Tecnologia e ricerca

Un gemello virtuale della Cattedrale di Bitonto: il “miracolo” dei fratelli Fallacara

Mariella Vitucci
Mariella Vitucci
Giuseppe e Gianluca Fallacara
Giuseppe (coratino d'adozione) e Gianluca, architetto e geologo, hanno ricostruito il monumento in 3D. Chiunque può visitarlo, soffermandosi su ogni dettaglio
2 commenti 1335
Ricostruzione in 3D della Cattedrale di Bitonto
Ricostruzione in 3D della Cattedrale di Bitonto

Ad unirli è la passione per la ricerca. I fratelli bitontini Giuseppe (coratino d’adozione) e Gianluca Fallacara, architetto e geologo, 49 e 42 anni, sono gli autori della ricostruzione in 3D della Cattedrale di Bitonto. Un esperimento di fruizione immersiva di un bene monumentale, grazie all’utilizzo di una nuova tecnologia capace di ricreare in tre dimensioni, in pochi e semplici passaggi, gli interni degli immobili. Il sistema Matterport utilizza un sensore 3D lidar classe 1 con camera a risoluzione fotografica professionale, una strumentazione di ultima generazione che consente di acquisire i rilievi in tempi rapidissimi: per “mappare” la Cattedrale è bastata mezzora, quando con le tecniche di misurazione tradizionali ci sarebbe voluto almeno un anno di lavoro.

«Il sistema – spiega Giuseppe Fallacara – è paragonabile a Street View di Google, che consente di camminare virtualmente in tutte le strade del mondo con la possibilità di misurare tutte le superfici con accuratezze centimetriche. Come funziona? C’è un’auto con uno scanner sulla parte superiore, che fotografa e scansiona a 360 gradi, e tutti gli scatti vengono collegati in sequenza da un software. Qui, oltre alle foto, c’è un mesh tridimensionale. È come indossare degli occhiali 3D ed entrare in Cattedrale, potendo zoomare su ogni dettaglio. L’ideale è visualizzare le immagini tramite un visore 3D, ma si può “visitare” il monumento anche attraverso lo smartphone o il pc, direttamente sul visualizzatore web di Matterport».

Il prossimo rilievo – anticipa l’architetto – riguarderà la cripta della Cattedrale di Bitonto, ma in pentola bolle l’idea di realizzare un “gemello digitale” di tutte le chiese della città, per poi inserire il materiale scansionato in un sito ad hoc, una sorta di tour virtuale. Il progetto nasce in seno al 38esimo ciclo del dottorato di ricerca “Per il patrimonio: conoscenza, tradizione e innovazione” coordinato dall’architetto Fallacara, che è professore ordinario di Progettazione architettonica del dipartimento di Scienze dell’ingegneria civile e dell’architettura del Politecnico di Bari. La ricerca si avvale anche della collaborazione di tecnici esterni, in questo caso del geologo Gianluca Fallacara, esperto di rilievi 3D terrestri e aerei nonché sviluppatore di prestigiose società internazionali (come Leica, Autel Robotics e South).

«Il sistema – dice entusiasta Giuseppe Fallacara – risponde benissimo: la scansione della Cattedrale di Bitonto ha dato risultati incredibili. Tutto avviene con estrema facilità e, avendo a disposizione un casco oculus, si entra davvero virtualmente negli spazi».

In programma c’è anche lo sviluppo di software per la progettazione virtuale di restauri o installazioni. Si tratta di una ricerca di frontiera inedita, resa possibile da un’applicazione pionieristica che consente la digitalizzazione di un bene monumentale per cristallizzarlo nel tempo, rendendolo fruibile anche alle persone con disabilità e in qualunque parte del mondo. «È un modo per accendere la curiosità e consentire una full immersion virtuale anche a chi ha difficoltà motorie o agli anziani, o ai bitontini all’estero… In più – aggiunge l’architetto– mentre nella realtà si è distratti o frettolosi nelle visite ai monumenti, con questo sistema ci si può soffermare su ogni dettaglio con tutta calma e attenzione».

Si sta anche pensando ad una fruizione pubblica dell’oculus (che ha un costo piuttosto elevato fra i 400 e i 500 euro) con postazioni nei musei, nelle scuole, nelle sedi di istituzioni civiche. Il “miracolo” della full immersion virtuale multisensoriale potrebbe consentire di entrare nella Cattedrale di Bitonto e di sentirne perfino l’odore di incenso, soffermandosi sulla meraviglia di ogni particolare. E poiché il modello Cattedrale è replicabile ovunque, si potrebbe apire un filone inesauribile.

lunedì 6 Marzo 2023

Notifiche
Notifica di
guest
2 Commenti
Vecchi
Nuovi Più votati
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Stefania
Stefania
1 anno fa

Da figlia di Bitontino vi ringrazio per questo spettacolo!

carluccio
carluccio
1 anno fa

potreste, con lo stesso metodo, mappare le buche dell’asfalto a corato e poi, tramite un software, condividere la mappatura con gli automobilisti in modo da evitare le buche più dure … ?
gentilmente?