Attilio Di Girolamo, attuale segretario del Pd cittadino, ha deciso di ricandidarsi alla guida locale del partito. «Non ho mai voluto lasciare le cose a metà, soprattutto quando ritengo che si debba fare ancora lo sforzo maggiore per completare un’idea o raggiungere un obbiettivo. – scrive Di Girolamo – Per questo ho deciso di ricandidarmi alla guida cittadina del Partito Democratico. Il mio proponimento è quello di continuare a dare una speranza a questa comunità che si rivede nei nostri principi, oggi disillusa da chi la vorrebbe svuotare».
La lettera del segretario continua con le motivazioni che l’hanno spinto a cercare la riconferma: «Per me il PD rimane decisivo per il futuro del centrosinistra, per la salvaguardia dei diritti, per la rinascita di una città come la nostra, che da troppi anni è ferma, vittima di un immobilismo culturale, politico ed economico che non ci deve appartenere. Per fare questo non posso assolutamente ritenere ognuno chiuso nella propria idea e che il congresso che ci si appresta a celebrare, sia considerato un derby fra candidati e soprattutto fra le idee di come il Partito Democratico debba rapportarsi al governo cittadino. Il congresso, a mio avviso, deve essere considerato un dibattito dove le iscritte, gli iscritti, i costituenti, siano i veri protagonisti.
Questa idea è stata per me la spinta, la scintilla, che mi serviva per dimenticare tutte le delusioni e il senso di stanchezza nonché di solitudine che, come segretario, avvertivo a causa degli ultimi avvenimenti e candidarmi a riprendere un percorso politico che non può essere incentrato sull’io, ma che deve partire da poche e semplici parole: Militanti, Base, Idee, Identità. Dobbiamo avere la volontà di affrancarci “dal leader solo e salvifico”, con la necessità che tutti noi, nessuno escluso, riprenda in mano il suo destino e torni a discutere, a proporre e a fare Politica. Perché ogni decisione che prendiamo deve essere nostra e per il bene di tutti e tutto ció deve avvenire all’interno di un PD che continui a crescere per affermarsi con sempre più decisione nei ruoli che gli sono propri e che sia un laboratorio di buona politica, libero dalle catene di candidature imposte dall’alto, libero dal controllo sulla sua espressione. Il Partito Democratico deve avere una sua identità e questa identità deve essere rispetta.
A chi mi chiede perché senza nessuna prospettiva di ricompensa sono di nuovo a mettermi in gioco, posso solamente rispondere che voglio ritrovare con un nuovo corso del Partito Democratico di Corato, linguaggi e lotte proprie del centrosinistra , confronto su temi sociali e comuni a tutti, creatività e impegno, non per se stessi, ma per i tanti. Perché questo mi fa sentire meglio con me stesso e perché credo fermamente che certi valori debbano essere trasmessi a noi giovani, perché educhino al pluralismo e alla solidarietà. Per questo mi appello a tutti gli iscritti affinché diano un voto consapevole, per loro, per la città e non solamente per il richiedente di turno. Mi riprometto di fornire ulteriori indicazioni sul congresso cittadino».
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