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Svelato il murales in memoria di Francesco Ludovico Tedone
In via Lago Baione

Svelato il murales in memoria di Francesco Ludovico Tedone

A realizzarlo sono state Titti Maffiola e Tiziana Tedone, con l’aiuto di famigliari e amici
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È stato svelato ieri pomeriggio in via Lago Baione, sul muro di proprietà dell’azienda Vernice Costruzioni che costeggia la nuova fermata Corato Sud, il murales in memoria di Francesco Tedone, giovane vittima coratina dell’incidente ferroviario del 12 luglio 2016. A realizzarlo il murales sono state Titti Maffiola e Tiziana Tedone, con l’aiuto di famigliari e amici.

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Svelato il murales in memoria di Francesco Ludovico Tedone

La descrizione

«Questo murale nasce e vive in memoria di Francesco. Può essere guardato a partire dalle singole “vignette” che lo compongono, nell’ordine che preferite; oppure seguendo l’ordine cronologico degli eventi a partire dall’angolo in basso a destra; oppure ancora nel suo insieme, perché in fondo i singoli eventi delle nostre vite non ci appartengono mai davvero, ma fanno parte di qualcosa di più grande.

Il viaggio di Francesco inizia nel 2016, dalla vignetta in basso a destra. È agosto: Francesco ha preparato la valigia, ha infilato le scarpe e ha deciso di percorrere il mondo per consumarne le suole. Si lascia alle spalle ulivi e campagne e parte verso l’amato mondo nipponico.

Proseguendo sulla sinistra, Francesco arriva in Giappone, ed è subito nell’automobile del suo “babbo” giapponese. Mentre osserva nuovi colori dal finestrino, l’auto si ferma. Nessun imbarazzo tra di loro: Francesco e il papà giapponese scoppiano in una fragorosa risata, e nuovi legami iniziano a sbocciare.

Il viaggio continua e ormai Francesco è immerso nella cultura giapponese. Le cose da vedere, assaggiare e tastare sono troppe, e lui non vuole davvero perdersi nulla: in sella alla sua bicicletta percorre le strade di Oita infinite volte, ascoltando sempre la stessa melodia nelle cuffie. A scuola professori e compagni si stupiscono del suo giapponese fluente, mentre a Corato la famiglia e gli amici si meravigliano di vederlo muscoloso e sportivo, mentre impugna la sua nuova racchetta di badminton.

Il Giappone che Francesco ama è quello del mondo videoludico e animato che ha portato con sé per anni: nottate e tornei di LOL; giornate a “lottare” con gli amici con la sua squadra Pokémon composta da cinque Gengar, o magari a lanciarsi strumenti in un caotico Super Smash Bros; interminabili avventure di Final Fantasy, col suo Valzer per la luna; inviti quasi ossessivi per convincere chiunque a guardare Evangelion, o magari Angel Beats, la cui storia gli assomiglia così tanto da fare quasi paura; un rituale di Corpse Party con gli amici; e la sua anima che è ancora legata a questo mondo, come quella di Al in Fullmetal Alchemist.

Il viaggio prosegue: Francesco non sta semplicemente “visitando” il Giappone, ma lo sta vivendo. Non solo ne ama la cultura e le tradizioni, ma le rispetta e vi prende parte come un vero giapponese. Parla con un monaco buddista per ore presso un tempio che lascerà in lui un ricordo indelebile. Quando il 10 luglio Francesco torna in Italia, non può che raccontare alla sua famiglia, nostalgico ma felice, quel “See you again” che gli amici di scuola gli avevano scritto sulla lavagna prima della sua partenza. L’11 luglio Francesco riabbraccia finalmente i suoi amici, e insieme si danno appuntamento per l’indomani mattina.

È il 12 luglio. Francesco va ad Andria, alla sua scuola. Poi prende un treno per tornare a Corato e fare colazione coi suoi amici. Eppure, nessuno di loro farà colazione, quel giorno. “Il treno di Francesco ha fatto incidente”.

Quel binario spezza il filo della vita di Francesco, assieme ai suoi sogni. La morte è difficile da comprendere. Eppure, là dove è difficile comprendere, si può imparare a combattere. I famigliari e gli amici di Francesco non ci pensano due volte: afferrano un capo di quel filo rosso, lo riannodano, e decidono che continueranno loro a farlo scorrere nel mondo al posto di Francesco. Nasce così l’Associazione Francesco Ludovico Tedone, e con essa nascono il Komorebi e gli eventi in sua memoria, affinché la luce delle sue ambizioni possa filtrare nel mondo. Parenti, amici e sognatori si infilano le scarpe, si alzano in piedi, si schiariscono la voce: come lui, anche loro sono pronti a consumare le suole».

giovedì 13 Luglio 2023

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