L'intervista

«Così ho salvato la bagnante in difficoltà». Parla Santolo, il bagnino eroe del lido tranese

Lucia Maria Mattia Olivieri
La postazione dei bagnini
Il giovane bagnino ha soccorso la bagnante coratina alle prese con un malore
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Si chiama Santolo ed è un ragazzo di appena diciotto anni di Andria. È lui il bagnino che venerdì scorso, grazie al suo coraggio e alla sua determinazione, ha  salvato una persona vittima di un malore, mentre si trovava nella spiaggia di Trani.

Ora la donna sta meglio ed è sotto osservazione medica. Probabilmente deve la sua vita al coraggio di questo giovane bagnino che non ha esitato un attimo a prestarle soccorso.

La spiaggia era affollata di turisti e bagnanti. Le amiche della donna che aveva accusato il malore si sono rivolte a lui affinché prestasse soccorso alla bagnante in difficoltà.

«Ero sulla torretta della seconda spiaggia e stavo svolgendo il mio servizio di controllo delle acque: ho notato queste due signore anziane che stavano camminando in acqua bassa, quando ad un certo punto una delle due è caduta in acqua e ho visto che la stavano trascinando» racconta Santo.

Ogni passaggio è limpido nella sua memoria: «È stato un attimo: sono intervenuto correndo, ho prestato il mio aiuto a tirarla fuori dall’acqua. Aveva viso pallido, occhi chiusi, schiuma e vomito che usciva dalla bocca e non dava segni di vita. Tramite i walkie talkie forniti dal lido ho allertato gli altri bagnini affinché portassero l materiale necessario (defibrillatore, tavola spinale) e, nell’attesa del loro arrivo dall’altra parte della spiaggia, ho chiesto a una signora lì vicino di chiamare il 118. Ho allora iniziato le pratiche di rianimazione senza le quali penso che la vittima sarebbe morta».

Poi il sospiro di sollievo: «Ho realizzato che queste pratiche stavano funzionando quando ha aperto gli occhi nonostante fosse incosciente. Nel frattempo sono arrivati gli altri bagnini, tra cui anche la responsabile, e un infermiere specialista nell’uso del defibrillatore che ha rilevato un battito cardiaco normale. All’arrivo del 118 la signora è stata portata via in ospedale» racconta.

«All’inizio ero impaurito e non sapevo cosa fare preso dal momento. Era la prima volta che vivevo una situazione del genere. Comunque ho cercato di mantenere la concentrazione ricordandomi quello che ho imparato e lo ho messo in pratica. Appena la donna ha aperto gli occhi e sono arrivati gli altri bagnini mi sono tranquillizzato dato che si vedeva che l’intervento stava riuscendo. Poi è arrivato il 118 e ho avuto un senso di liberazione dato che era in buone mani».

Che cosa le rimarrà più impresso di tutta questa vicenda?

«Durante l’operazione avevo timore di non riuscire a completare l’intervento. Dopo che ho capito di aver fatto un buon lavoro, ho provato soddisfazione e ho preso ancor più consapevolezza dell’importanza vitale, letteralmente, del mio lavoro».

Santolo è uno studente che frequenta con ottimi risultati l’Istituto Tecnico Tecnologico di Andria “Jannuzzi” e che ha deciso, nei mesi scorsi, di arricchire la sua formazione frequentando dei corsi di salvamento in acqua e per il primo soccorso, anche con il defibrillatore. Gli spettatori hanno applaudito e hanno mostrato gratitudine nei confronti del ragazzo, riconoscendo il suo coraggio.

Quando gli è stato chiesto come ha trovato la forza di affrontare una situazione così pericolosa, Santolo ha risposto: «Ho sempre avuto una passione per il mare e il desiderio di aiutare gli altri. Non potevo ignorare qualcuno in difficoltà, e ho agito istintivamente».

Fondamentale è stato anche il lavoro di squadra: assieme a Santolo sono intervenuti anche Giuseppe e Giulia, dalle torrette vicine, Gianluca, infermiere che frequenta abitualmente il lido, e Francesca, responsabile del team di salvamento, tutti andriesi.

Proprio Giuseppe, l’altro bagnino, amico per la pelle di Santolo che ha assistito alla scena e ha contribuito a salvare la donna, originaria di Corato, chiosa: «Penso che se non ci fosse stato lavoro di squadra non avremmo potuto salvarla, e grazie anche ai corsi e alla preparazione che riceviamo siamo preparati a questi tipo di avvenimenti».

Investire nella formazione e nella sicurezza è garanzia di serietà e visione proiettata al futuro: il gesto di Santolo è un ricordo indelebile dell’importanza di avere bagnini qualificati e pronti a intervenire in situazioni di emergenza nelle nostre spiagge. La sua storia ci ricorda anche che il coraggio non ha età e che l’eroismo può venire da chiunque, indipendentemente dal loro background o dalla loro esperienza di vita.

lunedì 24 Luglio 2023

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M.G
M.G
9 mesi fa

Bravi…bravi…e bravi…… tutti al coraggioso giovanotto di 18 anni che dire …non ci sono parole…immagino quanto sia stato difficile per lui……buona vita a tutti!

G. R.
G. R.
9 mesi fa

Santolo nel tuo nome porti l’essenza del tuo vivere quotidiano, SANTO. Il sindaco di Corato dovrebbe tributarti l’onorificenza di cittadino onorario. Sei stato un grande non c’è altro da dire; so cosa si prova in quei momenti tu sei stato fortunato per l’epilogo positivo a me purtroppo 23 anni fa non è andata bene, nonostante avessi praticato tutte le manovre opportune l’infartuato che soccorsi giunse cadavere in ospedale. Bisogna investire di più nei corsi di salvamento perché situazioni analoghe possono accadere ovunque, anche tra le proprie mura domestiche. Spero tu possa incontrare presto la gonna che hai salvato, anche perché in culture orientali si dice che se salvi una vita essa stessa ti “appartiene”. Ad maiora!!!!

franco
franco
9 mesi fa

tutti andriesi …ma va a TRANI città di mare NON vi sono bagnini? ma va….

Ss ss
Ss ss
9 mesi fa
Rispondi a  franco

Gli andriesi hanno fatto Trani. 😌