Lavoro

La battaglia dei fotografi coratini: «Noi penalizzati da chi non è in regola»

Giuseppe Di Bisceglie
Giuseppe Di Bisceglie
Fotografia
Lo sfogo dell'associazione dei fotografi, impegnata a fronteggiare la concorrenza di chi lavora in nero
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La medaglia del lavoro sommerso ha due facce: quella dello sfruttamento e della mancanza di diritti dei lavoratori ma anche quello della concorrenza sleale nei confronti di professionisti e lavoratori in proprio che svolgono attivamente il loro compito di contribuenti, pagando le tasse e ottemperando agli obblighi previsti per legge. Per questi ultimi la strada verso la serenità è in salita e far quadrare i conti è diventato sempre più complicato. Se a questo si aggiunge la necessità di elaborare strategie per resistere ai colpi assestati dagli “abusivi” le difficoltà aumentano in maniera esponenziale.

Una piaga che riguarda diverse categorie professionali, tra cui anche i fotografi che, in particolare nell’ultimo periodo, stanno risentendo della concorrenza di veri e propri lavoratori irregolari impiegati come fotografi in un numero sempre più crescente di eventi e ricorrenze.

Un fenomeno che l’associazione dei fotografi coratini stigmatizza a gran voce e per il quale chiede attenzione e controlli da parte dei gestori delle location in cui si celebrano le ricorrenze ed anche delle forze dell’ordine.

«Una grande fetta del nostro lavoro è legata alle ricorrenze e agli eventi, dal battesimo, alla prima comunione, ai diciottesimi compleanni e ai matrimoni» ricordano i soci dell’associazione fotografi coratini.

«Nell’ultimo periodo il nostro impiego in questo tipo di manifestazioni sta risentendo della presenza di giovani appassionati di fotografia che si cimentano nella realizzazione di servizi fotografici. E siamo lieti che la fotografia stia conquistando l’interesse di molti. Non siamo però felici del fatto che per alcuni queste pratiche siano diventate un vero e proprio lavoro in nero, a basso costo e dequalificante per la categoria» aggiungono i fotografi.

Se un tempo ci si rivolgeva ai giovani irregolari prettamente per immortalare i momenti del diciottesimo compleanno, oggi l’impiego di questi lavoratori è diventato sempre più ampio.

«Abbiamo tentato di intraprendere un dialogo anche con i gestori delle sale ricevimenti, per stimolarli a sorvegliare affinché tutti i lavoratori presenti nelle loro strutture, fotografi compresi, siano regolarmente inquadrati secondo le normative, ma nostro malgrado non abbiamo ricevuto il sostegno e la sensibilità che ci aspettavamo» riferiscono.

«Eppure il mondo delle sale ricevimenti è riuscito autonomamente a debellare un fenomeno simile, come quello dei deejay irregolari. Oggi, chi lavora come deejay nelle sale ricevimenti ha i documenti in regola. Perché mai con i fotografi non deve essere così?» si chiedono i fotografi coratini.

Non molto tempo fa gli stessi aderenti all’associazione avevano inoltrato alla Procura della Repubblica e alla Guardia di Finanza un esposto nel quale denunciavano la presenza di fotografi in nero nelle strutture ricettive.

Lo stesso dicasi per gli eventi sportivi nei quali, sempre più spesso, vengono impiegati come fotografi dei giovanissimi volenterosi ma assolutamente non in regola.

«Basta navigare sui social network per imbattersi in richieste di lavoro o offerte di lavoro fotografico da parte di chi non osserva le regole. La nostra è una battaglia contro l’irregolarità, non contro le persone. Vorremmo che il numero di fotografi regolari presenti nella nostra città, ora fermo a poco più di una dozzina, possa crescere. Sarebbe importante anche per riportare in auge una cultura della fotografia professionale che, purtroppo, va scomparendo» aggiungono i fotografi.

Una piaga che, come detto, coinvolge le più disparate categorie professionali e che rischia di penalizzare sensibilmente chi osserva le regole e investe concretamente nella propria professione.

martedì 21 Marzo 2023

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Francesco Labietola
Francesco Labietola
1 anno fa

Come tutte le evasioni fiscali e lavoro a nero non c’è la volontà di debellarla, nel giro dei matrimoni,comunioni, cresime e tante altre ricorrenze non ci vuole tanto a fare controlli sin dalla chiesa per poi proseguire alle sale ricevimento.

GiianFranco
GiianFranco
1 anno fa

Gli exCellulari (ora smartphone), fanno ormai di tutto e tutti, dicono a tutti dove si trovano e cosa fanno istante per istante, facendo foto a destra ed a manca in ogni occasione. Beh, non solo non lo si potrebbe impedire (anzi, per i ragazzi, potrebbe anche essere uno stimolo, creatività, fantasia ecc). Questi, li troveremmo al massimo con il “cellulare” ultima generazione.
I “fotografi” sono quelli che, oltre a presentarsi con una certa tipologia di macchina fotografica, il più delle volte, non sono né parenti né amici e di solito, lo fanno a pagamento, ritrovandoli SPESSO a battesimi, comunione, matrimopni ecc.
In tal caso, beh, quantomeno lo si presume che lo fai per lavoro e non per hobby e quindi é giusto che ti adegui agli altri, come gli altri.

il contabile
il contabile
1 anno fa

Secondo me…c’è anche un gap formativo. I ragazzi gioveni, come avviene in molte attività creative sono molto più originali, creativi e bravi rispetto a fotografi che molto spesso noin si aggiornano. stare in regola con la attuale normativa non è affatto difficile e dispendioso sempre se non si vuole accedere anche al RDC.

...il lagnizzo prima di tutto...
...il lagnizzo prima di tutto...
1 anno fa

Un’altra categoria che si lagna… ma alla fine se tutti i settori sono in crisi (soprattutto quello del sig. Horeca) come facciamo a mantenere SUV (pare che sia come la cioccolata, tutti ce l’hanno) e a pensare già alle prossime ferie e a prendere d’assalto i preti per sapere le date delle comunioni perchè dobbiamo avere il primato di prenotare alla sala? chiedo per un mio amico mooooolto ignorante….