Il caso

“Restare”, il Comune: «Aziende contravvengono agli impegni». L’ira delle imprese

Giuseppe Di Bisceglie
Giuseppe Di Bisceglie
La presentazione del Progetto Restare, tenutasi a Palazzo Gioia lo scorso gennaio
Meno della metà dei posti disponibili sono attualmente impegnati. Un terzo dei giovani vincitori del bando ha rinunciato
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Sta facendo discutere la pubblicazione della determina a firma del dirigente Giuseppe Sciscioli relativa all’avviso pubblico per la selezione di giovani under 35 da inserire in aziende del territorio per tirocini e collaborazioni nell’ambito del “Progetto Restare“, finanziato dal bando Anci “Fermenti in Comune”.

Il progetto, che prevedeva l’inserimento in azienda di 40 giovani, ha subito dei rallentamenti e delle difficoltà di inserimento da parte di alcuni dei vincitori del bando, portando dunque ad una rideterminazione delle assegnazioni e a un ridimensionamento dei partecipanti in termini numerici. Una combinazione di fattori che ha portato ad ammettere solo 32 candidati su 40 posti a disposizione (a fronte di 124 candidature) e a scremare ulteriormente l’elenco degli ammessi.

Dei 32 vincitori 18, ad oggi, hanno intrapreso l’esperienza di tirocinio o di lavoro. In nove hanno rinunciato. Per altri 9 «non è stato possibile procedere con l’avvio del tirocinio in quanto – si legge nel testo della determina – 5 aziende aderenti all’Avviso comunale, solo successivamente alla pubblicazione della graduatoria finale hanno deciso di ridurre quantitativamente l’offerta di posti messi a disposizione per tirocini (…) contravvenendo agli impegni assunti nel quadro degli accordi di collaborazione stipulati con il Comune e i partner del progetto».

Una frase che ha scatenato la pronta risposta di alcune delle aziende coinvolte nel progetto, in particolare dell’azienda Maiora, che respinge fermamente la ricostruzione del dirigente e rivendica la propria correttezza nell’intraprendere la collaborazione con il progetto.

La replica di Maiora

La sede di Maiora
La sede di Maiora

È una riposta analitica quella fornita dall’azienda Maiora che contesta fermamente l’appunto – riportato nell’atto pubblico – di essere venuta meno «agli impegni assunti nel quadro degli accordi di collaborazione stipulati con il Comune e i partner di progetto»

A tal riguardo – scrivono dall’azienda in una nota ufficiale – senza alcun intento polemico, ma solo al fine di tutelare l’onorabilità della nostra azienda, è doveroso precisare che:
– la Maiora ha sottoscritto – con il partenariato di cui il Comune di Corato si dichiarava capofila – un “Accordo di Collaborazione” in cui offriva “…la disponibilità ad ospitare in sede n.ro 10 giovani dai 16 ai 35 anni (…)”
– tale numerica, ad evidenza dell’ampia disponibilità fornita dall’azienda, risulta addirittura doppia rispetto al limite indicato nello stesso documento (“inserire un numero da 0 a 5”);
– le scadenze previste dall’Accordo sono state ampiamente superate, per circostanze in alcun modo imputabili alla Maiora;
– l’Azienda ha offerto volontariamente ai tirocinanti un compenso supplementare mensile di €600,00, assolutamente non richiesto dal programma, ma necessario, a nostro modo di vedere, per dare dignità
all’attività svolta dai giovani.

«Corre l’obbligo di evidenziare, inoltre, che la Maiora, data la sua esperienza nella gestione dei processi di selezione dei talenti e nell’attivazione dei percorsi formativi, ha supportato il partenariato per rendere più
agevole e meno oneroso il percorso di attivazione documentale dei tirocini, andando ben oltre i meri obblighi contrattuali. Nonostante l’impegno però, una volta avviato il progetto, buona parte delle candidature si è rivelata del tutto inidonea rispetto ai requisiti minimi richiesti. Come se ciò non bastasse, delle 9 unità risultate idonee per Maiora (rispetto alle 10 per cui offrivamo disponibilità) 3 hanno rinunciato volontariamente» specificano i vertici aziendali.

«A quel punto – si legge ancora nella nota –  non potendo procrastinare oltre il nostro impegno, rilevata l’impossibilità di concludere il piano nei tempi previsti, abbiamo inviato comunicazione con la quale ci rendevamo disponibili ad accogliere i soli candidati selezionati, senza gli ulteriori “rimpiazzi” proposti».

E rimarcano: «Lungi dal dover giustificare la nostra scelta, ci preme rimarcare che la selezione accurata e rigorosa delle risorse in ingresso ci consente di prospettare ai tirocinanti un concreto percorso di carriera: possiamo già affermare che alcuni di loro, al termine dei sei mesi previsti, saranno inseriti stabilmente negli organici aziendali. A tal riguardo, ci piacerebbe conoscere il tasso di collocamento degli altri tirocinanti, nonché i compensi percepiti (allo stato, ci risulta che il rimborso previsto da bando non sia stato erogato) per poter verificare chi stia contravvenendo agli obblighi, etici prima che contrattuali, assunti».

In conclusione: «Alla luce della ricostruzione dei fatti, ben noti a tutti gli attori coinvolti, leggiamo con stupore e amarezza quanto riportato nella Determina, secondo cui Maiora avrebbe disatteso gli impegni assunti minando, con la sua condotta, la riuscita del progetto. Ciò detto, faremo certamente tesoro dell’esperienza fatta, valutando molto più attentamente l’opportunità di collaborare alla realizzazione di progetti di questa natura, che attirano critiche più o meno giustificate e che sicuramente non portano nessun beneficio a Maiora. La nostra azienda, infatti, alla pari di qualsiasi realtà ben strutturata, non trova alcun giovamento dall’aderire a progetti del genere, ma si sente in dovere di collaborare al progresso della propria Città, per puro spirito di servizio e senso di responsabilità nei confronti della comunità».

