Molti sorrisi, ma anche qualche lacrima. Da quartiere a quartiere, stamattina in ogni istituto è risuonata l’ultima campanella dell’anno scolastico.
Quasi una melodia per gli studenti, che per tre mesi saranno lontani dalle aule. È invece il suono dei bilanci per i docenti, ancora impegnati nelle valutazioni finali che si protrarranno per qualche giorno. Una musica un po’ stridente, infine, per i genitori che ora dovranno ridisegnare l’organizzazione familiare e per gli studenti che dovranno affrontare gli esami, cui manca ancora un “ultimo miglio” prima di andare in vacanza.
«È stato un anno intenso e impegnativo, finalmente anche noi genitori possiamo avere una piccola pausa dagli impegni scolastici» dice Carmine, padre di tre figli tutti in età scolare. «Prevale, comunque, un sentimento di soddisfazione per come è andata: siamo contenti dei docenti, abbiamo visto bambini entusiasti e motivati. Per questo siamo grati alla scuola per l’impulso dato alla formazione dei nostri figli».
C’è chi ha liberato in cielo dei palloncini, chi ha “sparato” coriandoli e chi ha messo musica a tutto volume. Ma tra tanti visi sorridenti, dicevamo, anche qualche singhiozzo: quello di chi è giunto alla fine di un ciclo e che, dal prossimo 14 settembre, dovrà sedere tra i banchi di un’altra scuola.
Come Elena, che oggi ha terminato la quinta elementare al plesso Arbore del comprensivo Imbriani-Piccarreta. «Sono contenta per la fine delle lezioni, ma molto triste per la conclusione di questi cinque anni di scuola primaria e per il fatto di dovermi allontanare dai miei compagni» dice con gli occhi lucidi.
«Un altro anno di scuola è alle spalle. L’emozione è doppia per gli alunni delle classi quinte che dicono addio alla loro scuola, tra lacrime e sorrisi» ribadiscono Isangela Salvemini e Angela D’Oria, docenti della primaria Cifarelli. «È stato un anno carico di impegno, condivisione, difficoltà con la certezza di avercela messa tutta. Che ciascuno di loro faccia tesoro degli strumenti che sono stati donati per affrontare il futuro».
«Ho incontrato per la prima volta i giovanotti in foto dietro uno schermo durante la pandemia» dice Giovanni Capurso, docente di filosofia del liceo Oriani che ha pubblicato una bella immagine sui social. «Nonostante ciò abbiamo passato tre anni sereni, anzi, felici. Adesso sono quasi pronti per navigare l’oceano della vita».