Il parere

Asipu, Anac ribadisce: «Non c’è motivo di cancellarla dalle aziende in house»

Giuseppe Di Bisceglie
Giuseppe Di Bisceglie
Autorità Nazionale Anticorruzione
Nuovo capitolo della disputa sull'azienda del Comune di Corato
15 commenti 1204

C’è un ente terzo che viene continuamente tirato in ballo nella disputa politica relativa all’Asipu che vede contrapposta la maggioranza consiliare con i consiglieri sempre di maggioranza Nadia D’Introno e Salvatore Mascoli e alcuni consiglieri di opposizione. È l’Anac, l’autorità nazionale anticorruzione, più volte invocata affinché chiarisse se l’Asipu può o meno essere ritenuta una società “in house” e quindi autorizzata a ricevere affidamenti diretti da parte del Comune di Corato.

Di recente l’Anac aveva accolto positivamente la richiesta di iscrizione di Asipu nell’elenco delle società “in house”, certificando che l’azienda avesse i requisiti  per essere ammessa a tale particolare elenco, soprattutto alla luce di alcune modifiche statutarie che ne hanno forgiato il profilo.

Le perplessità, tuttavia, soprattutto da parte dei consiglieri D’Introno e Mascoli, non erano state dissipate. Pertanto i due consiglieri hanno nuovamente invocato l’autorità nazionale anticorruzione affinché rivedesse il proprio parere, adducendo come motivazione il fatto che il consiglio comunale non si fosse mai espresso circa la volontà di dare una struttura in house all’azienda.

La risposta di Anac

La risposta di ANAC
La risposta di ANAC

La risposta di Anac è arrivata lo scorso 8 maggio. Una relazione di cinque pagine, firmata dal Dirigente Alberto Zaino, nella quale – in estrema sintesi – si conferma il parere positivo per l’iscrizione dell’Asipu nel registro delle aziende in house.

«Richiesta revoca determina di iscrizione Asipu» è l’oggetto della risposta. Le conclusioni sono affidate ad una inequivocabile frase: «Per i profili di competenza dell’ufficio, non si rinvengono ragioni per disporre la revoca (id est provvedimento di cancellazione) della determina di iscrizione all’Elenco (…) di Asipu srl». L’Anac, infatti, come specificato nella risposta, ha competenza nel riscontrare la sussistenza dei requisiti di legge e non entra nel merito delle procedure adottate per raggiungere quei requisiti.

«La verifica di Anac – si legge nella relazione – si traduce in un provvedimento impugnabile solo se si conclude con un esito negativo (diniego di iscrizione nell’elenco o cancellazione dello stesso). In tal caso l’Autorità non adotta un provvedimento di rigetto di un’istanza, bensì un atto di accertamento negativo».

L’Asipu, dunque, non verrà cancellata dall’elenco delle società in house.

La reazione del sindaco: «Qualcosa di terribile»

Il sindaco De Benedittis
Il sindaco De Benedittis

La notizia dell’arrivo della risposta dell’autorità nazionale anticorruzione è arrivata direttamente dalla voce de primo cittadino Corrado De Benedittis, nel corso di una trasmissione televisiva.

«Qualcosa di terribile» ha definito la richiesta di cancellazione dell’Asipu dal registro delle aziende in house. «Si ha proprio dell’incredibile. Pur di andare contro la mia amministrazione si fa “Muoia Sansone con tutti i Filistei”» ha commentato. «La presenza di Asipu nel registro delle società in house è importantissima per i cittadini. Io non avrei mai scritto per chiedere la revoca dell’iscrizione» ha aggiunto.

