Libri e scuola

L’esperienza di vita di Carlo, lo scrittore autistico che parla agli studenti

L'incontro con Carlo Ceci Ginistrelli
"Aut I out Lettere dall'autismo" è la sua autobiografia, presentata agli studenti dell'Oriani - Tandoi
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Seminare nei ragazzi consapevolezza e sradicare l’isolamento. E’ stato il senso dell’incontro con Carlo Ceci Ginistrelli, trentenne, andriese, autore dell’autobiografia “Aut I out Lettere dall’autismo” organizzato nella sala riunioni dell’IPC Tandoi di Corato nell’ambito della Settimana della cultura promossa dall’I.I.S.S. Oriani-Tandoi (diretto dal dirigente professor Francesco Catalano).

Un incontro denso di significato “anche perché la nostra scuola da sempre punta sulla cultura dell’accoglienza e dell’inclusione” ha evidenziato la vicepreside Franca Tota.

Nella presentazione, la professoressa Stefania Magliocca ha detto che “condividere esperienze e includere ci rende essere umani più ricchi e prepara i ragazzi a costruire una società accogliente dove gli individui si mettono in gioco sapendo di poter esprimere i propri talenti”. Presente pure l’assessore comunale alle politiche sociali, Felice Addario.

Gli studenti hanno posto una serie di domande con cui hanno interagito con l’autore, in un dialogo a tratti ironico, a tratti toccante nel corso del quale Carlo ha raccontato la sua esperienza di vita, le sue emozioni, il suo amore per la musica e la lettura. Carlo è affetto da quello che egli stesso chiama “una fregatura con il botto”, l’autismo non verbale, una diversità che non gli ha impedito di dare voce ai suoi pensieri attraverso la scrittura. La scrittura è il ponte tra Carlo e il mondo esterno, la modalità per esprimere i suoi pensieri e colloquiare con gli altri, nonostante a volte debba combattere con l’incontrollabilità dei movimenti e degli impulsi.

La diversità non gli ha impedito di dedicarsi alle sue passioni (la musica di Fabrizio De Andrè) e la lettura (“Il secolo breve” di Hobsbawm in questo periodo) né di dare voce al flusso dei pensieri comunicando attraverso la tastiera. “La scrittura è libertà, le frasi sono la mia vita, il mio sfogo, la mia autodeterminazione – ha risposto agli studenti. E la musica? “La musica mi porta in un mondo parallelo, mi fa gestire i rumori fastidiosi, mi fa sentire libero nel mio stare nel mondo. Le note sono come le parole, percorsi di libertà”.

Un consiglio ai ragazzi: “Leggere libri e ascoltare musica rende liberi”. Nell’autobiografia si legge: “Ho la mia vita chiusa alla vita”. Perché voi vi incontrate, chiacchierate, vivete senza avere difficoltà.  Io ogni giorno devo uscire un po’ dal mio guscio”. Infine “la metafora del baule nel libro che è un po’ il senso di tutta la mia vita – dice Carlo – il mio baule è pieno di un cammino in salita, pieno di emozioni, di sconfitte, la mia vita insomma”.

L’importanza di essere se stessi: “In un passo del libro parlo di essere sempre se stessi, di credere in sé, non in quello che rifletti fuori, ma in ciò che sei dentro, nella complessità delle emozioni”. “Qual è il tuo sogno più grande? – chiede uno studente. “Il mio sogno è di avere sempre la forza di assaporare la vita con pazienza e continuare a scrivere, nel caso mi piacerebbe farlo da giornalista” – conclude l’autore.

Al termine dell’incontro la professoressa Roberta Mastromauro ha consegnato alcuni doni realizzati dai ragazzi – cartoncini colorati con frasi e pensieri – a conclusione di una giornata davvero speciale.

sabato 1 Aprile 2023

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