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Identificato uno spartito inedito dipinto da Caravaggio: la scoperta di Franco Leone

Identificato uno spartito inedito dipinto da Caravaggio: la scoperta di Franco Leone
Lo spartito, identificato dopo 426 anni, è stato anche suonato al Politecnico di Bari e presentato a Milano e a Roma in occasione del “Premio Caravaggio” indetto da Pasquale Buonfiglio. Anche il critico d’arte Vittorio Sgarbi si è mostrato molto interessato alla scoperta. Testo di Silvana Lazzarino
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Uno spartito inedito dipinto da Caravaggio è stato identificato per la prima volta dal dottore informatico e scrittore di Corato, Franco Leone. Lo spartito, identificato dopo 426 anni, è stato anche suonato al Politecnico di Bari e presentato a Milano e a Roma in occasione del “Premio Caravaggio” indetto da Pasquale Buonfiglio. Anche il critico d’arte Vittorio Sgarbi si è mostrato molto interessato alla scoperta.

Leone ha potuto effettuare la scoperta grazie ad uno studio attento mediante un software di «riconoscimento automatico delle forme» messo a punto da lui stesso, mediante tecniche attinte dalla sua tesi di laurea sotto la guida del prof. Giovanni Dimauro e del prof. Giuseppe Pirlo e attraverso la consultazione dell’archivio digitale di una delle biblioteche più importanti del mondo: la British Library di Londra. Il dipinto in questione è il Riposo durante la fuga in Egitto realizzato da Caravaggio nel 1597 circa ed esposto oggi alla Galleria Doria Pamphilj di Roma.

Nel quadro in realtà sono presenti due mottetti, ovvero due composizioni sacre di fine Cinquecento. Entrambi i mottetti sono ben visibili con le note riportate nei pentagrammi su di un libro aperto sorretto da san Giuseppe per l’angelo che sta suonando il violino, il cui titolo è Libro quarto dei mottetti della Corona. Il mottetto della prima pagina, ormai identificato da tempo, è noto come Quam Pulchra es, opera del compositore fiammingo Noël Bauldewijn. Lo spartito visibile nella seconda pagina sarebbe invece, in base alle ricerche del dott. Leone, il mottetto dal titolo Gloriosus dei appostolus Bartholomeus, anch’esso di Bauldewijn.

All’identificazione del mottetto Leone è arrivato attraverso la convalida di quattro tesi:

Lo spartito in seconda pagina inizia con una lettera maiuscola simile a una L; in realtà si tratta di una G. Infatti dalla copia conservata alla British Library del Libro quarto dei mottetti della Corona si può verificare con estrema veridicità che si tratta di una G; nel libro in questione sono presenti soltanto 16 mottetti, ma solo uno di essi inizia con la lettera G, ovvero Gloriosus dei appostolus Bartholomeus, anch’esso di Noël Bauldewijn e in chiave di violino; nello stesso libro ci sono solo tre spartiti in chiave di violino; gli unici che sono dello stesso autore Noël Bauldewijn sono i due motetti dipinti da Caravaggio; all’inizio del secondo pentagramma dello spartito nella seconda pagina del quadro sono ben visibili un Re semiminima e un Mi minima in chiave di violino, che nello spartito originale sono all’inizio del secondo pentagramma, in corrispondenza della parola “vere”.

La scoperta è stata presentata a Milano alla Certosa di Garegnano il 19 maggio e a Roma nella Basilica di San Carlo al Corso il 20 giugno in occasione della Terza Edizione del “Premio Caravaggio 2023” con Pasquale Buonfiglio organizzatore e mecenate del Premio e Stefania Montori Art Manager di Franco Leone e di Spoleto nel cuore.

Insieme all’Arch. Giuseppe Fallacara, Professore Ordinario di Progettazione Architettonica del Politecnico di Bari lo spartito inedito è stato presentato il 14 giugno nell’Aula D della Facoltà di Architettura da Franco Leone ed è stato ivi suonato dal M° Walter Folliero con violini stampati in 3D dall’Arch. Francesco Ciriello. L’arte di Caravaggio ha così acquisito la quarta dimensione: quella della musica dipinta.

Il prossimo evento correlato alla scoperta si svolgerà nell’Auditorium di Bagnoli presso Napoli il 29 settembre, giorno dell’anniversario della nascita di Caravaggio, in occasione del Premio a lui dedicato.

venerdì 14 Luglio 2023

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Franco Leone
Franco Leone
9 mesi fa
Rispondi a  musicologo

Ringrazio “musicologo” per la condivisione di questo link che conferma quanto scritto nell’articolo relativo alla mia scoperta.
Cito testuali parole dell’articolo:
«Il mottetto della prima pagina, ormai identificato da tempo, è noto come Quam Pulchra es, opera del compositore fiammingo Noël Bauldewijn. Lo spartito visibile nella seconda pagina sarebbe invece, in base alle ricerche del dott. Leone, il mottetto dal titolo Gloriosus dei appostolus Bartholomeus, anch’esso di Bauldewijn.»
Nello stesso articolo sono riportate le tesi documentate che supportano tale ipotesi.

Fabrizio Lelli
Fabrizio Lelli
9 mesi fa

Il mottetto dipinto nel Riposo di Caravaggio è noto da tempo. Ne avevamo presentato un’esecuzione con strumenti barocchi al Paisiello di Lecce oltre dieci anni fa.

Franco Leone
Franco Leone
9 mesi fa
Rispondi a  Fabrizio Lelli

Ringrazio Fabrizio Lelli per la condivisione di questo messaggio che consente di fare chiarezza sulla mia scoperta che è quella relativa allo spartito inedito “Gloriosus Dei Apostolus Bartholomeus” di Noel Bauldewijn, nella seconda pagina del “Libro quarto dei Motetti de la Corona” sorretto da San Giuseppe nel “Riposo durante la fuga in Egitto” di Caravaggio.

Cito testuali parole dell’articolo:
«Il mottetto della prima pagina, ormai identificato da tempo, è noto come Quam Pulchra es, opera del compositore fiammingo Noël Bauldewijn. Lo spartito visibile nella seconda pagina sarebbe invece, in base alle ricerche del dott. Leone, il mottetto dal titolo Gloriosus dei appostolus Bartholomeus, anch’esso di Bauldewijn.»
Nello stesso articolo sono riportate le tesi documentate che supportano tale ipotesi.
Non credo che sia stato suonato al Paisiello di Lecce, quantomeno come spartito dipinto da Caravaggio.

Mario Vuodi
Mario Vuodi
9 mesi fa

Tantissime congratulazioni al Dr. Franco Leone.

Franco Leone
Franco Leone
9 mesi fa
Rispondi a  Mario Vuodi

Grazie per le sue congratulazioni graditissime Mario Vuodi. Ne sono onorato.