Il commento

Lavoratore morto sulla strada, la rabbia dei sindacati: «Omicidio sociale»

Morte operaio
I segretari generali delle maggiori sigle sindacali commentano l'ennesima morte sul lavoro
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È dura la reazione dei sindacati per l’ennesima morte sul lavoro. La tragedia avvenuta a Terlizzi questa mattina, che ha strappato alla vita un giovanissimo lavoratore, oltre che sconvolgere l’intera comunità cittadina, stimola alla riflessione e alla richiesta di maggiore attenzione al mondo del lavoro da parte delle istituzioni.

Giuseppe Boccuzzi, Segretario generale Cisl Bari, afferma: «Un’altra tragedia sul lavoro a Terlizzi questa mattina, un altro “omicidio sociale”: questa volta ad esserne vittima un lavoratore di appena 25 anni. La provincia di Bari, con un mercato del lavoro fatta di tanta precarietà e di tante violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, necessita ora più che mai di un intervento straordinario delle Istituzioni preposte che devono mettere in campo rapide azioni di controlli serrati per stimolare le imprese del territorio alla più completa applicazione delle normative in materia di salute e sicurezza».

E aggiunge: «Qualche giorno fa, Cisl Cgil e Uil di Bari con le federazioni di settore hanno incontrato il Prefetto di Bari, ricevendo rassicurazioni in tal senso, ma la quotidianità delle morti sul lavoro non può aspettare più un minuto di attesa, se non vogliamo riempire i nostri cimiteri di tanti lavoratori, giovani e meno giovani, vittime di un sistema produttivo malato e indegno di un Paese civile se continua a mettere il profitto davanti alla vita e alla salute dei lavoratori».

Gli fa eco Gigia Bucci, Segretaria generale Cgil Bari: «Solo pochi giorni fa eravamo in piazza, unitariamente, per reclamare impegni concreti per fronteggiare un intollerabile stillicidio di infortuni mortali sul lavoro nella nostra area metropolitana. Abbiamo detto basta con le parole, siamo stati in silenzio reclamando fatti. Ma la cronaca di oggi ci porta a commentare l’ennesima vittima sul lavoro, un giovane di 25 anni. A chi di competenza accertare se tutte le misure di salvaguardia e sicurezza erano state attivate, ma le istituzioni si facciano carico di quella che è una vera emergenza: nessuno deve morire di lavoro, di lavoro bisogna vivere».

«Rilanciamo con forza la richiesta di incontro alla Prefetta di Bari: attiviamo un tavolo straordinario con tutti i soggetti interessati alla prevenzione e al controllo, insieme a parti sociali e datoriali, per capire come si può intervenire di più e meglio sul piano della informazione e formazione – dove siamo già impegnati come sindacati – e quello della repressione. Chiediamo interventi ante e non post, quando si è costretti ad aggiornare il numerario di vittime innocenti» rimarca.

E ancora Stefania Verna, Coordinatrice Uil Bari:  «Ancora una vittima sul lavoro, la quarta in provincia di Bari in appena 15 giorni, che esce di casa per andare a lavoro e non torna più. Serve un impegno collettivo che coinvolga le istituzioni e la politica, che al momento è silente sul tema.
Non meno di una settimana fa, siamo stati ricevuti dalla Prefetta di Bari, la quale si è impegnata assieme a Cgil, Cisl e Uil a definire un accordo quadro di indirizzo per definire con le maggiori stazioni appaltanti un protocollo specifico per ogni singolo settore, con le relative linee di intervento, che riporti il tema della sicurezza sul lavoro e dei diritti dei lavoratori al centro dell’attenzione e dell’agenza politica. Siamo oggi a sollecitare questo percorso, questa strage non è più ammissibile e va fermata. lo Stato si attivi, come avrebbe reagito se tutte queste vittime fossero state di mafia?».

martedì 6 Giugno 2023

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non si può.
non si può.
11 mesi fa

le morti sul lavoro hanno così tante dinamiche che probabilmente servirebbe un controllore per ogni lavoratore. Che tragedia, povero ragazzo e povera famiglia!

Anonimo
Anonimo
11 mesi fa
Rispondi a  non si può.

Quando sono queste disgrazie sul lavoro.La città dovrebbe proclamare lutto cittadino .Mi riferisco al Signor Sindaco.Povero ragazzo e famiglia

Francesco
Francesco
11 mesi fa
Rispondi a  non si può.

Posso capire che può capitare, però la squadra di lavoratori era da giorni sulla provinciale e gli ho visti diverse volte, per segnalare i lavori in corso c’era solo il moviere con la bandierina qualche metro prima degl’altri.
Non funziona proprio così, i lavori vanno segnalati e lo sappiamo almeno un km prima e proteggere gl’uomini a lavoro con un camion, un furgone qualsiasi cosa possa attutire il colpo di un conducente distratto.
Condoglianze alla famiglia per la perdita del loro caro.

Feli
Feli
11 mesi fa

Ma perché esistono i sindacati ancora?nn o visto un sindacato ke lotta per i diritti dei lavoratori ….ora i sindacati vanno avanti solo con i tesseramenti delle persone…mi dispiace solo del ragazzo …

S s
S s
11 mesi fa
Rispondi a  Feli

E come dovrebbero andare avanti? A gratis? Dovrebbero lavorare a titolo gratuito? Le lotte sindacali pensi che si facciano a costo zero? Abbiate un minimo di rispetto almeno davanti alla morte di questo ragazzo ed evitate polemiche

Mara Maggiulli
Mara Maggiulli
11 mesi fa

Il cantiere era invisibile. Si è rischiato x un soffio un grosso tamponamento ed una strage. Ci siamo passati qdo era appena successo. Una scena terribile!

SsSs
SsSs
11 mesi fa

Tanto domani è un’altro giorno,si continuera’a morire e non
Li fregherà nessuno di cosa è accaduto.Stiamo dimostrando a Dio che
La vita non ha nessun valore.Fidatevi lui non ce
La toglie.Siamo noi che ci stiamo autodistruggendo .Sara’sempre peggio…