Il ricordo

Pasquale Lops, il bracciante divenuto Senatore della Repubblica

Giuseppe Di Bisceglie
Giuseppe Di Bisceglie
Il senatore Pasquale Lops nell'immagine della sua prima candidatura nel 1970
Venticinque anni fa si spegneva, consumato dalla malattia. Oggi la città lo ricorda
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Venticinque anni fa, il 26 maggio del 1998, la città di Corato perdeva uno dei suoi cittadini più illustri: il senatore Pasquale Lops. Oggi, a ricordare quella figura che segnò la storia politica cittadina e contribuì, durante il suo mandato parlamentare, a scrivere importanti pagine della vita della Repubblica, c’è una strada a lui intitolata, che congiunge via Trani con via Giappone.

È facile scendere nella retorica quando si prova a tener viva la memoria di chi si è congedato dal mondo; doveroso tuttavia consegnare alle nuove generazioni il ritratto di chi, attraverso l’amore per la politica, il rispetto per le istituzioni, l’onore di farne parte, ha lasciato il proprio segno.

È ciò che Pasquale Lops ha fatto. Bracciante di professione, sindacalista e politico per passione. «Una vita dedicata al partito e ai compagni» ricorda sua figlia Nicoletta che conserva in un faldone le foto e i documenti dell’attività politica di suo padre e della sua famiglia. Tra quelle carte c’è il “santino elettorale” della prima candidatura come consigliere provinciale: «Era il 1970. L’unico modo per sapere quale fosse l’andamento delle elezioni era recarsi a Bari, in Prefettura. Mio padre ci andò. Al suo rientro c’era un bagno di folla ad attenderlo: era stato eletto». Da lì un consenso sempre crescente che lo portò ad essere consigliere comunale, Deputato della Repubblica Italiana e infine Senatore. Il bracciante sedeva in Parlamento, così come avvenne per Giuseppe Di Vittorio, altro monumento del PCI.

«Quando fu eletto alla Camera ero molto giovane. Mi sedetti su un gradino e restai in silenzio. Fu una gioia enorme, grande» ci confida Nicoletta Lops. In quella carriera ricca di soddisfazioni ci fu spazio anche per i dispiaceri. «Quando ci fu il congresso che decretò la fine del PCI e la nascita del Partito Democratico della Sinistra qualcosa cambiò inevitabilmente. Con enorme sofferenza mio padre scelse di non aderire al partito della Rifondazione Comunista e seguì il Pds. Qualcuno lo chiamò “traditore”, generando in lui grande dolore» ricorda Nicoletta. Per chi aveva vissuto per il partito quella svolta storica fu un dramma.

Il suo mandato parlamentare terminò nel 1992, giusto un anno dopo la svolta della Bolognina, ma non si fermò l’attività politica. Anzi, reduce da Roma, Lops fu eletto consigliere comunale.

«Anni di battaglie, di lotte, accanto ai lavoratori, sempre in prima linea per la difesa dei diritti. Lo sosteneva mia madre, compagna nella vita e nell’attività politica. Spesso era lei a provvedere ai bisogni della famiglia, quando per mesi – quando c’erano gli scioperi – papà non percepiva lo stipendio. E anche da parlamentare ha avuto una vita sempre modesta: al primo posto il partito. “Per vivere bisogna lavorare” ci diceva» ci confida Nicoletta.

Quale sarebbe stato oggi il pensiero di Pasquale Lops? «Sarebbe stato un aderente al Partito Democratico, ma avrebbe fatto sentire il suo pensiero critico» spiega sua figlia.

Cosa resta oggi di Pasquale Lops? «Ci manca ogni giorno. Gran parte di coloro che hanno lottato con lui non c’è più. La politica non è più quella che ha vissuto mio padre» conclude.

 

Così il Partito Democratico ricorda il Senatore Lops

Il senatore Pasquale Lops
Il senatore Pasquale Lops

Giuseppe Quercia, coordinatore cittadino del Partito Democratico, scrive del senatore Lops:

Chi lo ha conosciuto e frequentato nel partito e nella vita privata ne tratteggia un ritratto pubblico e privato fedele, poiché Pasquale era un uomo del popolo, che ha ricoperto con dignità ed onore la sua funzione di deputato e senatore della Repubblica, interpretando appieno il suo ruolo di rappresentante non solo della città di Corato, ma anche dell’intera regione e finanche Nazione, per il suo appassionato impegno nella commissione agricoltura del Senato.

Pasquale era non solo un uomo di umili origini, che non ha mai rinnegato, ma ha sempre coltivato il rapporto umano con i suoi concittadini, allorquando la domenica con il suo semplice ma dignitoso abito scuro e cravatta rossa e con “l’Unità” sottobraccio intratteneva coloro che incontrava, che lo interpellavano sui loro angosciosi problemi di vita legati ai bassi salari, alla casa difficile da acquistare ed alla cronica disoccupazione dei loro figli.

