Un “no” secco e categorico è arrivato dal consiglio comunale alla mozione presentata dalla consigliera Nadia D’Introno, cofirmata dal consigliere Salvatore Mascoli e dai consiglieri comunali di opposizione, che impegnava il sindaco e l’amministrazione comunale a
«interloquire con la città metropolitana di Bari affinché sin da subito dia inizio alla progettazione dell’ampliamento del liceo classico per poi avviare le pratiche per contrarre il mutuo e indire la gara per l’affidamento dei lavori».
«Ciò – si legge nel testo della mozione – al fine di velocizzare tale intervento che non può subire ulteriori ritardi; parallelamente si procederà a completare l’iter per la realizzazione del nuovo istituto professionale, ben più complesso e lungo».
Una strada ritenuta impercorribile dal primo cittadino il quale ha spiegato che entrambi i progetti rientrano in un intervento unico della Città Metropolitana (che comprende anche altri interventi di edilizia scolastica in altri comuni dell’area metropolitana) per il quale è stato chiesto un mutuo a Cassa Depositi e Prestiti.
Un progetto enorme, da 11 milioni di euro, che l’amministrazione non è disposta a dividere per non rischiare di finire in coda agli interventi, anche a costo di dover attendere più tempo per l’ampliamento della sede dell’Oriani, oggi ospitata in via Santa Faustina e che ha come succursale dei locali privati collocati in via Sant’Elia per i quali viene pagato un affitto.
Un iter complesso
Un iter complesso, quello delle due scuole, oggi ospitate in luoghi non adatti alla loro funzione. Il Liceo Classico opera in due strutture, una di proprietà comunale, progettata per essere una scuola dell’infanzia, e l’altra privata, in via Sant’Elia.
L’istituto Tandoi, invece, opera in una struttura della Curia, in via Andria, con spazi inadeguati alle attività, privi di palestra. Anche per questa struttura viene corrisposto un canone di affitto.
Da anni si discute della necessità di dotare le due scuole di strutture adeguate per le attività scolastiche. Il suolo sul quale però edificare la nuova struttura non è ancora nella disponibilità del Comune ma è stato soltanto individuato: si tratta di un’area di 30mila metri quadrati, alle spalle della stazione ferroviaria, per la quale occorrerà operare degli espropri.
Il dibattito
«È nostro interesse stare nella fase di accensione del mutuo e di affidamento delle progettazioni onde evitare di correre il rischio di indebolire l’operazione» ha detto il sindaco nel suo intervento.
«Prudenza vuole che quel mutuo che si accende con Cassa Depositi e Prestiti tenga insieme Liceo Classico e Istituto Professionale» ha aggiunto.
Il sindaco ha poi chiarito che in agosto la Città Metropolitana affiderà, con fondi propri, le progettazioni dell’ampliamento del liceo classico e, per quanto riguarda il Professionale l’affidamento della progettazione avverrà a conclusione dell’iter di reperimento dell’area di 30mila metri quadri. «Una operazione che stiamo portando avanti alla velocità della luce» ha detto compiaciuto il sindaco.
In che modo? Il primo cittadino ha riferito che gli studi stanno lavorando al completamento del piano particolareggiato dell’area individuata per poterlo adottare. In data 5 luglio l’agenzia dell’Entate ha fatto la valutazione economica dei suoli. Dopo la valutazione finanziaria il piano particolareggiato andrà in giunta. «È un passaggio sufficiente per affidare la progettazione dell’istituto professionale» ha detto il sindaco.
«Questa mozione è offensiva nei confronti del Comune e della Città metropolitana» ha poi commentato.
La delusione della consigliera D'Introno
Per i consiglieri Bovino, Salerno e per la consigliera D’Introno, il bollare la mozione come una offesa è una valutazione irricevibile.
«Sin dal 2021 ho seguito passo dopo passo la vicenda e mi sono resa conto che non stiamo procedendo speditamente» ha ribattuto la consigliera D’Introno.
«Lei oggi vuol farci credere che sia sufficiente presentare un piano particolareggiato per consentire alla città metropolitana di presentare un progetto? E le aree? Chi assicura alla città metropolitana che quei 30mila metri quadri saranno nella disponibilità del Comune? Non si può procedere con l’esproprio perché avete deciso che quelle aree vanno acquistate. Chi vi ha autorizzato? E le risorse dove sono? Nel bilancio ci sono queste somme? Sa quanto costano le aree in zona industriale? Non c’è traccia nel dup, nel piano delle opere pubbliche triennali, ma il sindaco dice che andiamo spediti» ha chiesto la consigliera, ribadendo la volontà di intraprendere un dialogo con la città metropolitana.
«Assumetevi le responsabilità di quello che fate oggi; sindaco si assuma la responsabilità di quello che ha detto: che 30mila metri quadri saranno acquistati dal Comune» ha concluso.
La votazione
La mozione è stata respinta con dodici voti contrari. Ma non è passata inosservata la scelta dei consiglieri Arsale e Tarantini di rimanere fuori dall’aula al momento della votazione.
La loro scelta di non partecipare al voto, benché non abbia influito sull’esito della votazione, ha un significato politico importante: la maggioranza, seppure al completo, non è riuscita ad assicurare i 13 voti che rappresentano la maggioranza del consiglio comunale.
È chiarissimo il dato politico emerso. Ergo una verifica di maggioranza consiglierei…ignorare il dato politico sarebbe dal mio punto di vista presunzione politica..
come fosse antani con ampio, condiviso e categorico scappellamento a destra …
L’ampliamento del Liceo ha dimostrato che la maggioranza non ha più i numeri per essere tale. In caso di necessità possono essere raccolte le 13 firme per far cadere il Sindaco o comunque per avanzare desiderata. Ora il Sindaco dovrebbe riprendere la campagna acquisti, cercare di rinsaldare Rimettiamo in moto la città e bussare alla porta di Azione.
L’ultima cosa di cui ha bisogno il nostro paese è fare cadere il sindaco. Basta con questi sporchi giochi politici, la città ha già pagato abbastanza in precedenza.
Bhè oltre che dire i numeri non ci sono più direi anche che 30 mila mq li dobbiamo pagare noi (comprare) invece i 2 mila e passa mq ce li facciamo monetizzare a un terzo..bella mossa..chiamasi danno erariale
considerando che hanno appena monetizzato a 44 € in una zona prossima alla stessa che hanno individuato per costruire l’opera, contano di spendere 1.320.000 € per acquisire il suolo. AAA – buon zanzano cercasi!
Per comprendere la decisione del Consiglio Comunale di comprare 30.000 mq. che costerebbero euri tre milioni, basta verificare chi possiede i 30.000 mq!
e gli apostoli non erano dodici?
certo…Giuda compreso!