L'amministratore unico Bucci: «Sono sconcertato. Avrebbero bruciato un pezzo di patrimonio pubblico»

L'amministratore unico di Asipu srl
L'amministratore unico di Asipu srl
Vigorosa la reazione dell’amministratore unico di Asipu, l’ex sindaco Renato Bucci. Come spesso accade, Bucci ha affidato ai social network il suo commento, definendo il nuovo capitolo relativo all’azienda del Comune di Corato come una «breve storia triste».
«Se la richiesta, per qualsiasi motivo, anche solo per un cavillo formale, fosse stata accolta, due consiglieri comunali, in nome e per conto, anzi per “contro”, di un’intera città, avrebbero bruciato un pezzo di patrimonio pubblico» ha scritto.
«Che dire? Stavolta sono francamente sconcertato. Pensare che il primato della politica possa ridursi al primato della demolizione è triste e penoso» ha aggiunto.
E ha concluso: «Ai consiglieri Nadia Gloria D’Introno e Salvatore Mascoli che tanto si sono prodigati per danneggiare il Comune di Corato dico solo: non perdete la speranza, riprovateci. Prima o poi accenderete la miccia giusta per fare danni. Allora sì che potrete dire: “ecco, quel rogo è nostro, quelle ceneri sono il nostro piedistallo” ».

La replica di D'Introno: «Anac non ha risposto nel merito»

La consigliera del Partito Democratico Nadia D'Introno
La consigliera del Partito Democratico Nadia D'Introno

Anche la consigliera Nadia D’Introno ha preferito le pagine dei social per esternare il suo pensiero in merito alla risposta dell’ente anticorruzione. Uno scritto lungo e articolato nel quale, comunque, si rivendicano alcune delle perplessità più volte evidenziate in sede di consiglio comunale.

«Credo di aver ribadito sino alla noia e in tutte le sedi che per trasformare l’ASIPU in una partecipata “In house” vi deve essere: 1. una chiara volontà del consiglio comunale; 2. Uno statuto societario conforme alla legge.
Fino allo scorso dicembre non avevamo né uno e né l’altro: Sindaco e Amministratore unico hanno sostenuto non fosse necessario (vedi consiglio comunale del 29.11.2022). Peccato però che lo statuto sia stato modificato nottetempo, alle spalle del Consiglio Comunale, seguendo pedissequamente le mie indicazioni» ha esordito.
E poi, entrando nel merito della sua richiesta ad Anac, ha scritto: «Mi sono rivolta ad ANAC (in autonomia, senza coinvolgere altri consiglieri) per far sì che il consiglio comunale possa tornare ad essere il protagonista indiscusso, come prevede la legge. Pertanto, ho sottolineato: 1. L’assenza di una preventiva decisione del consiglio comunale; 2. L’assenza di un effettivo controllo analogo, risultante “solo sulla carta” Cit. Prof. Ziruolo;
3. Richiesta di chiarimenti circa la legittimità dei “subappalti” eseguiti da ASIPU, in quanto priva di dipendenti».
E spiega:  «Cosa ha risposto Anac? Nel merito nulla. Ha rigettato la mia istanza in quanto, per quel che è di sua competenza, ha ritenuto che la modifica dello statuto sia stata determinante per consentire l’iscrizione nel famoso elenco e tanto è bastato. L’autorità nazionale anti corruzione ha sostanzialmente eseguito un mero controllo circa la regolarità formale degli atti. Non mi è stato detto: cara consigliera lei ha torto.
Anzi, è precisato che per tali aspetti la competenza è di altre autorità; si legge infatti “ Impregiudicati i controlli da parte di altri soggetti istituzionali a ciò preposti ( AGCM, Corte dei conti, MEF , Autorità giudiziaria)”».
Ha poi aggiunto: «È forse uno scandalo esercitare il proprio ruolo rivolgendosi alle autorità preposte per sciogliere i propri dubbi? A Corato, il paese della rivoluzione gentile, pare di si.
Al momento vorrei solo ricordare che la modifica statutaria, che ho sollecitato nel corso del consiglio comunale del 29.11.2022, veniva ritenuta inutile dall’amministratore unico. Fuori microfono mi è stato persino detto che avevo letto uno statuto sbagliato. Oggi, invece, scopriamo che è stata determinante per ottenere l’iscrizione da parte di ANAC. Altro che macerie e cavilli. Ma questa parte della comunicazione dell’Anac a qualcuno dev’essere sfuggita».

giovedì 11 Maggio 2023

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nerdrum
nerdrum
11 mesi fa

bovino, d’introno, mascoli…, facciamoli alti funzionari dell’anac, x alta professionalità. oggi, nn solo dobbiamo leggere di presunti intrallazzi, incompetenza ed interessi personali a livello locale, ma anche ai più alti livelli nazionali. l’anac sotto schiaffo, in pratica. cosa c’e dietro? il più grande errore politico di corrado: nn dare spazio gestionale, anche a mezzo di rimpasti di mezzo mandato, a qualcuno dei succitati “politici”…. a partire da bovino, già tradito in sede di insediamento dell’amministrazione. adesso si tenga i mal di pancia.