L'AIC: «Procedure in ritardo e profili non adeguate al ruolo»

Claudio Amorese
Claudio Amorese

«Le maggiori criticità sono emerse nella gestione dei tirocini formativi, curriculari ed extracurriculari, perché vi sono state rinunce e difficoltà di allocazione; inoltre, non è stato individuato nessun vincitore per i tirocini curriculari» afferma il presidente dell’Associazione degli Imprenditori Coratini, Claudio Amorese, da noi interpellato.

L’associazione degli imprenditori coratini, infatti, è partner del Comune nella realizzazione del progetto.

«L’aspetto principale che ha generato le criticità è senz’altro la differente velocità con cui viaggia la pubblica amministrazione rispetto al mondo produttivo; infatti, l’avviso pubblico di selezione dei tirocinanti è stato bandito oltre sei mesi dopo la raccolta delle disponibilità offerte dalle aziende e raccolte da AIC e, ovviamente, in sei mesi in alcune aziende sono cambiate le condizioni per poter accogliere i tirocinanti. Il numero dei tirocinanti è rapportato a quello dei dipendenti e, alcune aziende, avendone necessità, avevano già preso dei tirocinanti, saturando la disponibilità» spiega Amorese.

E aggiunge: «I ritardi nell’avvio delle procedure di selezione ha generato la necessità di completare rapidamente le selezioni e a tal fine è stata nominata una commissione unica, invece che commissioni multiple, che non ha potuto includere i rappresentanti di tutte le aziende coinvolte nel processo selettivo, che, ovviamente, erano gli unici in grado di selezionare adeguatamente i profili da inserire nel proprio organico. A causa di queste criticità alcune aziende si sono trovate di fronte profili non adeguati al loro ruolo e allo stesso tempo il tirocinante si è trovato di fronte ad una condizione diversa da quella attesa».

Anche l’AIC tiene però a ribadire che da parte delle aziende non vi è stato alcun venir meno agli impegni assunti: «l’affermazione è infelice, perché l’impossibilità nell’avvio dei tirocini non è stata causata da volontà ma da oggettive situazioni contingenti. Non dimentichiamo che le aziende si sono impegnate ad erogare un contributo supplementare, oltre a quello offerto dal bando, maggiore o uguale a 450€, alcune aziende hanno offerto anche 600€ e che il costo effettivo della formazione di un tirocinante non è limitato alla sola erogazione del compenso ma include quello del personale interno dedicato per l’attività di tutoraggio per cui il costo effettivo e significativamente più alto. Tale costo, che è senz’altro da guardare come investimento, in alcuni casi diventa un costo netto quando, ad esempio, il tirocinante, come in alcuni casi è avvenuto, ha candidamente dichiarato di non aver alcuna intenzione di continuare il percorso lavorativo presso l’azienda stessa ma di essere essenzialmente interessato ai compensi messi a disposizione dal bando e dai privati».

E specifica:  «Dal nostro punto di vista l’iniziativa è da considerarsi positiva nella misura in cui si sarà in grado di far tesoro delle criticità emerse e risolverle, come normalmente avviene quando si intraprendono iniziative innovative, per massimizzarne l’impatto in iniziative simili che in futuro possono essere intraprese».

I tre suggerimenti di AIC per risolvere le criticità emerse

Il consiglio direttivo dell'AIC
Il consiglio direttivo dell'AIC

L’associazione degli imprenditori coratini lancia dunque una serie di proposte per risolvere le criticità emerse.

«1) l’offerta formativa sia pianificata ed uniformata per tutti i potenziali tirocinanti sia in termini di durata, sia in termini di compenso aggiuntivo da parte del privato
2) La Pubblica Amministrazione avvicini i suoi tempi a quelli del mondo produttivo in modo da cercare di limitare al minimo inefficienze dovute a disallineamenti temporali.
3) Le Aziende pianifichino l’integrazione dei tirocinanti tenendo conto delle tempistiche legate alla pubblica amministrazione cercando di limitare disagi ed inefficienze».

«Ci fa piacere – conclude Amorese – anche ricordare che è attiva la piattaforma www.restarecorato.it sviluppata da AIC che consente di pubblicare annunci di lavoro da parte di tutti coloro che si registrano sulla piattaforma che è un piccolo passo verso la facilitazione dell’incontro fra domanda e offerta di lavoro.La parte del progetto legata invece al trasferimento di competenze verso le aziende che ne abbiano fatto richiesta, viceversa, sembra abbia funzionato abbastanza bene per cui potrebbe essere ripetuta con le stesse modalità».

mercoledì 21 Giugno 2023

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...il tirocinio prima di tutto...
...il tirocinio prima di tutto...
10 mesi fa

io proporrei di fare un’altra bella foto, tutti sorridenti, e tutto si acquieta…

Ss ss
Ss ss
10 mesi fa

Non ho
Letto nulla.La mia attenzione è focalizzata sulla foto d’apertura.Da quale reperto archeogico viene?😂😂😂😂😂

Antonio Caputo
Antonio Caputo
10 mesi fa

quanda chiakkier m’bacand!!

carluccio
carluccio
10 mesi fa

sono arrivato alla metà dell’articolo e già non ci ho capito più un caxxio …

franco
franco
10 mesi fa
Rispondi a  carluccio

ma si potrebbe sapere da che parte è la ragione d’essere del dibattito? il titolo dovrebbe essere —punti sul vivo