Il ricordo del nostro amato non può prescindere dall’affettuoso contributo in memoria che in diverse occasioni hanno fornito, tra gli altri, il prof. Aldo Mosca, l’avv. Luigi Gagliardi e il senatore Perrone, oltre alla intitolazione di una strada pubblica.
Secondo la lucida testimonianza dell’avv. Gagliardi, la sua forza morale e politica risiedeva nella capacità di dialogo in virtù della quale era capace di conquistarsi la stima ed il rispetto dei suoi cittadini oltre che degli avversari politici, pur nella rigorosa distinzione di ruoli istituzionali, di maggioranza e minoranza, che non ha mai confuso.

Senza discriminare, nei pubblici colloqui sui corsi cittadini, tra suoi elettori e quelli del partito di governo, in quel tempo saldamente nelle mani della Democrazia Cristiana. I cittadini erano cittadini e tutti meritevoli di attenzione, senza guardare tessere di partito. Poiché, come il senatore Perrone testimoniò, Pasquale era apprezzato per la sua esemplare correttezza ed amore della città.
Ed infine mi piace ricordare le parole, a mio avviso più significative, del compianto Aldo Mosca, uno dei padri nobili fondatori del Partito, recentemente scomparso, e dotato di saggezza e lungimiranza politica, capace di scorgere la rivoluzione politica che la caduta del muro di Berlino avrebbe comportato per i partiti filocomunisti europei, ed il radicale rinnovamento ideologico e programmatico che sarebbe stato necessario affrontare tempestivamente, per non essere travolti dagli eventi. Ebbene il prof. Mosca sostenne che Pasquale rifiutò, per suo costume politico e per sua indole, la polemica personale, considerata elemento distruttivo del confronto, che costituisce il succo irrinunciabile della democrazia.

Rifiutò ovviamente ogni accostamento alla finta matrice comunista del terrorismo e rifiutò anche il radicalismo, che si ispiravano ai principi dello scontro, senza mezzi termini e talvolta violento. Scontro che è sempre estraneo alla ricerca paziente e faticosa del confronto e del compromesso, che lui invece inseguiva pazientemente.
“Compromesso” in politica non è una pratica disdicevole, ma la sua missione, intesa a raggiungere un punto di equilibrio tra due diverse visioni del mondo e degli interessi economici e sociali legittimamente rappresentati dai partiti politici, nelle sedi istituzionali e nella società civile.

Ed è questo il lascito prezioso di Pasquale Lops che noi dobbiamo onorare e custodire quotidianamente, per celebrare la politica alta e nobile, spesa, al pari della sua vita politica, al servizio della sua gente e della sua città.
Corato tutt’oggi lo ricorda con immutato affetto ed emozione, additandolo come fulgido esempio alle future generazioni che intendono dedicare alla politica il loro tempo e la loro impegno.

Lasciatemi chiudere con un pensiero: “Grazie Pasquale per il tuo generoso impegno che noi, salendo le scale del circolo ed entrando nella stanza che per lunghi anni ti ha visto protagonista della politica coratina e nazionale, tenteremo degnamente e quotidianamente di onorare.
Poiché tu sei patrimonio inestimabile di cultura e pratica politica che appartiene a tutti i componenti del circolo di Corato, ai suoi iscritti e militanti, patrimonio e monito di coesione ed “unità”, come il giornale che portavi orgogliosamente sotto braccio mentre giravi per testimoniare quei valori, quale segno distintivo ed irrinunciabile del tuo indomito esercizio di buona ed alta pratica politica.

venerdì 26 Maggio 2023

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DOMENICO
DOMENICO
11 mesi fa

Ricordo il Senatore sempre con il giornale sotto il braccio dell’Unità ed era sempre gentile e cordiale con tutti. Persona seria e soprattutto onesta. Non come i politici di oggi che pensano solo ai c…. loro.

carluccio
carluccio
11 mesi fa

altri tempi, altre tempre …
non sono mai stato di sinistra ma ammiravo quell’uomo.

nunzio saragaglia
nunzio saragaglia
11 mesi fa

A casa quando ero piccolo se si parlava di politica, Pasquale Lops era per noi uno di famiglia ,si parlava sempre di lui ,persona garbata ,onesta e seria.

franco i!
franco i!
11 mesi fa

per vivere bisogna lavorare…ebbene quanta verità spicciola in quella frase.- possiamo dire senza tema di essere smentito che il Nostro certamente NON si è arricchito con la politica.- anzi