Non è possibile discutere del ruolo del volontariato nella comunità cittadina senza rievocare una delle figure emblematiche nello sviluppo della cultura del volontariato: don Luca Masciavé. Un punto di partenza non trascurato, anzi approfondito, da Riccardo Mazzilli che, nel suo libro “Don Luca Masciavé e il volontariato a Corato”, edito da Live Edizioni, ha ripercorso con certosina e minuziosa attenzione quel processo destinato a cambiare radicalmente il senso del sentirsi l’uno per l’altro, di dedicare parte del proprio spazio e del proprio tempo a chi ne ha bisogno.
Dalla fondazione del “Comitato pro non autosufficienti” sono passati cinquant’anni. Anni nei quali don Luca si è speso fisicamente ed economicamente per gli ultimi, instillando in tutte quelle persone che vollero aderire al suo progetto, quel senso di appagamento che nasce dal donarsi agli altri.
Venerdì 3o giugno si è tenuta la prima presentazione ufficiale dell’opera, nel giardino dei Cappuccini. Un luogo testimone dell’evoluzione del volontariato cittadino, dal “Comitato pro non autosufficienti” al Centro Aperto diamoci una mano. Erano presenti alcuni di coloro che hanno costruito la storia del volontariato cittadino, fianco a fianco con Don Luca, e che ancora oggi si spendono per gli altri. Come Lucia Scarnera, seduta al tavolo dei relatori con l’autore, Riccardo Mazzilli.
Un momento in cui si sono ripercorse le tappe di mezzo secolo di duro lavoro ma anche di conquiste in ambito culturale e sociale. Ed è venuto naturale anche confidare quel senso di maturazione personale che proviene direttamente dall’impegno sociale. Cosa posso fare per chi ha bisogno? La domanda alla quale Don Luca, attraverso le sue opere, ha dato risposta.
Non ha fatto mancare la sua presenza anche l’assessore ai servizi sociale Felice Addario: oggi le istituzioni sono presenti; i servizi sociali sono dotati di tutte le professionalità per venire incontro alle esigenze dei bisognosi. Il mondo del volontariato si è strutturato diventando un pilastro per la crescita sociale di una comunità. Non è stato sempre così. Negli anni ’70 si è dovuto aspettare e lottare affinché le istituzioni facessero sentire la propria presenza. La mobilitazione degli studenti e dei volontari ha però scosso le coscienze, illuminato i pubblici amministratori, dato il via ad un processo virtuoso di cui oggi raccogliamo i frutti.
Riccardo Mazzilli, nella sua opera, ci conduce per mano in questo pezzo di storia che è ricchezza sul piano della conoscenza e stimolo sul piano della riflessione. Un apprezzato lavoro che rimane agli atti di una comunità che ha dato e continua a dare, senza mai tirarsi indietro, a chi ha bisogno.