike Sharing” e, nel nome della promozione e dello sviluppo del cicloturismo sostenibile, ha previsto la realizzazione di una rete di ciclovie servita da due velostazioni per biciclette a pedalata assistita e muscolari, con stazioni di ricarica a energia rinnovabile fotovoltaica. Costo dell’operazione, 185mila euro. Le biciclette sono state consegnate al Comune già nell’aprile 2022, senza che però sinora sia stato possibile utilizzarle.
«Il bando relativo alla mobilità sostenibile è stato molto apprezzato – ha riferito in aula la consigliera D’Introno interrogando il sindaco – ma è stato un vero peccato aver constatato che l’intervento concluso da tempo – mi dicono a marzo, con le bici già consegnate, le velostazioni realizzate e l’impianto di alimentazione anche – sia lì bloccato. Le bici erano arrivate addirittura l’anno scorso e sono lì ferme e inutilizzate da mesi, piene di polvere. È un colpo al cuore constatare che un bene pubblico resti lì inutilizzato senza un minimo di cura».
«Facendo una corsa contro il tempo – ha replicato il sindaco Corrado De Benedittis nel corso del consiglio – sono state acquistate le biciclette, nel frattempo le aziende agricole hanno risposto all’avviso pubblico, ne sono state selezionate due dove sono state portate le bici (l’agriturismo San Giuseppe e l’azienda agricola Ferrucci, ndr) e si sta realizzando lo stallo che fungerà da partenza e arrivo delle escursioni. Stiamo per concludere tutto l’iter e il Gal si è complimentato con il Comune per il tempismo».
«Non c’è quindi perdita di tempo» ha proseguito De Benedittis. «In più c’è la necessita di approvare il regolamento di gestione delle velostazioni e della fruizione delle bici. Questo passaggio avviene anche d’intesa con il Gal e ci sono dei tempi da rispettare. Quella che può sembrare lentezza è invece la tempistica della burocrazia. Dico, invece, che i soldi li abbiamo spesi e spesi bene e che a breve avremo un servizio importante».
Il giorno dopo il consiglio comunale, la consigliera è poi tornata sull’argomento con un video, pubblicato sui social, nel quale ha mostrato lo stato – a quanto si vede, non ottimale – in cui versano le bici.
«La consegna delle bici è avvenuta il 6 aprile 2022 ed è inconcepibile che da oltre un anno siano inutilizzate» ha ribadito Nadia D’Introno, mostrando le immagini delle biciclette stipate in una delle due strutture ospitanti. «I privati in cui sono state realizzate le velostazioni sono all’oscuro di tutto, non sanno in che modo poterle utilizzare, a chi spetta la manutenzione e si preoccupano giorno dopo giorno del peggioramento dello stato delle bici. Ci sono ragnatele e polvere, le ruote si sono ovalizzate e l’inutilizzo prolungato delle bici rischia di danneggiare in maniera importante le batterie».
Da un ulteriore chiarimento chiesto ieri a Palazzo di Città, sono poi emersi anche altri dettagli.
«Le procedure di collaudo si sono concluse tra luglio e agosto (in aula il sindaco aveva riferito che i collaudi dovevano ancora essere effettuati, ndr) e attualmente si sta procedendo a definire le modalità di gestione di servizio che comunque a verranno attraverso un’app dedicata» dice De Benedittis.
Quanto allo stato in cui versano le bici, invece, De Benedittis sottolinea che «la convenzione stipulata con le due aziende agricole prevede la consegna in custodia delle biciclette e dei relativi stalli, ma non la gestione del servizio. L’eventuale incuria non può essere addebitata in alcun modo al Comune. Nel caso in cui si dovesse riscontrare una custodia delle biciclette approssimativa, il Comune potrebbe anche rivedere la convenzione e riprendere la gestione diretta delle bici».
“Murgia Bike Sharing” è uno dei tre interventi finanziati dal Gal, per un totale di circa un milione di euro. Gli altri due riguardano la rigenerazione di piazza Buonarroti, ormai prossima alla conclusione, e il rifacimento di alcune strade rurali nel territorio del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, in particolare tratturello Canosa-Ruvo, contrada Piede Piccolo, contrada Torre Mascolo, Boschigni, contrada Pedale, contrada Torre di Nebbia e viale Regio. Anche in questo caso gli interventi sono stati quasi ultimati e se ne attende la consegna definitiva.
Non ho parole! incapacità, burocrazia, confusione più totale, approssimazione, improvvisazione , mancanza di programmazione e coordinazione tra tutto e tutti. Questo in sintesi il modus operandi dei nostri amministratori! Benvenuti a Corato
Altri soldi pubblici buttati come per la velostazione di Corato sull’ estramurale , e noi paghiamo, come diceva Toto’, i Coratini non vogliono usare la bici, se lo fanno i pochi veri appassionati lo fanno con le loro bici. La prossima volta vedete di usare i soldi pubblici in modo più utile.
I soldi non sono del sig. “pubblici” se paghi le tasse sono soldi tuoi!
Apologia di spreco dei nostri soldi
Invece il Vostro sindaco cosa pensa della velostazione di Corato? Mi riferisco alla gabbia dei leoni illuminata ma vuota vicino alla stazione ferroviaria, abbandonata ed inutilizzata.
ben 470.000 euro di denaro pubblico (stando a quanto indicato sul tabellone dei lavori che era esposto in fase di costruzione)
Chiedi a noi cara.Esprimonil mio pensiero:Una enorme cxxxta.😂😂😂😂Al Sindaco piacciono.😊
vogliamo parlare della mega super monumentale “velostazione in legno” di Corato in stile Trentino … costata circa 470.000 euro che giace inutilizzata …. oltre ad aver invaso e sottratto uno spazio pubblico della città che con un po’ di cura poteva restare dedicato a verte e a spazio libero per i cittadini.
E vogliamo parlare delle luci accese H24 alla suddetta velostazione? Spreco su spreco…. incredibile
Probabilmente non conosco la materia come gli altri commentatori.. tuttavia posso ipotizzare che quei soldi, stanziati per la mobilità sostenibile, potevano e dovevano essere spesi solo in quel modo. Che poi noi coratini con la bici non abbiamo un buon feeling e quindi il progetto è rimasto fermo, è un altro discorso. Poi magari chi sa più di me potrà erudirmi.
grazie.
Se l’amministrazione non approva il Regolamento di uso di quelle biciclette, i gestori non sanno come gestirle. Ecco la beffa.
detto benissimo…non abbiamo un buon feeling con le 2 ruote, anzi nessun feeling.- basti vedere le centinaia di auto che giornalmente percorrono sino a sera inoltrata sia lo stradone che l’estramurale con spandimento di gas ed altro. bici questa sconosciuta a corato.
mi auguro che il sindaco abbia il tempo per leggere le nostre critiche e riflettere.
Bici elettriche e vie ciclabili sono un ottimo giustificativo di spesa pubblica. E di spreco.
Avete mai sentito parlare di cambiamenti climatici e di buone norme da adottare per ridurre il consumo di Co2? O a Corato c’è ignoranza assoluta su questi temi?
Benvenute bombe d’acqua, alluvioni, smottamenti, grandinate,allete meteo… noi non vogliamo impegnarci per il pianeta, nè lasciare un futuro ai nostri figli e nipoti, preferiamo inquinare!