Riqualificazione urbana e animazione sociale. Sono i temi dei due focus sui quali l’associazione “Libera contro le mafie” ha posto la sua attenzione durante il campo in corso di svolgimento a Corato al quale prende parte un gruppo di giovanissimi e che è sostenuto da Legambiente, associazione ambientalista tra le fondatrici della rete di Libera a livello nazionale.
Ed è per questo che, nel primo giorno del campo di Corato, è intervenuto il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani, a testimonianza del grande lavoro che Libera e quindi Legambiente intendono svolgere per contrastare il radicamento della criminalità nel tessuto sociale, ad ogni livello.
Al centro dell’attenzione dei giovani di Libera c’è il rione di via Aurelia. Un complesso di palazzine chiuso, urbanisticamente isolato, la cui posizione spinge anche ad un isolamento sociale. Ed è proprio questa barriera che Libera intende superare e vuole farlo iniziando, innanzitutto, a portare bellezza in quella zona spesso troppo trascurata.
Per questo hanno coinvolto l’artista muralista Daniele Geniale, affinché realizzi sul muro di uno dei palazzi un murale; l’animazione sociale, invece, sarà curata da alcuni artisti di teatro.
Partire dalle periferie, intervenire sul tessuto sociale creando una cultura dell’aggregazione è per Libera il punto di partenza per instillare la cultura dell’antimafia. Di questo è convinta Claudia Leo, referente locale di Libera, che ha parlato ai giovani, all’assessore all’urbanistica del Comune di Corato Antonella Varesano, intervenuta al campo di Libera, e agli stessi soci di Legambiente che, in questo progetto sono direttamente coinvolti.
Nel video le interviste a Stefano Ciofani, presidente nazionale di Legambiente e a Claudia Leo, referente locale di Libera.
Non è il murales che ci vuole ma un aiuto concreto nel sociale
via AURELIA a Corato deve poter cambiare il proprio destino e non adagiarsi a essere una zona che “ha una nominata” come suol dirsi.- e ci vuole molta determinazione da parte degli abitanti fin da piccoli e non sentirsi esclusi solo perchè abiti in via Aurelia.
Produttori di “aria fritta”