Luca Verdi
11 mesi fa
Rispondi a  nerdrum

questo è quello he pensi tu

nerdrum
nerdrum
11 mesi fa
Rispondi a  Luca Verdi

esatto. ma dimmi anche come la pensi tu.

Tonico
Tonico
11 mesi fa

Sindaco, Amministratore unico, la temuta cancellazione dall’elenco ANAC non “e’ cosa terribile”.

Luca Verdi
11 mesi fa
Rispondi a  Tonico

ANAC ardi

Sandaletto
Sandaletto
11 mesi fa

Fosse una barzelletta non farebbe comunque ridire. Davvero tutto molto raccapricciante. Ai due consiglieri francotiratori un certo Zalone direbbe: “Ma questi sono del mestiere?”.

La verità prima di tutto.
La verità prima di tutto.
11 mesi fa
Rispondi a  Sandaletto

Lei non sa i fatti come stanno quindi la sua ironia non fa ridere…si vada a leggere le carte….

gino pugliese
gino pugliese
11 mesi fa

In questa storia si manifesta senza ombra di dubbio l'”effetto Dunning-Kruger”, che prende nome dagli psicologi lo hanno descritto.Si tratta di una distorsione cognitiva che deriva dall’incapacità delle persone di riconoscere la propria mancanza di competenza.
Tradotto in parole molto povere: le persone che non sanno pensano di saperne molto più degli altri

Carlo Figliolia
Carlo Figliolia
11 mesi fa

Leggo: “Mi sono rivolta ad ANAC per far sì che il consiglio comunale possa tornare ad essere il protagonista indiscusso, come prevede la legge. Pertanto, ho sottolineato:
1. L’assenza di una preventiva decisione del consiglio comunale;
2. L’assenza di un effettivo controllo analogo, risultante “solo sulla carta” Cit. Prof. Ziruolo;
3. Richiesta di chiarimenti circa la legittimità dei “subappalti” eseguiti da ASIPU, in quanto priva di dipendenti».
Queste le richieste della consigliera, perché qualcuno non risponde a tali quesiti ?
E’ evidente che ritenendo necessaria una preventiva decisione del Consiglio, andava necessariamente richiesta la sospensione della delibera Anac in attesa di sanare tale anomalia.

La verità prima di tutto.
La verità prima di tutto.
11 mesi fa

ASIPU è società in “hause” spero che la telenovela sia ria terminata…adesso voglio sapere quando chiuderanno i contenziosi con gli ex lavoratori interinali di ASIPU….sono 4 anni che aspettano..

franco
franco
11 mesi fa

ecco una domanda che non mi aspettavo? e allora? spendiamo tempo in scramucce o vogliamo dare soddisfazione a chi ne ha tutto il diritto? è una richiesta rivolta a tutte le parti in causa.-

Luca Verdi
11 mesi fa

si

Ares
Ares
11 mesi fa

Parecchie persone che avrebbero voluto un assessorato o un posto al sole seminano per gelosia discordia e dubbi nella mente dei coratini ed altrove . Corato rischia la buona reputazione .

Gino Gino
Gino Gino
11 mesi fa

Sono sempre gli stessi soggetti a creare dissidi e polemiche. Lo fanno per protagonismo o per ripicca per non aver ottenuto qualcosa? Agiscono così per interesse personale o collettivo? Vediamo se almeno questo commento lo pubblicate.

Luca
Luca
11 mesi fa

E questa sarebbe trasparenza? Alla faccia