L'arte nel Giubileo

La statua della Madonna delle Grazie ha una nuova vita

Giuseppe Di Bisceglie
Giuseppe Di Bisceglie
L'arcivescovo benedice la statua della Madonna delle Grazie. Foto: Giuseppe Di Tacchio
Consegnata alla parrocchia dopo un accurato lavoro di restauro
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Don Antonio Maldera, parroco della parrocchia di Santa Maria delle Grazie, ha scelto il giorno della Candelora per riportare alla devozione dei fedeli la statua della Madonna delle Grazie, alla quali in tantissimi da ogni parte del mondo hanno rivolto preghiere.

La consegna dell’opera, restaurata dal maestro Leonardo Marrone, rientra tra le iniziative poste in atto nell’anno giubilare che celebra il mezzo secolo dalla fondazione del Santuario, eretto per volontà dei sacerdoti don Francesco e don Peppino Ferrara. Attorno al santuario furono erette tante opere benefiche, alcune delle quali ancora esistenti.

Al termine della celebrazione eucaristica, il maestro Marrone ha illustrato le fasi del restauro che ha riportato a nuova vita la statua della Madonna, dopo oltre mezzo secolo e dopo una serie di operazioni, talvolta invasive, sul simulacro.

Tutti gli interventi di restauro sono stati autorizzati dal Direttore  dell’ufficio beni culturali ecclesiastici della Diocesi di Trani-Barletta-Bisceglie Don Nicola Maria Napolitano e dalla Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale.

 

L'opera e il restauro

L’opera è una statua in cartapesta a grandezza naturale raffigurante la Madonna delle Grazie. È sicuramente datata primi del ‘900, attribuibile a Salvatore Bruno (Lecce, 7 dicembre 1893 – Bari, 21 novembre 1987)  scultore italiano, interprete dell’arte della cartapesta della scuola leccese).

LA composizione statuaria si presenta imponente ricca di, di pieghe e di decori.

«Da una prima analisi – scrive il maestro Marrone nella sua relazione – l’opera risultava ridipinta, ovvero, ricoperta da più strati di colore; spesso succedeva che i custodi delle opere si affidavano alla buona fede dei artisti e decoratori per dare nuova luminosità alle immagini sacre. Il più delle volte, invece, coprivano le superfici con colori e materiali nuovi trasformando le forme e i colori dando una nuova interpretazione alla immagine stessa».

Il restauro, invece, eseguito secondo le normative dei Beni Culturali, ha avuto come finalità il recupero dell’opera originale nelle sue forme e colori, con un intervento orientato al rispetto dell’artista che ha realizzato l’opera e non di chi si è ritrovato la statua.

«Seguendo i criteri di recupero dei beni culturali abbiamo proceduto ad individuare sulla nostra Madonna delle Grazie, gli strati di colore e di materiali aggiunti negli anni, individuandone almeno due. Utilizzando solventi e bisturi sono stati effettuati saggi in più punti che ci hanno permesso di individuare gli strati di colore» aggiunge Marrone.

«Focalizzando le attenzioni alla superfice decorata, abbiamo proceduto alla pulitura e all’eliminazione di tutti gli strati di colore e grosse stuccature aggiunti negli anni. Sono state integrate le parti mancanti utilizzando materiali e tecniche uguali a quelle usate dall’artista che ha realizzato l’opera» rileva il restauratore.

«L’ultima fase di intervento è stata l’integrazione cromatica a mimetico, che consiste nell’aggiungere colore solo dove manca, ovvero, un graffio, una lacuna precedentemente stuccata e così via, utilizzando materiali reversibili di tonalità simile all’originale» specifica.

Le decorazioni in simil oro ormai ossidate e manomesse, in accordo cn la committenza, sono state ripristinate con una nuova lamina con tecniche reversibili.

«L’obbiettivo è stato quello di recuperare l’opera secondo i criteri di restauro, ma anche dare un aspetto vero e celeste ad una immagine venerata dai fedeli del Santuario che custodisce la statua della Madonna delle Grazie» evidenzia il maestro Marrone.

«Negli anni – aggiunge – almeno un paio di fedeli si sono offerti nel decorare la statua pensando di abbellirla. In realtà, questi interventi hanno modificato il vero aspetto della statua determinandone il cambiamento cromatico ma anche il cambiamento di forma dei panni e delle decorazioni in oro facendole diventare grossolane».

lunedì 6 Febbraio 2023

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