L'iniziativa

Alla scoperta della chiesa di San Vito per le “Giornata Fai di primavera”

Alla scoperta della chiesa di San Vito per le "Giornata Fai di primavera"
Sabato 25 e domenica 26 marzo è stata eccezionalmente aperta la chiesa di San Vito a Corato, inserita nel cartellone del Fai Bat per le "Giornate Fai di primavera"
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Sabato 25 e domenica 26 marzo è stata eccezionalmente aperta la chiesa di San Vito, inserita nel cartellone del Fai Bat per le “Giornate Fai di primavera”, della quale delegazione la nostra città fa parte, guidata brillantemente dalla capo delegazione Giulia Mastrodonato. L’iniziativa è stata sostenuta anche dall’amministrazione comunale sempre sensibile alle attività del Fai. Gli apprendisti Ciceroni sono stati questa volta gli alunni delle classi IV e V T dell’I.T.E.T “ Tannoia”, sezione di Ruvo a Indirizzo Turistico, e quelli delle classi III-IV-V F dell’Istituto Professionale “Tandoi” a Indirizzo Accoglienza Turistica e della classe VA Ginnasiale del Liceo “Oriani” a Indirizzo Tradizionale e Comunicazione.

«All’esterno dell’abside – raccontano le delegate Fai di Corato Chiara Capozza e Concetta Tarantini – i visitatori hanno potuto ammirare la preziosa monofora rivolta verso est, scolpita in un’unica pietra decorata a bugne a “denti di sega” come la cornice decorante la base del tiburio che sormonta la cupola. Questo è l’unico elemento decorativo della chiesa, segno distintivo della appartenenza dell’edificio agli albori del Romanico. La chiesetta infatti fu inserita dagli emeriti prof. Michele D’Elia e Pina Belli D’Elia nel 1975 nel catalogo della Mostra “Puglia IX sec. Alle sorgenti del Romanico”. Fu considerata allora il prototipo di chiesa a “cupola in asse” o” sala a cupola”, o a “croce contratta”, detta con termine tedesco “ Kuppelhalle”. In quella storica mostra era infatti inserito nella prima sala un modellino ligneo della nostra chiesa.

Segnaliamo in particolare per questa edizione delle Giornate Fai di primavera la presenza di 15 classi delle scuole superiori di Corato accompagnate dai docenti e di oltre 250 visitatori, dei quali molti provenienti dai paesi limitrofi ( Bari, Palo del Colle, Bitonto, Terlizzi, Ruvo, Andria). I visitatori sono stati colpiti dalla semplicità costruttiva e dal “ rigore cristallino dei volumi” per dirla con le parole ancora calzanti della professoressa Maria Stella Calò Mariani, già docente universitaria.

Ringraziamo il parroco di Santa Maria Greca don Vincenzo Bovino, rettore di san Vito che ci ha concesso l’apertura e il dott. Marcello Simone che custodisce l’area absidale, normalmente chiusa al pubblico per evitare atti di vandalismo» aggiungono le delegate Fai di Corato.

«Ringraziamo particolarmente gli alunni Apprendisti Ciceroni delle tre scuole, i loro dirigenti prof. Francesco Catalano dell’I.I.S.S. ”Oriani-Tandoi”  e Nunzia Tarantini dell’I.T.E.T. “ Tannoia” e le docenti Anna Maria Paparella del “Tandoi” e Giustina De Bartolo del “Tannoia” e Maria Rosaria Bellucci e Mara Maggiulli dell’ “Oriani”. Ringraziamo i Volontari del FAI Bat Silvia Belsito e  Giulia Mastrogiacomo e i Volontari di Fastweb e della Croce Rossa che con la loro presenza hanno garantito il sereno svolgimento della manifestazione. Oltre alla descrizione  dell’edificio e alla sua storia presentata in modo apprezzabile dagli alunni,  tra gli apprendisti si è distinta la presenza di un ragazzo dell’I.T.E.T. Paolo Tesoro in arte Potes, che ha composto un brano musicale rap “San Vituccio punk” incuriosendo i visitatori che hanno ascoltato la sua interpretazione.

In conclusione, crediamo particolarmente al valore formativo di iniziative come questa del FAI per la crescita culturale dei giovani Apprendisti Ciceroni i quali impegnandosi a conoscere e far conoscere l’importanza dei Beni Artistici e Ambientali della loro città, maturano il rispetto e la tutela  per i tesori del Patrimonio di storia, arte e natura italiani. Speriamo in futuro di costituire una delegazione del FAI Giovani a Corato».

mercoledì 29 Marzo 2023

(modifica il 30 Marzo 2023, 9:49)

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Ansari Moltres
Ansari Moltres
1 anno fa

Lo scempio fatto oltre vent’anni fa è sotto gli occhi di tutti. Ormai impossibile da eliminare, si potrebbe però curare qualche altro aspetto: 1. divieto di parcheggio anche di fronte la chiesa 2. illuminazione paesaggistica adeguata 3. affidamento ad associazioni religiose e culturali per renderlo un logo vivo.
I palazzi la soffocheranno ancora, ma almeno avrà un senso la sua presenza lì.