La sentenza

A processo per maltrattamenti, il giudice lo assolve: «Era vittima della moglie»

Giustizia
La donna lo avrebbe continuamente insultato: «È grasso e sfigato»
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Assolto con formula piena «perché il fatto non sussiste» dopo essere finito a processo con le accuse di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e stalking. Si chiude la vicenda processuale che ha visto protagonista un uomo di 40 anni di Corato, per il quale l’accusa aveva chiesto la reclusione a 3 anni. Il giudice del Tribunale di Trani, Sara Pedone, ha però ritenuto che colui che era stato dipinto come un marito violento in realtà era la vera vittima di una situazione familiare complicata, spesso raggiunto da insulti e da atteggiamenti irrispettosi da parte della moglie, che lo aveva denunciato. Dagli atti del processo, comunque, sono emerse due aggressioni fisiche da parte dell’uomo nei confronti della moglie, ma i reati  – risalenti al 2014 – sono andati prescritti. Le altre accuse sono state ritenute prive di sussistenza.

Anzi, nel corso del processo è emerso che il quarantenne sarebbe stato denigrato dalla moglie anche dinanzi a parenti e al figlio piccolo, apostrofato come  «grasso e sfigato». Inoltre, si legge nelle carte del processo, la donna «aveva sempre assunto comportamenti scorretti anche nelle occasioni conviviali, ogniqualvolta non era stata accontentata dal marito, dimostrando di non accontentarsi mai malgrado il marito facesse di tutto per accontentarla».

Quasi un marito modello, un lavoratore che con il suo stipendio sosteneva tutta la famiglia e che non si era tirato indietro nell’accudire la moglie quando ne aveva avuto bisogno per questioni di salute.

La moglie, invece, avrebbe assunto un atteggiamento molto diverso, non perdendo occasione per insultare il marito. Avrebbe persino detto al figlio di «non mangiare la pasta altrimenti sarebbe diventato grasso e brutto come il padre» e in altre occasioni non avrebbe risparmiato di bollare il marito come una persona che portava sfortuna, al contrario di lei che in ragione della sua bellezza si sarebbe rifatta una vita.

E anche i messaggi minacciosi inviati alla donna da parte del suo ex sarebbero da inserirsi all’interno di un clima fatto di offese e mancanza di rispetto. La donna aveva intrapreso una nuova relazione sentimentale a brevissima distanza dall’allontanamento del marito da casa, determinando così la reazione del marito messo in disparte da una moglie determinata a vivere la sua libertà mettendo in secondo piano il suo ruolo di compagna e madre.

sabato 13 Maggio 2023

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Antonio Caputo
Antonio Caputo
11 mesi fa

Stabben a Sara Pedone! Finalmente

Fabio
Fabio
11 mesi fa

Quanti casi simili ci sono, purtroppo gli uomini per orgoglio non denunciano. Colpa spesso della magistratura.

Antonia Piccarreta
Antonia
11 mesi fa

Finalmente un giudice a favore dell’uomo, il più delle volte le vittime sono gli uomini!!!

carluccio
carluccio
11 mesi fa

“Un Daniele è venuto a giudicare! Sì, un Daniele! O saggio giovane giudice, quanto ti onoro!”
(W. Shakespeare, Il Mercante di Venezia)

Maxsime
Maxsime
11 mesi fa

Secondo me va rivisto il nuovo codice rosso introdotto nel 2019, non è possibile colpevolizzare gli uomini a 360 gradi a priori affinché la magistratura loi faccia il suo corso.

Pippo Franco
Pippo Franco
11 mesi fa

E mo’? Accamm’ la mettim?

Pippo Franco
Pippo Franco
11 mesi fa

Esiste un giudice a Berlino…

Nicola
Nicola
11 mesi fa

Voletevi bene “alt ka kiakr” .

Rosa
Rosa
11 mesi fa

Finalmente un giudice che ha visto e valutato bene! Ce ne fossero di giudici così! Non bisogna subito colpevolizzare gli uomini