Un ritardo di due ore per avere accesso all’ambulatorio di ortopedia dell’ospedale di Corato, chiuso a chiave e senza la possibilità di poter essere aperto. È il fatto denunciato dal segretario della Fials, il sindacato degli operatori sanitari, Francesco Dimiccoli, verificatosi nella mattina dell’8 febbraio scorso all’Umberto I di Corato.
Nella sua lettera, inviata al direttore generale della Asl di Bari Antonio Sanguedolce e ai vertici dell’ospedale di Corato, Dimiccoli racconta di una situazione concitata, generatasi alla presenza di un consistente numero di utenti che attendevano di accedere alle visite ambulatoriali e che avevano regolarmente pagato il ticket.
«L’ambulatorio era completamente inaccessibile poiché non erano disponibili le chiavi per aprirlo» spiega Dimiccoli nella sua nota.
Le chiavi, infatti, erano nella disponibilità di due infermieri, entrambi assenti dal lavoro per giustificato motivo «che non potevano ragionevolmente raggiungere la struttura ospedaliera».
«La situazione paradossale – scrive il dirigente sindacale – è rappresentata dal fatto che gli uffici dell’Area Gestione Tecnica non possiedano nemmeno una copia di queste chiavi, pertanto, con una autoambulanza che dovrebbe evidentemente occuparsi di ben altro, è stato raggiunto il domicilio di uno degli infermieri per recuperare le chiavi dell’ambulatorio a cui si è potuto accedere dunque solo alle ore 10.00 circa».
Dall’ospedale, tuttavia, fanno sapere che «nessuna ambulanza è uscita per recuperare le chiavi. Tale affermazione non corrisponde al vero»
«Al di là del mezzo utilizzato, il dato sconcertante è rappresentato dall’accaduto, ma soprattutto è da evidenziare che la Direzione Medica Ospedaliera non era al corrente di tale circostanza, e ancora più grave è il fatto che per il recupero della chiave ci sono volute circa due ore, creando disservizio e notevole disagio all’utenza, oltre al danno all’immagine per lo stesso ambulatorio e per il personale che esercita la propria professione con impegno, passione e solerzia» ribatte a sua volta Dimiccoli.
Una circostanza che ha determinato disagi all’utenza e all’organizzazione degli appuntamenti di quella giornata «con conseguente danno all’immagine dell’ambulatorio medesimo e del personale che presta servizio con abnegazione e professionalità» lamenta Dimiccoli, chiedendo ai vertici aziendali di monitorare tali situazioni al fine di scongiurare eventuali episodi analoghi futuri.
Ma perché’ non
date direttamente la chiave dell’ospedale 😆😆😆😆😆
Che vuoi commentare, c’è da piangere
scusatemi ma da quando in qua le chiavi sono ad esclusivo utilizzo del personale andrebbero lasciate presso la “guardiola” , domani qualcuno porta con sè le chiavi dell’ingresso principale o del pronto soccorso cosa si fà? l’addetto delle pulizie porta con sè le chiavi delle sportello bancario !! la banca resta chiusa, questa notizia girerà parecchio.
Made in Sud
E Salvatore Mascoli è stato informato ?
Cari politici ci vogliamo svegliare e dire alla regione che ospedale di Corato e’una presidio importante ,e va riconsegnato con tutti i reparti operativi
Non ho parole
Semplicemente risolvibile con provvedimento disciplinare e amministrativo a carico dei responsabili di ogni settore, in qualità di preposto, compreso il Dirigente di lavoro.
Ad maiora!
L’infermiere non c’è…..le chiavi non ci sono……non possiamo fare le visite
In un ‘ azienda privata avrebbero cacciato con due calci nel culo i responsabili. Vergognatevi