L'iniziativa

“Ripudia la guerra”, anche a Corato è possibile aderire al referendum

Stop guerra in Ucraina
Stop guerra in Ucraina
Si può firmare all'ufficio elettorale del Comune dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e il giovedì dalle 16 alle 18 presentando un documento di riconoscimento
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Anche a Corato è possibile aderire al referendum “Ripudia la guerra” recandosi all’ufficio elettorale del Comune dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e il giovedì dalle 16 alle 18. Occorre presentare un documento di riconoscimento.

«”Ripudia la guerra” è il dettato dell’art. 11 della Costituzione ed è anche il nome del Comitato da noi costituito, guidato dal Prof. Enzo Pennetta, per promuovere il Referendum contro la guerra e contro l’invio di armi ai Paesi coinvolti in conflitti. Siamo ormai vicini alla guerra nucleare e dobbiamo interrompere questo rischio. La guerra in Ucraina è già costata all’Italia 10 miliardi di euro» afferma Massimo Tatullo, coordinatore cittadino per il referendum .

«Sono soldi che sarebbe potuti essere stanziati per lavoro, pensioni, case, ospedali, istruzione e trasporti. Larga parte del popolo italiano è contraria alla guerra ed all’invio di armi, ma la propaganda di TV, giornali e media mainstream spinge in senso contrario. Governo e Parlamento non recepiscono questo sentimento maggioritario del Popolo italiano a cui noi, invece, vogliamo dare voce.

Sii protagonista, firma e fai firmare per questo referendum, che è inattaccabile dal punto di vista giuridico, in quanto non finalizzato alla modifica dei trattati internazionali, così come vietato dalla Costituzione, bensì all’ambito della competenza tra Governo e Parlamento sull’invio delle armi. La campagna interessa tutto il territorio nazionale».

lunedì 8 Maggio 2023

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Gaetano Bucci
Gaetano Bucci
11 mesi fa

Intanto bisogna precisare. Non Governo e Parlamento ma Governi e Parlamenti. La guerra russo-ucraina o Russia-Nato è iniziata nel febbraio 2022, se non proprio nel 2014, con altri governi e parlamenti.
Poi che significa una raccolta di firme contro l’invio delle armi, mantenendo gli accordi internazionali?
Il primo è conseguenza dei secondi.
Semmai bisognerebbe porre la questione di questi ultimi, alla luce del rischio di un conflitto planetario con l’uso dell’atomica e alla luce dei grandi cambiamenti avvenuti a ottanta anni di distanza dagli accordi presi dopo la Seconda guerra mondiale.

carluccio
carluccio
11 mesi fa
Rispondi a  Gaetano Bucci

esatto.
ma l’importante è manifestare, non si sa bene per che cosa…

franco
franco
11 mesi fa
Rispondi a  carluccio

importante è essere NON d’accordo con la politica della guerra.- e per gaetano bucci ricordiamo che i governi vanno e vengono- l’Italia è primatista mondiale- non per questo coloro che ADESSO ci amministrano sono in qualche modo compartecipi alle vicende della guerra,- spero vivamente che non ci guadagnino…ma non ci credo

Ctarricone
Ctarricone
11 mesi fa
Rispondi a  Gaetano Bucci

Giustissima la considerazione del prof.Bucci!
L’Italia ha ceduto all’Europa ( inconsistente) la propria sovranita’ e siamo obbligati , obtorto collo, a seguirne i dixtat!
Purtroppo!

Gratta gratta
Gratta gratta
11 mesi fa

Ma c’è scat facen

Tonico
Tonico
11 mesi fa

Egregio Proff. Siamo tutti contrari alle guerre, non c’è bisogno di un referendum. Ma la “questione” Ucraina come la vuoi risolvere?

Dino
Dino
11 mesi fa
Rispondi a  Tonico

Andrà il prof Bucci a parlare da putin per chiedere di non fare più la guerra e di continuare inviarci GRANO e GAS come prima con la speranza che non lo mandi al fronte come carne da cannone
Comunque la politica estera non è per tutti

Pasquale
Pasquale
11 mesi fa

in buona sostanza questa petizione, al di là di ogni ipocrisia, chiede la resa dell’ucraina.

Gaetano Bucci
Gaetano Bucci
11 mesi fa

A parte la facile ma, in questo caso, inutile ironia, ho semplicemente affermato che i cortei per la pace non servono alla pace se non come manifestazione di principio e per stare in pace con la propria coscienza.
Prima della pace in Ucraina viene il discorso sugli equilibri militari strategici, ovvero per i prossimi decenni, tra USA e Unione Europea (ovvero di tutta la NATO) e la Russia.
La pace pertanto passa dalla chiusura delle azioni militari che l’Ucraina non vuole perché rivorrebbe non solo i “suoi territori” ma anche entrare nella UE prima e nella NATO dopo, e la Russia non vuole perché non accetta nessuno dei precedenti punti e, addirittura, non riconosce neanche Zelenski come diretto interlocutore. La guerra ucraina è una guerra degli USA contro la Russia che l’Ucraina sta facendo per procura.
Il nostro Paese può fare poco, quasi niente. Non può non inviare armi o altro se richiesto. Il punto è allora proprio questo. Cominciare ad opporsi alle richieste, anche perché non è interesse dell’Italia, e neanche di tutta l’Europa, avere la Russia come nemico, perché anch’essa è Europa. Se, malauguratamente, la Russia dovesse soccombere (ma questo non sarà possibile), ci ritroveremmo ad essere al confine di un nuovo ordine di contrapposizione mondiale tra Occidente e Oriente, il primo sotto l’impero degli USA, il secondo sotto quello della Cina.
Pertanto più che consolatorie e inutili marce per una pace a parole, dovremmo fare pressione perché l’Europa alzi la testa verso gli USA e cominci a rivedere la propria scomposta avversione militare verso la Russia.
Forse Papa Francesco è la sola persona abilitata ad avviare una speranza di riavvicinamento.